Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Comunismo

Tre cristiani arrestati in Vietnam

Sono membri di una chiesa protestante non riconosciuta dal regime comunista e per questo sottoposta a vessazioni, molestie e minacce da parte delle autorità

 

Arriva dal Vietnam la notizia dell’arresto di tre cristiani membri di una chiesa domestica protestante. Degli agenti di polizia si era recati la sera del 3 marzo a casa loro per controllarne i documenti e per effettuare una perquisizione. Il giorno successivo sono andati sul loro posto di lavoro e li hanno arrestati, “senza mandato e senza dare spiegazioni”, ha racconta il Pastore Y Khen Bdap a Radio Free Asia, spiegando che le tre persone arrestate sono suo figlio, un suo fratello e un suo nipote, tutti, come lui appartenenti alla minoranza etnica Ede e membri della Chiesa evangelica di Cristo degli altipiani centrali, un gruppo religioso non riconosciuto dal governo nato nel 2017. I componenti della chiesa sono per questo spesso oggetto di molestie, fermi, arresti, minacce, accuse di attività reazionarie. L’anno scorso le autorità hanno persino impedito alla chiesa di celebrare il Natale. Tuttora la polizia non ha inviato notifiche ufficiali alla famiglia che quindi resta all’oscuro delle ragioni che hanno portato all’arresto. Il Vietnam, governato da un regime comunista, è 35° nell’elenco Open Doors 2024 dei 50 stati in cui i cristiani sono più duramente perseguitati. “Mentre le comunità cristiane storiche, come quella cattolica romana, godono di una certa libertà – si legge sul sito web di Open Doors – i protestanti non tradizionali e coloro che si convertono dalle religioni indigene subiscono forti pressioni e violenze a causa della fede, soprattutto nelle aree remote del Vietnam centrale e settentrionale. La maggior parte dei credenti appartiene a gruppi etnici minoritari, come gli Hmong, e affronta esclusione sociale, discriminazioni e attacchi. Le loro case a volte vengono distrutte, costringendoli ad abbandonare i propri villaggi. Le riunioni di chiesa sono sottoposte a sorveglianza costante e a frequenti incursioni. L’anno scorso il Paese a visto un leggero calor della pressione sui credenti da parte di famigliari e comunità locali. Tuttavia c’è stata una crescita delle violenze verso i credenti e gli edifici ecclesiastici nonché un aumento del numero dei responsabili di chiese arrestati”. “Nonostante le pressioni così intense abbiano lo scopo di indurre i cristiani a rinunciare a Gesù – conclude Open Doors – molti si aggrappano alla loro nuova fede con notevole coraggio”.