Tutti a Tripoli, anzi no. Meglio stare in Tunisia
La Libia è al tracollo. Il premier libico designato, Fayez al-Sarraj, è talmente autorevole da vivere ancora in Tunisia ed è stato accolto a colpi d’arma da fuoco appena ha cercato di raggiungere Misurata. E anche la base operativa della missione delle Nazioni Unite è in Tunisia. Situazione davvero paradossale.
Due opposti parlamenti si sfidano a Caracas
Venezuela in crisi. Dopo aver inizialmente accettato la sconfitta il presidente Maduro ha creato un suo parlamento "comunale", contrapposto all'Assemblea Nazionale. Il muro contro muro istituzionale sta portando il paese sull'orlo del baratro. La Chiesa venezuelana chiede con urgenza di riprendere il dialogo.
Così pornografia e violenza crescono bene insieme
Chi fa uso di pornografia tende ad essere più violento. Questo è il succo di una ricerca dal titolo “Una meta-analisi del consumo di pornografia e degli atti di violenza sessuale nelle ricerche demografiche”, condotto da Paul J. Wright, Robert S. Tokunaga e Ashley Kraus dell’Indiana University e dell’University of Hawaii.
Atomica nordcoreana, l'arma della disperazione
Un'esplosione nucleare sotterranea ha provocato un terremoto in Corea e scosso il mondo intero. E' il regime comunista nordcoreano che ha testato una nuova arma atomica. Perché lo ha fatto? E perché proprio adesso, in un periodo di distensione? E' l'isolamento, anche da Pechino, che può spingere a gesti estremi.
Siamo arrivati impreparati ai fatti di Colonia
Ci si interroga sulla causa della violenza sessuale di massa subita dalle donne tedesche a Colonia, ad opera di arabi e nordafricani, nella notte di capodanno. Quello che non si dice è che, oltre i confini dell’Occidente cristiano, genti e paesi restano in gran parte fedeli a un arcaico modello di società, patriarcale, gerontocratico e autoritario che ignora l’esistenza di diritti inerenti alla persona. Le donne nelle società arcaiche non sono soggetti, ma piuttosto proprietà di cui gli uomini, hanno il diritto di disporre.
Quell'intolleranza gay, fino all'ultimo sangue
Negli Usa i gay potranno donare il sangue dopo solo un anno di astinenza dai rapporti sessuali. É quanto ha deciso la Food and Drug Administration, ente governativo che regolamenta il commercio di alimenti e farmaci, nonché quello sull'uso del sangue e altre sostanze. E subito i movimenti gay sono insorti.
Perché la guerra non conviene a Iran e Arabia
L’evoluzione della crisi diplomatica tra sauditi e iraniani scatenata dall’esecuzione dell’imam scita al Nimr, condannato per “terrorismo” per aver contestato pacificamente il regime di Riad, comporta seri rischi di escalation militare in parte dovuti alla scarsa credibilità dei potenziali mediatori. Primo fra tutti l’Onu.
L'oro nero alimenta il conflitto fra sauditi e iraniani
L'Arabia Saudita ha innalzato bruscamente il livello di scontro con l'Iran. I motivi sono anche economici. Dopo aver tentato di strangolare economicamente il regime di Teheran, abbassando il prezzo del petrolio, Riyad vede la sua strategia andare in fumo dopo l'accordo sul nucleare iraniano.
L'Arabia Saudita riaccende il conflitto con gli sciiti
Il 2 gennaio 2016 è il giorno in cui l’Arabia Saudita ha riacceso il conflitto sunnita-sciita a livello globale. Sono state compiute 47 esecuzioni capitali di "terroristi", fra cui anche lo sceicco sciita Nimr Baqir al-Nimr. La notizia ha subito provocato la frattura del mondo islamico.
SE FOSSI UNO SCIITA IN ARABIA SAUDITA di Tarek Heggy
Follia gender A Madrid sfilano i Re Magi donna
A Madrid arrivano le Regine Maghe. Melchiorra e Gasparra sfileranno per le vie della capitale spagnola. Non è un anticipo di carnevale, bensì l’ultima trovata di Ahora Madrid, partito di area levantina che vuole introdurre le quote rosa anche nel famoso trio dei Re Magi. Ci sarà invece Baldassarre perché tradizione vuole che sia nero e quindi in regola con il politicamente corretto.
Boko Haram sconfitto? Tragiche bugie di regime
Cresce in Nigeria il bilancio delle vittime delle azioni terroristiche messe a segno dai jihadisti Boko Haram a partire dal giorno di Natale. Gli ultimi attacchi sono stati compiuti appena pochi giorni dopo che il presidente annunciava di aver mantenuto la promessa di eliminare il gruppo armato entro il 31 dicembre.
Ramadi, la vittoria sunnita contro l'Isis
L'esercito iracheno ha riconquistato la città di Ramadi, caduta nelle mani dell'Isis lo scorso maggio. Non si tratta tanto di una grande vittoria militare (1/3 della città è ancora nelle mani dei jihadisti), ma una svolta politica: sono truppe regolari sunnite che hanno sloggiato altri sunniti del Califfato.