Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Guido Maria Conforti a cura di Ermes Dovico
Regno Unito, mai più preghiere davanti alle cliniche per l’aborto
VITA

Regno Unito, mai più preghiere davanti alle cliniche per l’aborto

Approvata definitivamente dalla Camera dei Comuni la legge che crea zone-cuscinetto davanti a edifici “sensibili”. Ampi poteri discrezionali alla polizia, punite anche conversazioni consensuali e preghiere in silenzio. La protesta di alcuni deputati: un attentato alla libertà e alla democrazia.


«Io, pro-vita, arrestata perché pregavo in silenzio»
INTERVISTA / ISABEL VAUGHAN-SPRUCE

«Io, pro-vita, arrestata perché pregavo in silenzio»

Il 6 dicembre 2022 è stata arrestata a Birmingham perché pregava, nella sua mente, davanti a una clinica per aborti, quel giorno chiusa. Andrà a processo per aver violato l’ordine che di recente ha istituito una zona cuscinetto attorno alla clinica. «Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito oltre cento donne», ma ora il divieto «ci impedisce di essere lì nel momento in cui hanno più bisogno di noi». La Nuova Bussola intervista Isabel Vaughan-Spruce.
- VIDEO: C'È GIÀ LA POLIZIA DEL PENSIERO E NESSUNO SE NE PREOCCUPA, di Riccardo Cascioli


Omofobia? I veri discriminati e perché nessuno li difende
LA TATTICA LGBT

Omofobia? I veri discriminati e perché nessuno li difende

Quanto sta accadendo ad una donna britannica è quello che avverrà a chi avrà il coraggio della verità nonostante il Ddl Zan. La vicenda di Forstater, di cui abbiamo già parlato, ci aiuta a comprendere perché la difesa della realtà venga punita nell'indifferenza generale e come mai anche la Chiesa tema di intervenire in difesa del bene e dei deboli. C'entra un processo iniziato decenni fa e la vergogna di Cristo.


Licenziata perché no-trans (e con una legge alla Zan)
CASO KAFKIANO

Licenziata perché no-trans (e con una legge alla Zan)

Regno Unito: Maya Forstater, consulente fiscale, viene licenziata per aver twittato che «gli uomini non possono trasformarsi in donne». Lei fa ricorso appellandosi all’Equality Act contro le discriminazioni, ma il giudice di primo grado le dà torto, ritenendo che nel suo caso la libertà di opinione non valga. Una vicenda istruttiva anche per gli italiani alle prese con il Ddl Zan e l’illusorio emendamento «salva idee».


Sospesa dal college perché pro-life vince il ricorso
PENSIERO UNICO

Sospesa dal college perché pro-life vince il ricorso

Julia Rynkiewicz, studentessa di ostetricia, fu denunciata da un suo docente che l’aveva vista nello stand dell’associazione per la vita Nottingham Students for Life. Ne seguì una sospensione e solo dopo mesi la riammissione in ateneo. Nonostante ciò, solo il fatto che abbia dovuto combattere la dice lunga sul pericolo per la libertà di espressione.