Gesù, il Re sofferente che vince il mondo
Venerdì Santo: tra la flagellazione e la crocifissione, Gesù viene coronato di spine. Così, la sua regalità viene affermata anche da chi lo deride e lo ignora. E gli viene fatta indossare una veste di porpora, che simbolicamente contiene un altro richiamo a imitarlo, fino a versare il sangue per amore.
- ANTONIETTA MEO, LA BAMBINA UNITA ALLA PASSIONE DI GESÙ, di C. Signorelli
Gesù flagellato, segno di un Amore senza limiti
Nell’ultima puntata tratta dal commento di padre Cornelio a Lapide (1567-1637) alla Passione secondo il Vangelo di San Matteo, l’esegeta si sofferma sulla flagellazione di Gesù. Ne analizza gli aspetti storici e teologici. Il corpo di Gesù, plasmato dallo Spirito Santo, era estremamente sensibile al dolore. Ma patì tutto (oltre 5.000 colpi) per nostro amore.
La codardia di Pilato e la condanna di Gesù
Proseguiamo il cammino quaresimale con il commento di padre Cornelio a Lapide (1567-1637) alla Passione secondo il Vangelo di San Matteo. Pilato, temendo la folla, fa il gesto di lavarsi le mani. Ma ciò non cancella la sua colpa, perché si sarebbe dovuto opporre con fermezza all’ingiustizia dei giudei che volevano la morte di Gesù.
Quando Barabba fu preferito a Gesù
Proseguiamo il cammino quaresimale con il commento di padre Cornelio a Lapide (1567-1637) alla Passione secondo il Vangelo di San Matteo. Pilato, nel tentativo di salvare Gesù, ricorre anche alla proposta, consueta per la Pasqua, di liberare un prigioniero. Ma all’Innocente viene preferito un assassino.
Il processo a Gesù e la natura del Suo regno
Proseguiamo il cammino quaresimale con il commento di padre Cornelio a Lapide (1567-1637) alla Passione secondo il Vangelo di San Matteo. Inizia il processo di Gesù davanti a Pilato, che si sofferma solo sulla terza accusa contro di Lui. In che senso, cioè, Gesù è Re?