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TRUMP

Usaid, scoperchiata la fabbrica della colonizzazione ideologica

Alla prima revisione dei fondi di Usaid, l'agenzia Usa per la cooperazione internazionale, sta spuntando di tutto: fondi per programmi ecologisti ed Lgbt, aiuti alle opposizioni di sinistra di governi conservatori democraticamente eletti, una pioggia di soldi a giornali e giornalisti amici della sinistra americana. Sarà fatta pulizia? Così promette Trump.

- E Trump bacchetta subito il Sudafrica di Anna Bono

Esteri 07_02_2025
Aiuti umanitari Usaid per l'America Latina (La Presse)

L'amministrazione Trump sta scoperchiando una buona parte delle malefatte degli apparati dello Stato che hanno agito indisturbati, promuovendo anche all'estero, con i soldi dei contribuenti americani, ideologie perverse e omicide, influenzando cultura e opinione pubblica e sostenendo proteste e rivoluzioni nei confronti di governi conservatori in tutto il mondo. Programmi di colonizzazione ideologica, soldi per sovvertire le decisioni democratiche dei popoli, prebende a giornali e mass media trasformati in megafoni del pensiero unico, ciò che emerge e le verità che si scopriranno in queste settimane, imporrà a tutti un bagno di realismo e molti ‘mea culpa’. 

Martedì 4 febbraio, il presidente Donald Trump ha messo in congedo forzato migliaia di dipendenti dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid) in tutto il mondo.  Secondo Politico , si tratta di circa 1.400 persone, oltre ai 600 dipendenti che erano già stati messi in congedo a partire da domenica scorsa. Le misure sono la logica conseguenza della decisione dell'amministrazione Trump di sospendere, sotto la responsabilità del Segretario di Stato Marco Rubio, per 90 giorni, tutti gli aiuti esteri, come abbiamo descritto nei giorni scorsi su queste pagine. Trump, Marco Rubio ed Elon Musk, che dirige il neonato Dipartimento per l'efficienza governativa (Doge), hanno criticato duramente l'Usaid per aver sprecato milioni di dollari dei contribuenti in progetti inutili, dannosi e contrari agli interessi americani in tutto il mondo. 

Proprio lunedì, in un'intervista rilasciata alla Fox News, Rubio aveva spiegato qual è il problema con l'Usaid: «Si sono evoluti in un'agenzia che credono di non essere nemmeno un'agenzia del governo degli Stati Uniti, ma di essere... un ente di beneficenza globale, prendono i soldi dei contribuenti e li spendono indipendentemente dal fatto che sia nell'interesse nazionale o meno», ha detto Rubio. Lo stesso Segretario di Stato ha poi lamentato come da parte del personale ci sia una «insubordinazione di massimo grado». A fronte della decisione di portare pulizia, trasparenza e risparmio, i Democratici e le varie organizzazioni liberal e della sinistra americana hanno inscenato manifestazioni non solo nella capitale ma anche in diverse città del paese, una sceneggiata per mantenere privilegi e potere nonostante la sconfitta elettorale.

L'Usaid è un prodotto della Guerra Fredda in cui gli Usa erano impegnati in una battaglia globale contro le forze del marxismo internazionale, ma dal periodo post-Guerra Fredda gli obiettivi dell’Agenzia divennero spesso una nebulosa promozione umanitaria della "democrazia" e dei “diritti delle minoranze”. 

Ciò che è diventato negli ultimi anni si sta svelando, con prove concrete, oggigiorno. Ad esempio, il giornale Washington Free Beacon ha riferito che nel 2023, sotto la presidenza di Joe Biden, l'Usaid ha speso 1 milione di dollari per un «progetto per aiutare le persone disabili nel paese dell'Asia centrale del Tagikistan a diventare 'leader del clima'». L'amministrazione Biden ha potenziato gli sforzi dell'Usaid e del Dipartimento di Stato per promuovere obiettivi sociali delle ideologie abortiste e dell’estrema sinistra (Gender). Ad esempio, secondo il Wall Street Journal , il Dipartimento di Stato stava finanziando «iniziative culturali» per promuovere spettacoli di drag queen in Ecuador e, tra i milioni di dollari spesi per promuovere «diversità, equità e inclusione» (Dei), ha speso 1,5 milioni nei luoghi di lavoro e nelle comunità imprenditoriali della Serbia, 2,5 milioni di dollari per i veicoli elettrici in Vietnam, 2 milioni di dollari per i cambiamenti di sesso e «l'attivismo Lgbt» in Guatemala, 32 mila euro per libri Lgbt per scuole elementari in Perù, poi 6 milioni di dollari per finanziare il turismo in Egitto e diverse centianaia per promuovere l’aborto in Africa. 

Secondo le testimonianze raccolte dal DailySignal, organo della Heritage Foundation, le organizzazioni non governative finanziate dall'Usaid avrebbero «promosso in modo aggressivo cause sociali progressiste, in particolare i diritti Lgbt» e cause sociali di estrema sinistra in Georgia incompatibili con i valori della società locale. Inoltre, come dichiarato dallo speaker del Congresso Mike Johnson lo scorso 5 febbraio, gli americani non dovrebbero pagare cento milioni di dollari per un programma di Usaid che promuove iniziative «per l'espansione dell'ateismo in Nepal». Questa istituzione pubblica è diventata non solo un enorme fondo cassa per ogni causa di sinistra nel mondo ma, come hanno testimoniato pubblicamente il Presidente salvadoregno Nayib Bukele e il Premier ungherese Viktor Orban, Usaid è stata usata anche per colpire governi democraticamente eletti, sobillare strumentalmente le popolazioni nelle proteste, sostenere partiti politici e movimenti di sinistra contro coalizioni e governi conservatori. 

Non solo, ieri l’ultima scoperta, centinaia di giornali in tutto il mondo, incluse testate rinomatissime di riferimento dell’opinione pubblica e dei mass media occidentali, hanno ricevuto in questi anni cospicui fondi (decine e decine di milioni di dollari) da Usaid per sostenere ideologie libertarie e omicide, diffamare avversari politici e oppositori del politically correct, esaltare iniziative e proposte politiche e sociali liberalsocialiste. Tra questi specchiati campioni dell’indipendenza giornalistica, sempre pronto a chiedere censure verso i dissidenti di tutto il mondo, troviamo decine di milioni di dollari a Politico, al New York Times e ad altre centinaia di testate giornalistiche anche on line ora rimaste senza fondi, dopo il taglio di 268 milioni di dollari ai mass media di oltre 30 Paesi, secondo quanto riportato da Reporter senza frontiere. 

Secondo la Columbia Journalism Review Usaid sosteneva 6.200 giornalisti, 707 testate giornalistiche e 279 organizzazioni della società civile operanti nel settore dei media in tutto il mondo, megafoni del verbo unico dell’omologazione globalista e dell’immoralità anticristiana e omicida. Non stupiscano né spaventino le proteste di piazza o le reprimende giornalistiche, colpire l'Usaid, o quantomeno costringerla a concentrarsi sulla sua missione principale originale, porterà a grandi benefici per gli Usa e l’intero pianeta e, allo stesso tempo, sarà un duro colpo per la sinistra globalista e per i suoi sostenitori filantropi e politici.