La Cina vuole estirpare dalla società il “virus” della religione
Tenere lontani i giovani da pratiche e attività religiose è una priorità per il Partito comunista cinese. Le scuole devono vigilare affinché sia esclusa ogni organizzazione e struttura religiosa
Nel marzo del 2019 il segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, rivolgendosi agli insegnanti aveva raccomandato di instillare nei giovani il patriottismo e di impedire che in essi si diffondano “idee sbagliate e ideologie”. A incominciare dai bambini, aveva detto, bisogna “nutrire generazione dopo generazione giovani che sostengano il governo del Partito comunista cinese e il sistema socialista della Cina”. Annientare il “virus” della religione fa parte degli obiettivi da perseguire contro la rinascita religiosa nella società cinese e l’interesse che i giovani mostrano nei confronti del Cristianesimo. L’agenzia di stampa AsiaNews ha pubblicato il 12 giugno la lettera che i dirigenti di una scuola media della Mongolia Interna hanno indirizzato ai genitori degli allievi. Ecco il testo:
“Al fine di garantire la linea educativa socialista, mantenere l’ordine nell’educazione nella scuola, vi informiamo, in conformità alla Costituzione della Repubblica popolare Cinese, alla Legge sulla Regione Autonoma della Repubblica popolare Cinese, alla Legge sull’educazione della Repubblica popolare Cinese e alle norme in merito al Partito, le differenti etnie, la religione e le politiche educative, prendendo anche in considerazione la realtà della scuola, che:
la scuola socialista utilizza il marxismo, il pensiero di Mao, le teorie di Deng Xiaoping, il pensiero di Xi Jinping sul socialismo per una nuova era per educare gli studenti, trasmettere le conoscenze scientifico-culturali, formare i nuovi socialisti che hanno le grandi aspirazioni, integrità morale, che sono acculturati e con un forte senso di disciplina, vietando ogni tipo di attività religiosa.
Nessuna organizzazione religiosa e individuale può costruire o istituire le strutture religiose all’interno della scuola; è severamente vietato condurre gli studenti a svolgere attività religiose. È interdetto ostacolare la scuola nell'educazione in base al materialismo dialettico, il materialismo storico, l'ateismo e le conoscenze culturali-scientifiche. È vietato trasmettere il pensiero religioso, svolgere i riti religiosi all'interno della scuola e tra gli studenti. È proibito costringere o indurre gli studenti a partecipare alle attività religiose. Qualora si verificassero i suddetti fatti, gli insegnanti, gli studenti ed altre organizzazioni sociali, individuali sono tenuti a riportarli alle autorità locali e gli uffici competenti, che prenderanno i provvedimenti necessari in base alle leggi e norme vigenti.
Gli studenti sono i costruttori e i continuatori del socialismo, per cui, sono tenuti a ricevere volontariamente le ideologie patriottiche, collettive e comuniste, formarsi un punto di vista scientifico sul mondo e sulla vita. Quindi, durante la permanenza nella scuola, gli studenti non possono né partecipare alle attività religiose, legali o non, né indossare segni religiosi. I genitori o altri non devono costringere gli studenti a professare una religione e partecipare alle attività religiose. La scuola ha il dovere di educare gli studenti che prendono parte alle attività religiose. Coloro che non cambiano atteggiamento saranno consegnati agli uffici competenti per i provvedimenti.
I genitori e la scuola devono rimanere in stretta collaborazione, rispettare e mettere in pratica le suddette norme, lottare contro l’infiltrazione e l’intervento della religione nell’educazione, garantendo una sana crescita degli studenti adolescenti.