Maria Baouardy, la santa che raccontò l'aldilà
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Paradiso, Purgatorio e Inferno nelle visioni avute da santa Maria di Gesù Crocifisso (Maria Baouardy) – celebrata oggi – e raccontate, per obbedienza, al suo confessore.
Uno dei grandi assenti nella predicazione di buona parte della Chiesa odierna è il tema dei Novissimi, ovvero le realtà ultime (Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso). Eppure, si tratta di un tema che si lega direttamente alla missione della Chiesa stessa, che fin dalle origini – in fedeltà al mandato di Cristo – ha istruito gli uomini su quel che li aspetta dopo la morte, in base a come hanno vissuto la loro vita terrena. La Bibbia e il Magistero sono i punti di riferimento essenziali per ogni verità escatologica. E poi abbiamo le vite dei santi di cui Dio si serve per darci, in ogni epoca storica, preziose conferme di queste verità e ricordarci il retto cammino verso la salvezza eterna.
Tra queste vite spicca quella di santa Maria di Gesù Crocifisso (5 gennaio 1846 – 26 agosto 1878), carmelitana scalza, al secolo Mariam Baouardy, di cui oggi ricorre la memoria liturgica. Originaria della Galilea e conosciuta anche come “la piccola araba”, Maria – chiamata così per un voto alla Madonna – si rivelò precocissima nella vita spirituale, favorita dai genitori, molto poveri ma dalla ricca fede, che era rimasta salda malgrado le persecuzioni e i gravi lutti in famiglia (persero 12 figli in tenera età). La stessa Maria sperimentò la sofferenza fin dalla primissima infanzia. Rimase orfana di entrambi i genitori all’età di circa tre anni, ma la sua lode a Dio non mancava né nelle gioie né nelle prove. Nonostante fosse ancora molto piccola, la santa ricorderà sempre le parole di papà Giorgio che, in punto di morte, chiese a san Giuseppe di farle da padre. Già in quel periodo il Signore adornava Maria di grazie singolari, che ne costelleranno tutta la vita e avranno il loro culmine nel dono delle stimmate.
Nella sua grande umiltà, la santa cercava di nascondere i suoi doni mistici, ma non sempre le era possibile, perché spesso Dio… aveva altri progetti. Si trovava a Marsiglia quando, intorno ai 17 anni, ebbe un’estasi che iniziò nella chiesa dei greci-melchiti, proseguì nella casa dei suoi padroni di allora e si protrasse per quattro giorni, senza che nessun medico riuscisse a farla “svegliare” da quello stato. Cosa avvenne in quei quattro giorni? Maria, in seguito, dovette raccontarlo per obbedienza al suo confessore, padre Pierre Estrate, autore di una splendida biografia della santa (tradotta in italiano già prima della sua canonizzazione, con il titolo: “Il piccolo nulla”).
In quei quattro giorni, Maria vide la gloria del Paradiso, ciò che avveniva sulla Terra, in Purgatorio e all’Inferno. La sua guida, una vergine, le mostrò innanzitutto il Cielo, facendole vedere «Gesù Cristo, il nostro divin Salvatore, ardente d’amore, e molto vicino a Lui, il collegio degli Apostoli. Mi mostrò l’esercitò dei martiri, e le anime che hanno sofferto, sulla terra, le più grandi tribolazioni. Queste non hanno versato il loro sangue come i martiri, ciò nonostante sono collocate nel loro stesso rango, perché anch’esse hanno portato la croce. Ognuno ha la propria croce – mi disse la vergine – e allorquando Dio vede un’anima accettare generosamente quella che Lui le invia, Lui stesso aiuta quest’anima a portare la croce». Un insegnamento, questo, sul valore redentivo della sofferenza vissuta in unione a Gesù e alla Sua Passione, che è quantomai necessario recuperare oggi. La guida le mostrò poi «i buoni, i santi sacerdoti, splendenti come le vergini, e posti vicinissimi a Nostro Signore e agli Apostoli. Diceva: Oh! quanto Dio ama i sacerdoti buoni! Quando li vede zelanti per la sua gloria, per la salvezza delle anime, come è contento! quanto li ama! Un piccolissimo numero sale qui direttamente senza passare per le fiamme del Purgatorio». Maria vide ancora la gloria di cui sono coronati gli uomini e le donne comuni che avevano vissuto adempiendo i doveri cristiani. Vide anche «una folla di bambini innocenti», in festa insieme agli altri eletti.
Alla santa fu quindi mostrata la Terra in un modo che le rese evidente come la nostra vita quaggiù è solo un passaggio, in attesa del giudizio.
La terza visione riguardò il Purgatorio, dove Maria vide che le pene delle anime «differiscono molto», in base ai peccati da espiare. La santa apprese dalla sua guida che la Madre di Dio scende «tutti i sabati nel Purgatorio, con una scorta di angeli, per far liberare molte anime tra questi spiriti beati (…). Le anime del Purgatorio – aggiungeva la mistica – sono sottomesse alla volontà divina; sono felici di purificarsi con il fuoco, per essere degne della visione beatifica».
Maria fu poi condotta a vedere l’Inferno, ma stavolta a debita distanza, senza entrarvi. Lì, la santa poté udire solo «grida spaventose, imprecazioni, bestemmie». Anche lì vide del fuoco, ma ben diverso da quello purificatore e tutto interno all’anima (mai esterno) che aveva visto in Purgatorio. «Ciò che mi colpì subito nell’Inferno fu la vista delle anime che si erano perdute a causa dei vizi impuri. Erano avviluppate di fiamme che prendevano la forma dell’idolo che avevano amato con sregolatezza sulla terra. (…) In ogni dannato la fiamma che lo circondava si mostrava sotto la figura dell’oggetto, causa della sua dannazione. Ho visto nell’Inferno anime appartenenti a tutte le classi, a tutti i ranghi».
Come per altri santi vissuti prima e dopo di lei, pensiamo ad esempio alle esperienze dei pastorelli di Fatima e di suor Faustina Kowalska nel XX secolo, queste visioni avevano il fine di accrescere la carità della giovane Maria per le anime, sia quelle ancora in vita che quelle purganti. Alla misericordia di Dio piacque che la santa ricevesse visite di anime del Purgatorio, che le chiedevano Messe e preghiere in loro suffragio. Inoltre, in quell’estasi di quattro giorni, come riferì al suo confessore, padre Estrate, il Signore le chiese di «digiunare, con pane e acqua, per un anno intero, al fine d’espiare, per altri, i peccati di gola, e di vestirsi il più poveramente possibile, al fine di riparare i peccati di vanità». E questi sono solo alcuni esempi di fatti di cui la sua vita fu piena, che ci ricordano la verità della comunione dei santi.
Una persona docile a fare la volontà di Dio, com’è stata Maria di Gesù Crocifisso, non solo partecipa in modo sommo della Sua gloria per l’eternità, ma aiuta a strappare al demonio innumerevoli anime. Una volta, a proposito di coloro che si dannano, il Signore le disse: «Non sono io che scelgo l’Inferno per voi; voi stessi fate questa scelta. Non un’anima si perde senza che Io le abbia parlato mille volte nel cuore».
Non per caso questa santa era particolarmente odiata da Satana, che più volte ottenne da Dio il permesso di tentarla fortemente, uscendone sempre sconfitto, perché “il piccolo nulla”, come lei stessa si definiva, camminava sempre al seguito del suo Maestro, Gesù. E in Gesù riponeva tutta la sua fiducia, accettando ogni prova e sacrificio per la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime. Ciò si rifletteva nell’esercizio di tre virtù fondamentali: l’umiltà, la carità, l’obbedienza.