Un charter per la salvezza
Con il volo charter del 21 febbraio diretto in Nigeria salgono a 40.000 gli emigranti rimpatriati a partire dal 2015 grazie all’Oim e a un fondo di 1,8 miliardi di euro fornito dall’Unione Europea
Oltre 160 emigranti nigeriani bloccati nel sud della Libia sono rientrati in patria il 21 febbraio sul secondo volo charter di quest’anno nell’ambito del Programma di rimpatrio umanitario volontario dell’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni. Con questa operazione il numero complessivo di rimpatri volontari dalla Libia dal 2015 a oggi sale a 40.000. Tra i passeggeri imbarcati sul volo da Sabha, in Libia, a Lagos, Nigeria, c’erano 37 minori e 70 donne, alcune delle quali incinte. Prima della partenza l’Oim ha effettuato dei controlli e dei check-up medici per assicurarsi che tutti gli emigranti fossero in grado di viaggiare. Dal momento che secondo le stime, il 90% degli emigranti irregolari che si trovano in Libia non hanno documenti di viaggio, quelli rimpatriati ricevono anche sostegno consolare per fornirli di documenti e visti di uscita affinché viaggino sicuri e in regola. L’operazione di rimpatrio è stata finanziata dal Fondo fiduciario d’emergenza dell’Unione Europea per la stabilità e la lotta contro la cause profonde della migrazione irregolare e del fenomeno degli sfollati in Africa, istituito nel 2015 dalla Commissione europea con un capitale di 1,8 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell’UE, dal Fondo europeo di sviluppo e dai contributi di stati membri dell’UE e altri donatori. Rientra nella Iniziativa congiunta UE-OIM per la protezione e il reinserimento dei migranti realizzata dall’Oim in 26 stati africani. Il rimpatrio degli emigranti nigeriani è il frutto della stretta collaborazione tra Oim, ambasciata nigeriana a Tripoli, autorità aeroportuali libiche che inoltre hanno lavorato a stretto contatto con i leader della comunità nigeriana per far sì che tutti gli emigranti desiderosi di tornare a casa sani e salvi godessero del sostegno necessario.