Un nuovo caso di Ebola in Congo
La speranza che l’epidemia di Ebola fosse terminata è andata delusa. Il 10 aprile infatti, dopo quasi 42 giorni senza contagi, è stato registrato un nuovo caso nella città di Beni
Dopo le dimissioni il 3 marzo scorso dell’ultimo ammalato di Ebola, il 10 aprile mancavano tre giorni al termine del periodo di 42 giorni senza nuovi contagi (il doppio del tempo massimo di incubazione della malattia), allo scadere dei quali l’Oms avrebbe potuto dichiarare conclusa l’epidemia iniziata nell’est della Repubblica democratica del Congo nell’agosto del 2018. Ma il 10 aprile nella città di Beni, nella provincia orientale del Nord Kivu, è stato registrato un nuovo caso. “Per quanto spiacevole, la notizia non è inaspettata – ha commentato il direttore generale dell’Oms, Teodros Adhanom Ghebreyesus – proprio considerando questa eventualità abbiamo tenuto in funzione i presidi sanitari nel Beni e nelle altre aree a rischio”. Il sistema di controllo creato dall’Oms ha continuato in effetti a verificare migliaia di casi sospetti: persone che presentano sintomi simili a quelli iniziali della malattia e decessi avvenuti nelle aree colpite dall’epidemia. Come è stato fatto per tutti gli altri casi confermati, subito dopo la scoperta del nuovo caso è iniziata la ricerca delle persone entrate in contatto con l’ammalato per poterle vaccinare e per monitorare il loro stato di salute nei 21 giorni di incubazione. La notizia del ricovero di un paziente è arrivata pochi minuti dopo la conclusione di un incontro del Comitato internazionale per l’emergenza Ebola. Il Comitato si riunirà nuovamente la prossima settimana per decidere i prossimi passi da intraprendere. La disponibilità di vaccini, per la prima volta da quando Ebola è stato scoperto nel 1976, è stata decisiva per riuscire a circoscrivere l’epidemia e per ridurre le perdite in vite umane. Alla data del 10 aprile 2020 i morti risultano essere 2.276 e 3.456 i casi confermati e possibili.