Il Papa deroga alla prescrizione: Rupnik va a processo
Il pressing della Pontificia Commissione per la tutela dei minori costringe a riaprire il vaso di Pandora degli abusi commessi dall'ex gesuita sloveno. Ci voleva forse il Sinodo per far notare la contraddizione tra "ascoltare" a parole e insabbiare nei fatti.
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Tucho libera tutti: l'unico peccato è il clericalismo
Dalla cattedra di Facebook il card. Fernández impartisce l'assoluzione linguistica: anche la parola "peccatore" è considerata offensiva. E guai a chi ricorda che la porta evangelica è "stretta".
"Tucho", Prefetto della Dottrina della Fede Fluida
Nell'ampia intervista di padre Spadaro a mons. Fernández traspare una concezione evolutiva e storicistica del pensiero. Difficile che possa poi pronunciarsi su questioni di verità e di errore, di bene e di male.
Fernández e le virtù "a modo mio" che perdono di vista Dio
Il neo-prefetto della Dottrina della Fede cita san Tommaso e Familiaris Consortio per sostenere un malinteso primato della carità. In realtà, fraintende l'uno e l'altra minando le fondamenta dell'agire morale.
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Fernández toglie ogni dubbio: la rivoluzione è alle porte
Il neo-prefetto della Dottrina della fede mescola rassicurazioni e anticipazioni del nuovo corso. Per ora l'unica sicurezza è che reinterpreterà la dottrina nel modo stesso in cui intende guidare il dicastero: «a modo mio».
"Tucho" all'ex Sant'Uffizio per sdoganare la "linea Paglia"
È un rapporto simbiotico quello che lega il Papa al neo-prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, l'uomo giusto al posto giusto per infrangere ogni certezza a colpi di discernimento.
Da Zanchetta a Fernandez: tutti gli uomini di Bergoglio
Il fedelissimo e ghostwriter del Papa approda al Sant'Uffizio: è l'ultima di una lunga serie di nomine in cui appare determinante l'amicizia personale con il pontefice o l'appartenenza ai Gesuiti.
McElroy e Fernández: oggi l'eresia gode di impunità
Secondo il diritto canonico chi proclama dottrine eterodosse è automaticamente scomunicato. Attualmente abbiamo invece un vescovo e un cardinale - e forse non solo loro - fautori di una teologia eucaristica che sembra prescindere da pentimento e conversione. E restano tranquillamente ai loro posti.