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Via libera di Erdogan agli emigranti

La prima vittima di Erdogan, un bambino annegato

10.000 emigranti ai confini di terra con l’Unione Europea, 1.000 approdati nelle isole greche. La decisione di Erdogan di non impedire agli emigranti di entrare in Europa apre una nuova crisi

 

Migrazioni 03_03_2020

 

La Grecia ha bloccato tutte le nuove richieste di asilo per un mese. Lo ha deciso dopo che il 27 febbraio il presidente turco Recep Erdogan, sostenendo di non essere più in grado di gestire la presenza di così tanti siriani in fuga dal loro paese e accusando l’Unione Europea di aver violato l’accordo siglato nel 2016 che impegnava la Turchia a ospitare profughi ed emigranti diretti in Europa in cambio di un contributo di sei miliardi di euro, ha annunciato che non intende impedire agli emigranti di cercare di entrare in Unione Europea. Il risultato è che più di 10.000 emigranti in prevalenza siriani, mediorientali e afghani hanno raggiunto le frontiere della Turchia con la Grecia e la Bulgaria. Almeno altri mille sono approdati alle isole greche via mare. “Non solo non glielo impedisce – denuncia il viceministro greco della difesa Alkiviadis Stefanis – ma addirittura li aiuta”. Le forze dell’ordine greche sono mobilitate per impedire che gli emigranti travolgano le barriere di filo spinato ai posti di confine. Il 29 febbraio a Kastanies, di solito un tranquillo posto di frontiera tra Grecia e Turchia, si sono verificati scontri tra agenti e militari greci ed emigranti. Le forze dell’ordine hanno usato anche gas lacrimogeni per impedire agli emigranti illegali, circa 4.000 di diverse nazionalità, di superare le barriere metalliche. Altri 500 emigranti si sono trovati bloccati tra i due posti di frontiera, in territorio turco. Il rischio è il ripetersi della crisi del 2015, anno in cui alle frontiere europee si sono presentati oltre un milione di persone. “È una invasione” ha detto alla stampa il ministro dello sviluppo Adonis Georgiadis. La decisione di Erdogan ha già fatto una prima vittima. Un ragazzo siriano è morto il 2 marzo, annegato nel Mediterraneo, quando l’imbarcazione su cui si trovava è naufragata al largo dell’isola greca di Lesbo.