Le bugie del bugiardino sulla pillola del giorno dopo
La pillola del giorno dopo può impedire il concepimento oppure l'annidamento dell'embrione. In questo caso non è solo contraccettiva, ma Food and Drug Administration lo aveva omesso."Non ci sono condizionamenti politici", si giustificano: excusatio non petita, che finisce per sollevare più di un dubbio specie in relazione alla "crociata" abortista dell'amministrazione Biden.
La Food and Drug Administration (FDA) è un ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Il 23 dicembre scorso la FDA ha reso noto che la pillola del giorno dopo – che negli States viene venduta con il nome di Plan B One-Step e da noi viene commercializzata con il nome di Norlevo – non è un farmaco con potenziali effetti abortivi, ma solo un contraccettivo d’emergenza, contraccettivo che, tra l’altro, può essere acquistato dalle ragazze dai 17 anni in su senza ricetta medica. Quindi va cambiato il bugiardino che lei stessa aveva approvato tempo fa, eliminando qualsiasi riferimento a possibili effetti abortivi.
Scrive la FDA: «Plan B One-Step funziona prima del rilascio dell’ovocita dall'ovaio. Di conseguenza, Plan B One-Step di solito interrompe o ritarda il rilascio di un ovulo dall'ovaio». Dopo qualche riga la FDA risponde alla domanda se questo preparato a base di levonorgestrel possa esplicare anche effetti abortivi. La risposta è netta: «No. Il Piano B One-Step non funzionerà se una persona è già incinta, il che significa che non influirà su una gravidanza in corso [per la FDA la gravidanza inizia non dal concepimento ma dall’impianto dell’embrione in utero]. Plan B One-Step previene la gravidanza agendo sull'ovulazione, che avviene molto prima dell'impianto. Le prove non supportano che il farmaco influenzi l'impianto o la prosecuzione di una gravidanza dopo l'impianto, quindi non interrompe una gravidanza». E più avanti precisa: «La FDA ha stabilito che i dati scientifici attuali supportano la conclusione che Plan B One-Step funziona inibendo o ritardando l'ovulazione e i cambiamenti ormonali a metà ciclo. Le prove supportano anche la conclusione che non vi è alcun effetto diretto sulla fecondazione o sull'impianto». Infine nel Decisional Memorandum si può leggere: «La totalità delle prove indica che LNG-EC [Levonorgestrel Emergency Contraception] non altera l'endometrio in modo clinicamente significativo per prevenire impianto. […] Quando LNG-EC viene somministrato dopo l'ovulazione, il tasso di gravidanza è quello che ci si aspetterebbe se LNG-EC non fosse stato somministrato. Questo è probabilmente l'aspetto più importante degli studi».
Gli studi scientifici, invece, ci dicono che accanto ad effetti contraccettivi si possono associare anche effetti intercettivi, ossia la pillola del giorno dopo potrebbe impedire all’embrione di annidarsi in utero. In merito all’effetto anti-concepimento c’è da osservare che la pillola del giorno dopo esplica le sue migliori funzioni contraccettive soprattutto quando il rapporto sessuale ha già di suo poche chances di essere fecondo ed è meno efficace più ci si avvicina al giorno dell’ovulazione (cfr. B. Mozzanega - E. Cosmi, How do levonrgestrel-only emergency contraceptive pills prevent pregnancy? Some consideration, in Gynecological Endocrinology, [Jun. 2010], 27 [6], pp.439-432; A. J. Wilcox - D.B. Dunson - Cr. Weinberg - J. Trussel - D.D. Baird, Likelihood of conception with a single act of intercourse: providing bechmark rates for assessment of post-coital contraceptives, in Contraception, [Apr. 2001], 63 [4], pp. 211-215; M.R. Massai - M.L. Forcelledo - V. Brache - A.S. Tejada - A.M. Salvatierra - Mv. Reyes - F. Alvarez - A. Faúndes - H.B. Croxatto, Does meloxicam increase the incidence of anovulation induced by single administration of levonorgestrel in emergency contraception? A pilot study, in Human Reproduction, 2007 Feb., 22 [2], pp. 434-439; A. Tirelli - A. Cagnacci - A. Volpe, Levonorgestrel administration in emergency contraception: bleeding pattern and pituitary-ovarian function, in Contraception, 2008 May, 77 [5], pp. 328-332). Questa fallacia in merito agli effetti contraccettivi è ammessa, seppur tra le righe, dalla stessa FDA quando scrive, come già rilevato, «Plan B One-Step di solito interrompe o ritarda il rilascio di un ovulo dall'ovaio». “Di solito” non è “sempre”.
