«Doveroso ascoltare in Commissione i danneggiati da vaccino»
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Il comitato dei danneggiati da vaccino Ascoltami lancia un appello tramite la Bussola e chiede di essere audito in Commissione Covid: «Abbiamo seguito l'iter vaccinale e ora viviamo i danni sulla nostra pelle». Già sette membri della Commissione danno via libera: «Ci saranno, doveroso ascoltarli».
«Non siamo solo un numero, ascoltateci». A pochi giorni dall’inizio dei lavori della Commissione bicamerale Covid istituita dal Parlamento, arriva un appello forte ai 30 componenti l’organismo di indagine che è chiamato a fare verità sulla stagione pandemica. È quello lanciato dalle colonne della Nuova Bussola Quotidiana dal Comitato Ascoltami, il raggruppamento più numeroso che riunisce in forma organizzata oltre 4000 danneggiati da vaccino covid.
Nei mesi scorsi era stata ventilata la possibilità di inserire anche delle speciali audizioni durante i lavori per poter ascoltare i danneggiati da vaccino. La cosa era stata confermata anche da Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e “padre” della legge istitutiva la Commissione.
Ma una posizione dei membri della bicamerale sulla possibilità di far parlare durante i lavori anche i rappresentanti di chi dal vaccino – contrariamente a quanto sostenuto dallo Stato – ha avuto la vita rovinata e sconta problemi di salute gravi dal giorno ormai lontano dell’inoculo, non era ancora arrivata.
È quello che la Bussola ha provato a fare andando a sondare le intenzioni e la disponibilità di una rappresentanza significativa dei membri della Commissione, tutti appartenenti a partiti della maggioranza di governo.
Andiamo con ordine.
Il Comitato Ascoltami ha chiesto tramite le colonne della Bussola di essere ascoltato in Commissione: «Chiediamo con forza e determinazione di essere ascoltati dalla commissione per diverse ragioni», si legge nell’appello dato al nostro giornale dalla presidente e fondatrice Federica Angelini (in foto). Che così argomenta: «La prima è che le persone che si sono vaccinate fanno parte del comitato hanno seguito l’iter proposto (imposto) dalle istituzioni e ne hanno patito un danno devastante. Proprio per questo hanno diritto di essere ascoltate».
La Angelini ricorda che «abbiamo raccolto migliaia di segnalazioni, di dati che potrebbero sicuramente aiutare gli addetti ai lavori a far emergere la verità».
La seconda ragione per la quale è necessario che i parlamentari guardino in faccia i “danni collaterali” da vaccino è di tipo umano: «Non siamo un numero nelle statistiche degli istituti statali. Siamo chi ha vissuto il danno sulla propria pelle. Siamo chi avrebbero dovuto ascoltare per primi dall’inizio, tre anni fa, per evitare di danneggiare la salute di altri italiani e per salvarne dalla morte altri».
Inoltre: «Dobbiamo spiegare il nostro iter di salute e richiesta di diagnosi, la Commissione deve essere consapevole che molte strutture pubbliche ci hanno sbattuto la porta in faccia, la stragrande maggioranza dei medici che ha visto una correlazione temporale e di senso diagnostico rispetto all'insorgenza del danno da vaccino, si è rifiutata di riconoscerla per paura delle ritorsioni sull'attività».
Terzo aspetto, l'assurdità dell'iter delle richieste d'indennizzo. «Così come ci sono state decretazioni di emergenza per ogni cosa, non è ammissibile che non ci sia stato nessun decreto serio per avere una via veloce e preferenziale rispetto al danno da vaccino. L'iter attuale è lungo, macchinoso, le persone lo abbandonano perché no hanno neanche i soldi per portarlo a termine e comunque non porta al risultato perché non ci sono tabelle che includono le patologie del danno da vaccino covid.
