Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
VOLUTA DA MACRON

Legge sulla bioetica, nuovo “sì”. Francia vicina al baratro

Nella notte tra venerdì e sabato l’Assemblea Nazionale ha approvato (60-37) il disegno di legge sulla bioetica, che prevede di cancellare il padre con la Pma per tutte le donne (single e coppie lesbiche incluse), embrioni-chimera e altri orrori come la tecnica Ropa. Dura nota dei vescovi francesi. A settembre il testo riapproderà in Senato.

Vita e bioetica 03_08_2020

Il presidente francese Emmanuel Macron l’aveva promesso anche nell’ultima e fallimentare campagna per le elezioni amministrative del 28 giugno scorso: prima la “Legge sulla bioetica” e poi gli altri problemi del Paese. Macron è stato di parola. Il giorno seguente allo schiaffo elettorale, il 29 giugno, la Commissione parlamentare speciale per la Legge sulla bioetica ha iniziato i propri lavori d’urgenza. Nella Francia di Macron l’urgenza parlamentare non è per i 6 milioni di disoccupati e la crisi sociale ed economica del Paese, bensì per la legge che consentirà la creazione di una nuova “umanità” inumana. La straordinaria gravità della norma è stata denunciata anche da monsignor Bernard Ginoux, vescovo di Montauban, in un intervento pubblicato sulla Nuova Bussola.

Perciò, da lunedì 27 a venerdì 31 luglio, l’Assemblea Nazionale ha velocemente discusso e votato, in seconda lettura, un disegno di legge unico per le sue derive antropologiche, etiche e sociali. L’Assemblea Nazionale aveva votato il testo in prima lettura il 15 ottobre 2019, poi c’era stato il passaggio al Senato - con modifiche - il 4 febbraio 2020, quindi sabato 1 agosto il via libera con correzioni, dopo una maratona di 2300 voti. A settembre il testo passerà di nuovo al Senato per divenire legge in vigore - questo l’auspicio di Macron - da gennaio 2021.

Il dibattito d’urgenza all’Assemblea Nazionale e il voto finale nella notte tra venerdì e sabato (60 favorevoli e 37 contrari) sono stati sconcertanti, soprattutto per il numero di assenze nei banchi dell’opposizione. Su 577 membri del Parlamento solo 97 erano presenti; sarebbero bastati i 104 deputati dei Repubblicani (centrodestra) per bocciare la legge.

Macron si è congratulato il 1° agosto per il voto dell’Assemblea Nazionale, complimentandosi con parlamentari e membri del Governo per l’“equilibrio” del testo che passerà al Senato. Lo stesso giorno la Conferenza episcopale francese ha commentato il voto con una nota dura: «Il disegno di legge sulla bioetica è stato votato nel cuore della notte! Vuole istituire una nuova modalità di filiazione cancellando completamente il padre dal concepimento. Durante i dibattiti, è stato sostenuto che questo disegno di legge riguardava l’amore in famiglia. Ma i parlamentari non devono interferire in questo spazio intimo e legiferare sull’amore! La loro missione è quella di stabilire la legge basata sul rispetto della dignità umana e dei valori etici che ne derivano, inclusa la protezione dei più deboli. Con il loro voto, i deputati hanno cercato un “equilibrio”. Possiamo parlare di “equilibrio” quando questo progetto di fatto proibisce ai bambini di avere un padre e, in pratica, porta a una discriminazione sleale tra di loro?».

Hanno aggiunto i vescovi: «Possiamo parlare di “equilibrio” quando questo progetto stabilisce l’egualitarismo tra tutte le donne per quanto riguarda la riproduzione assistita quando non si trovano in una situazione uguale per quanto riguarda la procreazione? (…) Possiamo parlare di “equilibrio” quando (…) il potere del più forte - quello degli adulti - impone desideri ai più deboli, i bambini che sono comunque soggetti di diritto? (…) I legislatori hanno la missione di regolare le tecniche biomediche nel modo più accurato possibile. I parlamentari sono andati nella direzione della storia? O il loro voto non è guidato da una certa miopia?».

Il disegno di legge prevede il diritto per tutte le donne - single e coppie di lesbiche comprese - alla fecondazione eterologa, con donazione di sperma reperibile nelle banche del seme, e rimborso dal servizio sanitario nazionale. Il Ddl include anche la tecnica detta Ropa (Reception of oocytes from partner), cioè la «ricezione di ovociti da una partner», che consente a due donne - qualora vogliano “fare un figlio insieme” - di ottenerlo attraverso l’impianto nell’utero di una delle due di un embrione ottenuto dalla fecondazione in vitro di un ovocita proveniente dall’altra, attraverso sperma donato o acquistato da una banca del seme. Un figlio di tre persone (donna+donna+uomo), dunque, due genitori biologici (donna+uomo) e una “portatrice” (la donna che partorirà). Calpestata la dignità umana del bambino e il suo diritto universale di avere una mamma e un papà, le conseguenze mefistofeliche sono inevitabili. La fecondazione artificiale sarà consentita anche post mortem: la donna (moglie o convivente) potrà essere fecondata e avere figli con il liquido seminale del partner deceduto, e la diagnosi pre-impianto le consentirà di scartare gli embrioni ritenuti non perfettamente sani. Figli da morti, e selezionati eugeneticamente.

In quest’ottica, non poteva mancare lo “stoccaggio” di embrioni di riserva, lo spettrale scenario presentato nel film The Island (2005), definito all’uscita come fantascientifico. Il Ddl francese impone a questi bambini “stoccati” (bébés-médicament) di essere sacrificati per curare fratellini o sorelline in caso di malattie o trapianto di organi. Si prevede perfino la possibilità di creare e compiere ricerche su embrioni chimera, mix tra ovuli, sperma e/o embrioni umani e cellule riproduttive animali. Lo scopo? La creazione di organi per tutti i malati della Francia, pezzi di ricambio per i malanni umani. L’epica non poteva immaginare questi abomini e si fermava alla mostruosità del Minotauro, molti bioeticisti hanno protestato dopo l’inizio della loro creazione in Giappone nel 2019, ma per Macron saranno necessari per l’orgoglioso sviluppo della “scienza” francese.

Non poteva mancare la “ciliegina” dell’aborto. Il Ddl pretende di abolire la settimana di riflessione sinora concessa alla donna che vuole abortire, un intervallo di tempo che in molti casi ha consentito a bimbi, madri e padri di diventare una famiglia felice.

La Manif pour tous da almeno due anni organizza manifestazioni in tutta la Francia contro questa legge inumana. Fin dal 2019, e in ogni occasione durante le audizioni parlamentari, hanno protestato anche i principali leader religiosi francesi.

In Francia l’abolizione, per legge, della natura umana, lo scarto degli embrioni e della loro dignità è quindi a un passo dal divenire realtà, infernale. Al Senato ci sono i numeri, viste le assenze registrate la scorsa settimana all’Assemblea Nazionale, per bocciare queste norme (i Repubblicani hanno 144 senatori e l’Unione Centrista 51: sommati fanno 195 membri, su un totale di 348). Ci sarà la volontà di salvare la Francia dal baratro?