Dunque è possibile che la pillola del giorno dopo fallisca nel suo compito contraccettivo e quindi è possibile che ci sia il concepimento. Ora c’è molto dibattito sui possibili effetti abortivi della pillola del giorno dopo – rendendo inospitale all’embrione la parete dell’endometrio – e dunque, vista l’incertezza dei risultati scientifici, non si può escludere che tale preparato possa uccidere l’embrione già formato (cfr. B.M. Landgren - E. Johannisson - A.R. Aedo - A. Kumar - Y.E Shi, The effect of levonorgestrel administered in large doses at different stages of the cycle on ovarian function and endometrial morphology, in Contraception, 1989 Mar., 39 [3], pp. 275-289; G. Ugocsai - M. Rózsa - P. Ugocsai, Scanning electron microscopic (SEM) changes of the endometrium in women taking high doses of levonorgestrel as emergency postcoital contraception, in Contraception, 2002 Dec., 66 [6], pp. 433-437; M. Durand - M. Seppala - C. Cravioto Mdel - H. Koistinen - R. Koistinen - J. González-Macedo - F. Larrea, Late follicular phase administration of levonorgestrel as an emergency contraceptive changes the secretory pattern of glycodelin in serum and endometrium during the luteal phase of the menstrual cycle, in Contraception, 2005 Jun., 71 [6], pp. 451-457; C. Kahlenborn - J.B. Stanford - W.L. Larimore, Postfertilization effect of hormonal emergency contraception, in Annals of Pharmacotherapy, 2002 Mar., 36 [3], pp. 465-470; The effects of peri-ovulatory administration of levonorgestrel on the menstrual cycle, cit.; R. Puccetti, Valori e giovani: la “prospettiva medica”, in M. Palmaro - T. Scandroglio [a cura di], Figli di un’etica minore, Editori Riuniti - University Press, Roma 2014, pp. 108-113). Perciò la sicurezza con cui la FDA esclude effetti abortivi è anti scientifica.
Poi la FDA vuole dare risposta al quesito sul perché solo ora il bugiardino è stato modificato, eliminando l’indicazione di possibili effetti abortivi. La FDA risponde che solo ora è riuscita a revisionare la richiesta del 2018 presentata dalla Foundation Consumer Healthcare che ha acquistato nel 2017 il brand Plan B One-Step, revisione, a loro dire, fondata su evidenze scientifiche. La FDA tiene inoltre a precisare che questa decisione è avulsa da condizionamenti politici.
Questa excusatio non petita suona sospetta e infatti sorge più di un dubbio sui reali motivi che hanno portato a declassare la pillola del giorno dopo da preparato con possibili effetti contraccettivi e abortivi a farmaco con soli effetti contraccettivi. La decisione, molto probabilmente, più che essere fondata su dati scientifici, risponde a pressioni dell’amministrazione Biden che da mesi sta cercando di tamponare gli effetti della sentenza Dobbs della Corte Suprema che ha gettato nel cestino la sentenza Roe vs Wade la quale aveva qualificato l’aborto come diritto costituzionale. Ora invece l’aborto non è più un diritto federale e ogni Stato può legiferare in materia in modo libero, decidendo se qualificare l’aborto come un diritto o un delitto, come legittima espressione della libertà della donna o come reato.
Dicevamo che da mesi l’amministrazione Biden sta remando contro la decisione dei giudici della Corte suprema. Ad esempio il presidente John Biden, alla pubblicazione della bozza della sentenza, aveva dichiarato: «Questa non è stata una decisione guidata dalla Costituzione… Non possiamo permettere che una Corte Suprema fuori controllo, che lavora in collaborazione con elementi estremisti del Partito Repubblicano, ci tolga le libertà». Inoltre aveva espresso il proprio sostegno al diritto all’aborto come diritto proveniente dall’essere persone «a immagine di Dio». A giugno Biden aveva invitato i maggiori gruppi ed esponenti delle multinazionali dell’aborto alla Casa Bianca per incoraggiarli e promettere loro sostegno. A luglio aveva firmato un ordine esecutivo per contrastare i tentativi di limitare la capacità delle donne di viaggiare oltre i confini del proprio Stato, per accedere ai servizi clinici abortivi, o di acquistare le pillole abortive, approvate a livello federale, ordinandole per posta laddove fossero residenti in uno stato in cui fosse vietato abortire. Sempre a luglio Biden istituì presso il Dipartimento di Giustizia addirittura una “task force sui diritti riproduttivi” per rendere effettivo l’ordine esecutivo di cui sopra. Era poi sua intenzione firmare una dichiarazione di emergenza sanitaria federale per ripristinare il pieno accesso all’aborto. Infine, tra le molte iniziative per demolire la sentenza Dobbs, ricordiamo che i parlamentari democratici proposero a più riprese un disegno di legge che permettesse di abortire in tutta la nazione.
Ora se è questo lo scenario entro cui collocare la decisione della FDA di qualificare la pillola del giorno dopo come semplice contraccettivo, si può ben sospettare che la FDA si arrivata a questa decisione non sulla spinta di evidenze scientifiche, ma sulla spinta di evidenze politiche, dato che la FDA è ente governativo. Dunque non appare improbabile che la scienza si sia piegata ad interessi politici, interessi che vogliono diffondere il più possibile metodiche abortive, presentate come meri preparati contraccettivi.