Il meraviglioso ritratto della Monaca di Monza
Nel ritratto dei personaggi, come in quello di Gertrude, Manzoni alterna le caratteristiche fisiche ed esterne con quelle morali, restituendo come uno specchio dell’anima del personaggio stesso.
Lucia e Agnese giungono al convento di Monza e incontrano personalmente Gertrude, descritta con grande cura e con una dovizia di dettagli che ci permettono di cogliere l’imperscrutabilità dell’animo, la profondità della sofferenza, il desiderio di trasgressione. Alessandro Manzoni segue un metodo particolare nel ritratto dei personaggi: alterna le caratteristiche fisiche ed esterne con quelle morali. In questo modo il ritratto diventa specchio dell’anima del personaggio.
Quei tagli prudenti del Manzoni
Nel passaggio dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi, raccontando le vicende della Monaca di Monza, Manzoni taglia la passione amorosa che la lega a Egidio e l’episodio dell’omicidio della conversa. Scelte dettate da prudenza.
La vera identità della Monaca di Monza
Il racconto sulla Monaca di Monza corrisponde solo in parte alla storia di Virginia de Leyva, la suora che ha ispirato il personaggio de I promessi sposi. E di cui Manzoni omette un aspetto fondamentale.
La Monaca di Monza e gli atti del suo processo
Gli atti del processo a suor Virginia de Leyva sono stati pubblicati solo nel 1985. Dalla loro lettura si scoprono alcuni aspetti interessanti.
La vera storia della Monaca di Monza
Gli atti del processo della Monaca di Monza riservano non poche sorprese. I fatti andarono ben diversamente da come raccontati nei Promessi Sposi. Manzoni, ad esempio, non conosceva il vero nome della suora. Che riconobbe i suoi peccati, visse da penitente e morì in odore di santità.