Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
la protesta

Contadini kulaki: Repubblica ha trovato il nuovo nemico di classe

Ascolta la versione audio dell'articolo

Un editoriale di Repubblica svela la posta in gioco nella protesta dei trattori: i contadini sono dei privilegiati come i kulaki della Russia zarista. E per questo vanno puniti perché la transizione ecologica è il nuovo verbo nel nome di un'ideologia non più rossa, ma green. 

Attualità 05_02_2024

Un editoriale di Massimo Giannini su Repubblica svela che cosa pensano i poteri forti sulla protesta dei trattori in Europa. «Kulaki». Così, con un moto di disprezzo e lotta di classe fuori tempo massimo, l’ex direttore della Stampa ha bollato i contadini che in queste ore anche in Italia proseguono la loro protesta contro le folli imposizioni europee nel nome del Green deal e della transizione ecologica.

Una parola che contiene tutto il suo carico ideologico verso gli operatori del settore primario che Repubblica in questo articolo si incarica di inserire nella categoria dei nuovi nemici di classe secondo un modo di ragionare marxista. Scrive: «Kulaki moderni», così li definisce per inquadrare ideologicamente la loro protesta. I kulaki erano i proprietari terrieri della Russia zarista, liberi e indipendenti, destinati ad essere espropriati delle loro terre con l’avvento della stalinizzazione sovietica, nel nome del comunismo e della collettivizzazione dei kolchoz. Se le parole definiscono le idee, non c’è nulla di più chiaro nell’idea che Repubblica ha della protesta agricola.

Secondo Giannini gli agricoltori che si stanno ribellando alle politiche sono in sostanza dei privilegiati e per questo da abbattere col sistema più vecchio del mondo: la riduzione in povertà e la perdita della libertà imprenditoriale. Privilegiati perché ricevono sussidi dagli stati e dall’Ue, ma non vogliono adeguarsi all’imposizione di nuove tasse (l’irpef sui terreni), rincari (l’aumento del prezzo del diesel agricolo) e restrizioni per il bene della transizione ecologica (la rinuncia al 4% dei terreni destinati alla semina così come prescritto dalla Pac). Scritto proprio da Repubblica, il giornale nato per parlare alla sinistra degli operai e delle masse, ma che negli anni è diventato il giornale di casa Agnelli i cui principali azionisti stanno minacciando il Governo di chiudere gli stabilimenti produttivi se non dovesse ricevere ulteriori incentivi alla produzione.

«La transizione ecologica non è un pranzo di gala», aggiunge Giannini (in foto), mostrando di aver ben recepito Mao Tse Tung (togliete “transizione” e mettete “rivoluzione” ed avrete sciolto il rebus), perché evidentemente per realizzare il green deal applicato all’agricoltura, qualcosa va lasciato per strada e quel qualcosa è la libertà e il benessere dei coltivatori diretti, dipinti come dei cattivi padroni che hanno «usato in questi anni Bruxelles come bancomat e che ad arare i campi mandano la bassa manovalanza africana sfruttata e sottopagata».

Niente di più ideologico nei confronti di aziende, quelle italiane, che sono per il 90% famigliari, che lavorano la terra con precisi contratti su cui lo Stato ha sempre vigilato. Semmai, ad usare la bassa manovalanza sono i grandi speculatori agricoli, quelle multinazionali che si comportano come i latifondisti americani di fine ‘700 e adesso si stanno buttando nel nuovo business delle farine di insetti per dare il colpo di grazia al comparto primario.

Di più. Mentre gli ecovandali – dice - vengono stangati dal governo per le loro azioni, questo non accade per gli “agrovandali” che vengono assolti dalle autorità. Anche qui, Giannini, dimostra una cecità ideologica fuori dal tempo. Se i primi lottano per un ideale pernicioso, quello dell’ecologismo “terrorista”, costringendo gli altri a pensare come loro, i secondi, che sanno quanto sia bassa la terra da lavorare, lottano per la sopravvivenza, per non dover chiudere le loro aziende, licenziare i dipendenti e distruggere un tessuto economico che una volta era il vanto dell’Europa e ora soltanto un nemico di classe che si oppone alla rivoluzione green. Una volta l’obiettivo era il comunismo, oggi è la transizione verde. Cambiano gli obiettivi, ma non il metodo.

Insomma, la visione è quella da lotta di classe: di qua la transizione green, gli ecovandali, le multinazionali, l’Europa matrigna per il bene nostro, le elite; di là i contadini “kulaki”, il governo di destra, le pretese di una categoria che deve ridurre le sue ambizioni di sopravvivenza nel nome di un’ideologia non più rossa, ma verde. Una schematizzazione da terza media della complessità del problema agricolo e della libertà, da far impallidire per l’incoercibile e residua ideologia marxista che la anima. Che però, evidentemente fa ancora comodo a qualche elite.



