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la salute del papa

Meloni al Gemelli da Francesco: «vigile e reattivo»

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Venti minuti di colloquio tra premier e Pontefice e toni rassicuranti negli ultimi comunicati vaticani, che parlano di «condizioni stazionarie» e delineano una situazione più tranquilla rispetto ai giorni precedenti. Scarseggiano le notizie, prevalgono curiosità, apprensione e inviti alla preghiera.

Ecclesia 20_02_2025
La Presse (AP Photo/Andrew Medichini)

La notizia più importante della giornata di ieri è la visita della presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni al Papa ricoverato. La premier è entrata nell'appartamento al decimo piano del Gemelli ed ha trovato l'illustre paziente «vigile e reattivo». Il racconto di Meloni ha confermato le descrizioni fatte in questi giorni dalla Sala Stampa della Santa Sede a proposito di un Pontefice di buon umore. L'incontro è durato venti minuti, secondo quanto affermato dalla comunicazione vaticana. Dopo la grande paura del martedì sera a seguito di un comunicato che dava notizia dell'«insorgenza di una polmonite bilaterale», avvalorando l'opinione circolata in Curia già dalle prime ore del ricovero di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa, quelle di ieri sono state 24 ore più tranquille. 

La comunicazione vaticana ai giornalisti del tardo pomeriggio ha trasmesso un quadro non pessimistico come quello dei giorni precedenti, riportando che «gli esami del sangue, valutati dallo staff medico, dimostrano un lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori». Però le condizioni cliniche dell'anziano Pontefice non sono state definite «migliori», ma «stazionarie». Come abbiamo rilevato nei giorni scorsi, non si tratta di bollettini medici ma di comunicazioni filtrate dalla Sala Stampa. Non è una novità perché questa modalità era già stata utilizzata per le degenze di altri Pontefici.

La Cei e le diocesi di tutto il mondo, compreso il Vicariato di Roma, hanno mosso i primi appelli alla preghiera per la salute del successore di Pietro. Mentre al Gemelli era stato annunciato anche il numero due della Santa Sede, il segretario di Stato Pietro Parolin di ritorno da un viaggio ufficiale in Burkina Faso.  La sua ripartenza verso Roma aveva rimesso in moto le solite speculazioni su un possibile aggravamento del Papa, ma in realtà la tappa del cardinale nel Paese africano era programmata tra il 14 e il 18 febbraio. La visita al Policlinico del porporato veneto, però, se c'è stata non è stata poi resa pubblica. In base alle informazioni ufficiali, Bergoglio avrebbe visto solo i suoi più stretti collaboratori e la presidente Meloni. Ma non è da escludere che altre persone siano entrate nella camera d'ospedale.

Nonostante il turbinio di voci, tra chi dà il Papa per morto e chi sulla strada del recupero già per Pasqua, la verità è che la cortina di silenzio attorno all'appartamento del Gemelli ha retto e non ci sono state fughe di notizie. È possibile che dopo la visita di ieri qualche particolare in più possa trapelare nelle prossime ore. In Vaticano, intanto, tutte le attenzioni sono dedicate alla situazione clinica del Papa: c'è apprensione, senz'altro curiosità vista la limitatezza di notizie che giungono anche a vescovi e cardinali, ma l'occupazione principale resta la preghiera. 
 



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Il pomeriggio di ieri è stato dominato da indiscrezioni prive di riscontri sulle condizioni del pontefice ma anche da un cambio di tono nella comunicazione vaticana, che ha parlato di «infezione polimicrobica» delineando una situazione molto meno rassicurante dei comunicati precedenti.
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