Lo schiaffo dei giudici inglesi all'Italia esige una risposta
La lettera di risposta del giudice Peel al Console italiano a Manchester sul trasferimento in Italia di Indi Gregory è una clamorosa presa in giro del governo italiano. Da cui ci si aspetta una risposta adeguata. Ma anche coerenza in Italia nella difesa della vita.
Quella ostinata voglia di morte
C'è un tale accanimento di medici e giudici nel volere la morte di Indi Gregory - così come avvenuto in altri casi passati - che non si può giustificare con ideologia, concezione dello Stato, orgoglio corporativo...
Indi è morta: «Hanno avuto il corpo, non potranno avere l'anima»
Indi Gregory è morta nella notte alle 1.45 (2.45 in Italia). Ieri le sue condizioni sembravano stabilizzate dopo le prime ore difficili a seguito dell'estubazione. Qui il racconto delle ultime ore di Indi nell'hospice nelle parole del padre consegnate alla Bussola.
- Quella voglia ostinata di morte, di Riccardo Cascioli
- DOSSIER: Il caso Indi Gregory
Speranza per Indi Gregory. E l’Italia fa un’altra mossa per salvarla
Dalle 13 di oggi (ora italiana), venerdì 10 novembre, sarà discusso il nuovo ricorso sul caso della bambina di 8 mesi, incentrato sul luogo dell’estubazione. Ma c’è anche una mossa senza precedenti del governo Meloni, che chiede al Regno Unito il trasferimento di giurisdizione.
+++ AGGIORNAMENTO: Respinto su tutta la linea, in Appello, il ricorso della famiglia Gregory. I giudici ordinano di eseguire l'estubazione, che è prevista per domani, sabato 11 novembre.
Squadristi democratici: ferito al banchetto "Un Cuore che batte"
Trieste. La raccolta firme di "Un Cuore che batte" finisce con un'aggressione squadrista di un collettivo di Sinistra. Urla, calci e accuse di fascismo: un consigliere comunale ferito con due giorni di prognosi. Qual è il fascismo?
Conto alla rovescia per Indi Gregory
I giudici inglesi hanno deciso che da oggi, giovedì 9 novembre, alle 15 (ora italiana) i medici dell’Ospedale di Nottingham possono iniziare le procedure per togliere i supporti vitali alla bambina di 8 mesi gravemente malata. Ridotte al lumicino le speranze di un trasferimento in Italia.
+++ AGGIORNAMENTO delle 18.30: Domani, venerdì 10 novembre, a partire dalle 12 (le 13, in Italia), sarà discusso il nuovo ricorso della famiglia di Indi Gregory. In attesa della decisione sul ricorso, rimangono attaccati i supporti vitali di Indi.
In Ohio sarà aborto illimitato, ai pro life serve una strategia
Cocente sconfitta per i pro life americani in Ohio, dove il referendum per l'aborto illimitato passa con il 56% dei voti. I pro life devono riflettere e cambiare radicalmente strategia.
Indi Gregory, ecco perché non c’è accanimento terapeutico
In un’intervista al Corriere il responsabile del Comitato etico della Siaarti, Alberto Giannini, sostiene, contraddicendosi, che per Indi ci sia accanimento terapeutico. In realtà le terapie salvavita fornite alla bimba anglo-italiana sono efficaci e proporzionate.
Sibilla Barbieri suicida in Svizzera, la solita strategia radicale
L’attrice, malata oncologica terminale e consigliera dell’Associazione Luca Coscioni, si è tolta la vita con il suicidio assistito in Svizzera. Oggi l’autodenuncia di chi l’ha accompagnata: la solita messa in scena per ampliare l’eutanasia.
«Mia figlia Indi messa a morte da un Sistema diabolico»
Si è riaccesa una piccola speranza per Indi Gregory, la bambina di 8 mesi gravemente malata a cui oggi i medici potrebbero togliere i supporti vitali: il governo italiano le ha concesso la cittadinanza italiana così da facilitare un eventuale trasferimento al Bambin Gesù di Roma. Alla Bussola il papà di Indi, Dean Gregory, consegna un messaggio di gratitudine per tutto quanto sta facendo l'Italia. E sulla sua vicenda dice: «In tribunale ho visto l’inferno, per questo ho fatto battezzare mia figlia».
La pillola gratis farà aumentare anche gli aborti
Verso la gratuità della pillola anticoncezionale per le under 26. Incentiverà la diffusione di una mentalità contraria alla vita e farà aumentare gli aborti spontanei e quelli procurati.
Un cuore che batte, ultimi giorni per una firma che vale
Il prossimo 7 novembre è l’ultimo giorno utile per firmare “Un cuore che batte”, la proposta di legge di iniziativa popolare che mira a limitare l’aborto. Una proposta che ha incontrato tanto fuoco amico. Ma che è giusto firmare e spieghiamo perché.