LA PROTESTA ARRIVA DA NOI

Trattori in rivolta: «Contro diktat europei e sindacati complici»

23_01_2024 Andrea Zambrano

La protesta degli agricoltori tedeschi arriva da noi. Da ieri trattori in rivolta ad oltranza in decine di città italiane. «Subiamo le politiche green dell'Europa che vuole farci confiscare dalle multinazionali e pagarci per non seminare. E i sindacati sono complici», dice alla Bussola Danilo Calvani, referente del C.R.A. 

- Una protesta diffusa in Europa di Stefano Magni

LA PROTESTA DEI TRATTORI/2

Il Green Deal europeo uccide l'agricoltura e minaccia l'ambiente

Taglio drastico dei fitofarmaci, estensione del biologico, riduzione dei terreni coltivati sono misure che puntano a una "decrescita" che minaccia l'intera società. È necessario che Bruxelles riapra un dialogo con il mondo agricolo.
- L'Ue si condanna se fa la guerra agli agricoltori

il reddito agricolo di cittadinanza

Emilia e Ue, guerra all'agricoltura: «Ci pagano per non lavorare i campi»

25_01_2024 Andrea Zambrano

In nome di una lotta ideologica ai cambiamenti climatici e all'inquinamento, l'Ue dichiara guerra all'agricoltura. E l'Emilia-Romagna esegue: da questo mese gli agricoltori che cessano la produzione dei seminativi riceveranno dei soldi. Un reddito agricolo di cittadinanza che farà aumentare l'importazione di prodotti alimentari indispensabili e deprimerà il settore agricolo.

DIRIGISMO VERDE

L'Ue impedisce un'agricoltura libera. Ora impone la rotazione

25_10_2023 Luigi Mariani

Niente nuovi incentivi europei per l'agricoltura se non si obbedisce alle nuove regole che impongono la rotazione delle colture. Questa tecnica può dare dei vantaggi, ma per il Sud Italia, ad esempio, comporta anche molte difficoltà. Ennesimo esempio di dirigismo.

il granaio d'europa

L’agricoltura ucraina: dai kolchoz agli oligarchi del grano

Oltre 32 milioni di ettari coltivabili, di cui 2,8 in mano alle dieci più grandi aziende agricole del Paese: un'oligarchia agricola accanto a quella industriale. Che non è soggetta ai vincoli UE e che provoca più di un contrasto con la vicina Polonia.

UE ECOLOGISTA

Il "Ripristino della natura", una disgrazia per l'agricoltura

19_07_2023 Luigi Mariani

Seconda e ultima parte dell'analisi sul nuovo Regolamento europeo per il "Ripristino della natura" (qui la prima parte). L'impatto sull'agricoltura dei piani europei sarà un balzo indietro. Di fatto l'Ue sposa l'idea della "decrescita felice"

- CHI FA LA GUERRA AL CIBO di Alessandra Nucci

BRUXELLES

La rivolta degli agricoltori arriva nella capitale dell'Ue

02_02_2024 Luca Volontè

Stavolta gli agricoltori hanno portato la loro protesta fin nel cuore dell'Ue, a Bruxelles. Le politiche ecologiste hanno fatto scoppiare la loro collera. Qualcuno li ascolta?

la protesta dei trattori/1

La UE che dichiara guerra agli agricoltori firma la sua rovina

Il settore agricolo non solo garantisce la sicurezza alimentare, ma anche assorbe 4 volte l'anidride carbonica che emette e tutela il territorio. Eppure le istituzioni europee lo penalizzano pesantemente in nome di una illusoria "salvezza" del clima.
- Emilia, il Piano Aria azzoppa l'agricoltura di Andrea Zambrano

oggi il voto

In Emilia anche il Piano dell'Aria azzoppa gli agricoltori

30_01_2024 Andrea Zambrano

Finanziamenti "capestro" alle aziende che riducono del 4% il seminativo e la concorrenza sleale dei prodotti provenienti dall'Ucraina. E ora anche il Piano dell'Aria che criminalizza gli agricoltori come produttori di inquinamento, senza tenere conto della conformazione della Pianura Padana. Associazioni di categoria sul piede di guerra.

TRATTORI IN PIAZZA

Agricoltori di tutta Europa protestano contro i loro governi

23_01_2024 Stefano Magni

Agricoltori di tutta Europa si stanno unendo. La protesta si è diffusa in Germania, Polonia, Paesi Baltici, Romania, Bulgaria e Francia contro le politiche Ue.

GERMANIA E OLTRE

La ribellione degli agricoltori è una reazione al Green Deal

11_01_2024 Stefano Magni

Grande protesta di agricoltori in Germania. Nuove proteste in Lituania e Lettonia. Il motivo di fondo è il Green Deal e le sue ricadute sulle tasse.