Djokovic, quando la libertà (vera) vince sull’ideologia
Con la vittoria al Roland Garros, il tennista serbo stacca Nadal come record di Slam. Un testa a testa in cui ha interferito la politica, bloccando per due volte Djokovic perché non vaccinato contro il Covid. Ma Novak ha mantenuto un approccio di buonsenso, che stimola una presa di coscienza.
Djokovic e Nadal epici, ma il vaccinismo rovina lo sport
Prosegue la sfida storica, a colpi di Slam, tra il campione spagnolo e quello serbo: 22-21 per il primo, ma il secondo si è riavvicinato con la vittoria a Wimbledon. Peccato per la politica che interferisce, con l’irragionevole obbligo vaccinale che rischia di far saltare a Novak anche gli US Open. Ma così si falsa lo sport e lo si piega a fini ideologici.
Djokovic e i cortocircuiti del vaccinismo
Il giudice Anthony Kelly ribalta la decisione «irragionevole» dei funzionari di frontiera di annullare il visto temporaneo al campione serbo. Il cui caso è la conferma del pregiudizio contro i non vaccinati e di un’ideologia (mondiale) che nulla c’entra con la libera scelta se vaccinarsi o meno. E oggi il Governo australiano potrebbe combinarne un'altra.