La riforma Nordio è legge, termina l'era del giustizialismo
Approvato definitivamente alla Camera il "pacchetto" voluto dal guardasigilli. Più garanzie per i cittadini e meno gogna mediatica per chi è coinvolto in vicende giudiziarie. Un traguardo che va al di là del colore politico di chi l'ha promosso.
Giustizia politica, figlia sinistra della Dea Ragione
In tempi di riforma della magistratura, stimola la riflessione il libro "Liberare la giustizia" di Ferdinando Cionti e Dario Fertilio, sull'origine della politicizzazione della giustizia. E sulla riforma migliore.
La sinistra torna a scatenare le toghe contro il governo
Non solo il caso Santanchè, anche l'imputazione coatta per Delmastro. Sembra riproporsi il braccio di ferro tra giudici e centrodestra dell'era berlusconiana, che appare volto a stoppare la riforma della giustizia.
Riforma Nordio: più garantismo fa bene anche all'economia
Approvato in Consiglio dei Ministri il ddl del Guardasigilli che cancella il reato di abuso d'ufficio e limita il potere d'appello del pm e le intercettazioni. Benefici anche sul piano economico, ponendo fine alla "paralisi" dei pubblici amministratori. Il dibattito è acceso.
Riforma dell'abuso d'ufficio per sbloccare le opere
Per paura di finire nei guai con la giustizia, molti amministratori locali hanno paura di autorizzare opere pubbliche, anche necessarie. Ischia è l'ultimo caso tragico dovuto alla "sindrome da firma". Per questo il ministro Nordio vorrebbe riformare il sistema, cancellando il reato di abuso di vantaggio.
La vera posta in gioco delle presidenziali: i fondi europei
La rosa di nomi presentata dal centrodestra è solo un passo intermedio e non deve provocare troppe illusioni. In realtà i partiti stanno trattando con Draghi, che era un candidato considerato sicuro e che invece sta sudando più del previsto. Cosa vogliono i partiti? Più potere nel prossimo governo, per gestire i fondi del Pnrr
Cresce il dissenso dei docenti sul Green Pass. Ma anche la minaccia di purghe
In vista della ripresa delle lezioni nelle scuole e nelle università, c’è aria di epurazione. Il Green Pass è stato reso obbligatorio per i docenti e per il personale, nelle università anche per gli studenti. Non tutti i professori ci stanno, come gli oltre 800 docenti (fra cui il famoso storico Alessandro Barbero) che hanno firmato un appello contro una norma discriminatoria. Ma il mondo dei media si è messo in moto per attaccarli. E anche il presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane dichiara che l'università "sta a fianco del governo". Carlo Lottieri, uno dei firmatari, spiega alla Bussola il perché di una protesta pacifica contro una norma ingiusta e anche diseducativa, perché contraria allo spirito dell'università.