Commissione UE, Fitto vice-presidente con deleghe di peso
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Ursula von der Leyen ha proposto i nomi di chi comporrà la nuova Commissione. C'è anche Raffaele Fitto a cui andrebbe la vicepresidenza con deleghe di peso.
Ursula Von der Leyen ha svelato ieri i suoi nuovi commissari europei: successo per Giorgia Meloni, Fitto sarà Vicepresidente esecutivo con deleghe di gran peso (fondi per la coesione, amministrazioni locali e riforme europee) perfette per le sue indubbie competenze e sensibilità, nonostante i Liberali europei, abbiano già alzato le barricate.
Alcune novità politiche: solo il 40% delle donne tra i commissari, per scelta dei governi, ma anche una netta maggioranza di Vice presidenti esecutivi donne (4 su 6) per decisione della Von der Leyen; una strabordante maggioranza di commissari PPE; rispetto alla Commissione precedente si registra la scomparsa di attribuzioni strategiche come quelle della crescita demografica e valori europei, ma anche una maggior confusione tra le competenze attribuite ieri ai vari commissari che, in molti casi, si sovrappongono.
In ogni caso, la proposta della Presidente della Commissione, presentata alla riunione dei capigruppo del Parlamento europeo nella mattinata di ieri e, successivamente, in conferenza stampa al parlamento di Strasburgo prevede: per l’Austria, Magnus Brunner, Commissario per gli Affari interni e la migrazione (PPE); per il Belgio, Hadja Lahbib, Commissario per la Preparazione e la gestione delle crisi, (LIB con un passato tra i socialisti); per la Bulgaria, Ekaterina Zaharieva, Commissario per le Startup, la ricerca e l'innovazione (PPE); per la Croazia, Dubravka Šuica, Commissario per il Mediterraneo (PPE); per Cipro, Costas Kadis, Commissario per la Pesca e gli oceani (PPE); per la Repubblica ceca, Jozef Sikela, Commissario per i Partenariati internazionali (ECR); per la Danimarca, Dan Jørgensen, Commissario per l'Energia e l'edilizia abitativa (SOC); per l’Estonia, Kaja Kallas, Vicepresidente esecutivo per la politica estera e di sicurezza e alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di difesa (LIB); per la Finlandia, Henna Virkkunen, Vicepresidente esecutivo per la Sovranità, la sicurezza e la democrazia tecnologiche, Commissaria per le tecnologie digitali e di frontiera (PPE); per la Francia, Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la strategia industriale, Commissario per l'Industria, le PMI e il mercato unico (LIB); per la Germania, Ursula von der Leyen - Presidente della Commissione europea (PPE); per la Grecia, Apostolos Tzitzikostas, Commissario per i trasporti e il turismo sostenibili (PPE), per l’Ungheria, Olivér Várhelyi, Commissario per la Salute e il benessere degli animali (Patrioti e Sovranisti); per l’Irlanda, Michael McGrath, voce contraria alla liberalizzazione totale dell’aborto in Irlanda, come Commissario per la Democrazia, la Giustizia e lo Stato di diritto (PPE); per l’Italia, Raffaele Fitto, Vicepresidente Esecutivo per la Coesione e le Riforme, Commissario per la Politica di Coesione, lo Sviluppo Regionale e le Città (ECR); per la Lettonia, Valdis Dombrovskis, Commissario per l'Economia e la produttività; Attuazione e semplificazione (PPE); per la Lituania, Andrius Kubilius, Commissario per la Difesa e lo Spazio (PPE); per il Lussemburgo, Christophe Hansen, Commissario per l'Agricoltura e l'alimentazione (PPE); per Malta, Glenn Micallef, Commissario per l'equità intergenerazionale, la cultura, la gioventù e lo sport (braccio destro del premier Socialista maltese Robert Abela); per i Paesi Bassi, Wopke Hoekstra, Commissario per il Clima, l'azzeramento delle emissioni e la crescita pulita, responsabile anche per la fiscalità (PPE); per la Polonia, Piotr Serafin, Commissario per il Bilancio, la lotta antifrode e la pubblica amministrazione (ex diplomatico polacco in quota PPE); per il Portogallo, Maria Luis Alburquerque, Commissario per i Servizi finanziari e l'Unione del risparmio e degli investimenti (manager di Manager finanziario in quota PPE); per la Romania, Roxana Mînzatu, Vicepresidente esecutivo per le persone, le competenze e la preparazione, Commissaria per le competenze, l'istruzione, l'occupazione di qualità e i diritti sociali (SOC); per la Slovacchia, Maroš Šefčovič, Commissario per il Commercio e la Sicurezza Economica; Relazioni interistituzionali e trasparenza (SOC); per la Slovenia, Marta Kos, Commissaria per l'Allargamento, responsabile anche per il vicinato orientale e la ricostruzione dell'Ucraina Diplomatica (in attesa di conferma della nomina del proprio parlamento per i Liberali); per la Spagna, Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una transizione pulita, giusta e competitiva, commissaria per la Concorrenza (SOC); infine per la Svezia, Jessika Roswall, Commissaria per l'Ambiente, la resilienza idrica e un'economia circolare competitiva (PPE).
Nelle prossime settimane quando, secondo le procedure previste (art. 129 Regolamento PE e il suo Allegato II), inizieranno verifiche: prima la Commissione giuridica esaminerà le dichiarazioni di interessi dei commissari designati, poi ci saranno le audizioni di conferma nelle Commissioni, trasmesse in diretta streaming.
Successivamente, i coordinatori dei gruppi politici delle commissioni valuteranno i singoli commissari designati dopo l'audizione di conferma e prepareranno un'unica lettera di valutazione per ciascun commissario designato. Per essere approvati, i coordinatori che rappresentino una maggioranza di almeno i 2/3 dei membri della commissione, se non fosse possibile raggiungere tale maggioranza, è possibile richiedere ulteriori informazioni al candidato, mediante domande scritte o mediante una nuova audizione breve.
Infine, le lettere di valutazione sono trasmesse alla Conferenza dei presidenti, che autorizza la loro pubblicazione di tutte le lettere di valutazione, dopodiché la Presidente Von der Leyen, presenterà il collegio dei commissari e il loro programma in seduta plenaria del Parlamento, seguito da un dibattito e da una votazione per eleggere o respingere la Commissione nel suo insieme, a maggioranza dei voti espressi e per appello nominale. Tutti dentro o tutti fuori e, vista la nuova composizione dei gruppi politici nel Parlamento e nelle Commissioni, la guerriglia e le ripicche reciproche inizieranno presto.