Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Margherita Maria Alacoque a cura di Ermes Dovico
Svipop
a cura di Riccardo Cascioli
Ebola

L’epidemia di Ebola in Congo è terminata

Dopo quasi due anni e 2.280 morti l’epidemia scoppiata nel Nord Kivu è ufficialmente finita. Continua invece quella nuova, iniziata il 1° giugno nel nord-ovest

Svipop 27_06_2020

L’epidemia di Ebola che per quasi due anni, a partire dall’agosto 2018, ha colpito le province di Nord Kivu e Ituri, nel nord est della Repubblica democratica del Congo, è finita. Lo ha annunciato l’Oms il 25 giugno dopo che per 42 giorni (il doppio del periodo massimo di incubazione della malattia) non sono stati registrati nuovi casi. Da quando la malattia è stata scoperta nel 1976 in Congo, allora Zaire, questa è stata la seconda più grave epidemia dopo quella del 2014-2016 in Africa Occidentale che ha ucciso più di 11.308 persone in tre stati, la peggiore delle 11 verificatesi in RdC, la prima in assoluto in una zona di guerra. I 16.000 operatori sanitari impegnati hanno infatti lavorato per tutto il tempo in condizioni estreme, aggravate dal fatto che le regioni colpite sono infestate da gruppi armati che, oltre a rendere difficile individuare i casi e intervenire tempestivamente per isolare le persone entrate in contatto con gli ammalati, non hanno risparmiato neanche le loro postazioni, spesso oltre tutto attaccate per rapina anche da bande di delinquenti comuni. Si calcolano più di 420 attacchi a strutture sanitarie. L’adozione per la prima volta su ampia scala di due vaccini sperimentali è stato il fattore chiave grazie al quale si è riusciti a contenere il numero dei morti – 2.280 – e anche dei contagi – 3.463 – e a circoscrivere l’epidemia impedendo che si estendesse al resto del paese e agli stati vicini. Il personale sanitario ha vaccinato più di 320.000 persone. La soddisfazione per la buona notizia è smorzata dal fatto che il 1° giugno è scoppiata una nuova epidemia di Ebola a Mbandaka, una città di circa un milione di abitanti, capoluogo della provincia nord occidentale di Equatore. 13 persone sono già morte, 24 sono i casi accertati. L’analisi genetica del virus ha rivelato che ha caratteristiche diverse da quello responsabile dell’epidemia appena terminata.