• EUROPA A DUE POLMONI

    Il pregiudizio Ue contro Polonia e Ungheria

    Polonia e Ungheria sono sotto accusa l'una per la legge "anti-Lgbt" e l'altra per una presunta violazione dell'autonomia della magistratura. Ma in Spagna e Austria i governi rispettano ancor meno la magistratura. E nessuno dice nulla.

    • IL CASO

    Concita, l'Orbanofobia e il giornalismo cialtrone

    Le agenzie riportano la notizia della lussuosissima villa estiva fattasi costruire dal leader turco Erdogan, ma la celebratissima giornalista di Repubblica, Concita De Gregorio, presa da furore anti-sovranista legge Orbán e scrive un articolo durissimo contro il presidente ungherese e i suoi amici sovranisti europei. E quando corregge, fa anche di peggio.... Psicopatologia del giornalismo di regime.

    • PRESSING SULL'EST EUROPA

    Niente crescita senza diritti Lgbti? È solo un ricatto

    Secondo uno studio di Open for Businness, i Paesi che non introducono i nuovi diritti Lgbti perdono il 2% di crescita del Pil ogni anno. La realtà economica dimostra il contrario. Paesi come Ungheria, Polonia e Romania crescono più rapidamente della media europea. Lo studio, voluto dalle nuove multinazionali, serve palesemente a coprire un ricatto.

    • I CRISTIANI E LA DESTRA

    Orban esce dal Ppe. È il momento di fare chiarezza

    Il partito ungherese Fidesz esce dal Gruppo del Partito Popolare Europeo. Già da due anni il Ppe votava contro l'Ungheria, assieme a Socialisti e Liberali. Il Ppe sta tradendo sistematicamente i suoi valori cristiani. Ora l'uscita di Orban rende le cose più chiare e può essere preludio della nascita di un nuovo gruppo più coerente. 

    • MODELLI DA IMITARE

    Famiglia e natalità, guardiamo all'Ungheria

    In Italia all'ormai continuo allarme denatalità non corrispondono azioni politiche conseguenti. Vale la pena allora guardare all'Ungheria e alle misure messe in campo dal governo Orban, per capire che se c'è una volontà politica, non è poi così difficile prendere provvedimenti.

    • L'INCONTRO A MILANO

    Ecco la nuova Europa voluta da Salvini e Orban

    Milano è sotto assedio. Posto di blocco a Corso Monforte. Che succede? Succede che in prefettura si incontrano i due uomini più “cattivi” d’Europa: Matteo Salvini e Viktor Orban, il vicepremier leghista e il premier ungherese uniti da un argomento chiave, quello dello stop all’immigrazione clandestina.

    IL GIOCO DI SALVINI di Ruben Razzante

    • Il governo Orban contro Soros

    In discussione in Ungheria una legge per controllare le Ong

    L’Onu critica duramente la legge in discussione al parlamento ungherese che rafforza i controlli sulle organizzazioni non governative in nome dell’interesse nazionale

    • RADICI E IDENTITA'

    Trump e Orban: in gioco la perdita o la tutela dell'identità

    Il 12 e 13 ottobre il premier ungherese e il presidente Usa hanno mostrato che la difesa dell'identità e delle radici cristiane chiede politiche forti capaci di risollevare una nazione. L'alternativa è l'annacquamento buonista che favorisce l'islamismo e il decadimento sociale.