Infine: «La commissione non può non ascoltarci perché noi siamo i testimoni viventi di una parte di quello che è successo in pandemia, non abbiamo filtri, nè interessi di parte, se non tornare alla salute e magari arrivare a un risarcimento degno per noi e per le nostre famiglie». Ma «rimaniamo ottimisti: il Comitato crede nella potenza della riparazione - è la conclusione -. Riparazione dei nostri corpi, riparazione morale, riparazione spirituale del danno subito che passa attaverso il riconoscimento del danno subito, ma per avere una riparazione da tutti i punti di vista - medico, clinico, sociale e spirituale - ci deve essere una reale volontà politica di guardare in faccia fino in fondo la realtà».
L’appello è corredato anche dalla notizia che la petizione del Comitato rivolta alle istituzioni (governo e Ministero della Salute in primis) per chiedere cure e particolari attenzioni sanitarie, ha toccato quota 20mila. «Abbiamo raccolto più di 20mila firme nella petizione che riporta in modo molto chiaro le nostre richieste alla politica. 20mila elettori che vogliono verità e giustizia». E a chi ricorda che compito della Commissione sarà anche quello di analizzare gli studi relativi agli effetti avversi, la Angelini ribatte che «ora lo Stato deve permetterci di far sentire la nostra voce, a supporto degli ormai numerosi studi che confermano i nostri danni».
Uno degli ultimi interventi a sostegno della necessità di indagare gli effetti avversi era arrivato da Lucio Malan, parlamentare FdI e membro della commissione. Nel corso di una intervista con la Verità, Malan ha auspicato proprio che gli effetti avversi vengano indagati.
E i danneggiati? È previsto che vengano ascoltati? Abbiamo posto noi la domanda a Malan che a stretto giro di posta così ha risposto alla Bussola: «Credo che sia doveroso ascoltarli, specie se lo richiederanno». Dunque, l’appello di Ascoltami, che arriva a seguito della dichiarazione di Malan va proprio in questo senso.
Ma che cosa pensano gli altri membri della Commissione sulla necessità di fare parlare i danneggiati? Dalle risposte che la Bussola ha ottenuto in questi giorni emerge una sostanziale unità di vedute, almeno della maggioranza, nel dare il via libera alle audizioni dei danneggiati.
Marco Lisei, ad esempio, senatore di FdI così dice: «Deciderà la presidenza, ma chi non sarà ascoltato per ragioni di tempo, avrà comunque la possibilità di inviare una documentazione scritta, che resterà agli atti. Mi preme sottolineare, però, che sarà importante anche cercare di capire quanti sono i danneggiati e quante sono le richieste di risarcimento o indennizzo perché anche questo è un tema che ad oggi non si conosce».
Sicuramente favorevole è il senatore leghista Claudio Borghi, uno dei più convinti estensori della necessità di una Commissione di inchiesta: «Presto ci vedremo e decideremo – ci ha risposto -. Per me sicuramente sì». E così il collega alla Camera Alberto Bagnai: «Conosco la situazione dei danneggiati e penso che potremo convocarli, dipenderà ovviamente da quanto deciderà la presidenza».
Tornando a Fratelli d’Italia, c’è da segnalare la posizione del senatore Gianni Berrino: «La Commissione potrà audire tutti coloro che possono contribuire a capire cosa è accaduto, cosa ha funzionato e cosa no. Ritengo che il Comitato Ascoltami sia una realtà da audire. Ma naturalmente deciderà la commissione». E dello stesso avviso la collega alla Camera Alice Buonguerrieri, relatrice in Parlamento della legge istitutiva: «Sì, li sentiremo, certo. È nei nostri programmi farlo, è giusto sentirli».
Infine, il senatore della Lega Massimiliano Romeo: «Certamente chiederemo di audire anche i danneggiati. Audiremo tutti coloro che possono aiutarci a comprendere se ci sono stati errori nella gestione della pandemia per evitare che un domani vengano ripetuti. Terremo di sicuro presente il Comitato Ascoltami».
All’appello della Bussola mancano però i componenti di opposizione della Commissione, specie di Pd e movimento cinque stelle, da sempre disinteressati al tema dei danneggiati da vaccino, mentre da parte della maggioranza sarà curioso vedere come si comporterà Licia Ronzulli, esponente di Forza Italia, viste le sue posizioni da sempre decisamente “ultra vax”.
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