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VITA

Regno Unito, mai più preghiere davanti alle cliniche per l’aborto

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Approvata definitivamente dalla Camera dei Comuni la legge che crea zone-cuscinetto davanti a edifici “sensibili”. Ampi poteri discrezionali alla polizia, punite anche conversazioni consensuali e preghiere in silenzio. La protesta di alcuni deputati: un attentato alla libertà e alla democrazia.

Vita e bioetica 09_03_2023 English
La Camera dei Comuni

I cittadini del Regno Unito sono andati a dormire lo scorso martedì 7 marzo, in un Paese che aveva compiuto un significativo passo verso la trasformazione in uno stato di polizia. Questa è la data in cui la controversa Legge sull'Ordine Pubblico (Public Order Bill - POB) è stata approvata da una netta maggioranza alla Camera dei Comuni. Lo scopo originario della legge era quello di fornire alla polizia maggiori poteri per rispondere alle proteste che creano particolare disturbo pubblico. Tuttavia, politici abortisti hanno sfruttato la legge per sopprimere anche il movimento pro-life. Per la prima volta nella storia moderna britannica, è stato introdotto un nuovo bizzarro "crimine di pensiero" in Inghilterra e Galles, con la creazione di "zone cuscinetto" nei pressi di strutture dove si praticano gli aborti. In queste aree, i pensieri privati e le conversazioni consensuali sull'aborto sono illegali.

Secondo il governo britannico, la legislazione esistente e i poteri di polizia dovevano essere rafforzati per affrontare le "tattiche guerrigliere" utilizzate nelle recenti proteste. Gruppi come Just Stop Oil, Insulate Britain ed Extinction Rebellion sono "costati milioni di sterline ai contribuenti e hanno impedito a centinaia di lavoratori di raggiungere il loro posto di lavoro", afferma una scheda informativa del governo sulla POB. Ciò ha portato all'introduzione di nuovi reati: blocco, ostruzione dei principali lavori di trasporto, interferenza con le infrastrutture nazionali chiave, scavo di tunnel. E misure preventive: introduzione dell'Ordine di Prevenzione di Gravi interruzioni di servizio (Serious Disruption Prevention Order - SDPO); aumento dei poteri di polizia e del Segretario di Stato, con l'estensione dei poteri di fermo e perquisizione, e l'introduzione di zone cuscinetto.

Sebbene l'ordine pubblico sia una priorità del governo, le connessioni che sono state fatte tra le proteste violente e il pacifico sostegno dei volontari pro-life al di fuori delle strutture che praticano aborti sono molto discutibili. Le zone cuscinetto stabiliscono un raggio di 150 metri intorno a tutte le strutture che praticano aborti e vietano comportamenti che potrebbero essere definiti "influenza e interferenza". Le conversazioni relative all'aborto, anche se consensuali (cioè senza fermare le persone per distribuire volantini o in altro modo contro la loro volontà) o la preghiera silenziosa, sono ora punibili con multe che vanno da 100 a 1.000 sterline e gli autori sono considerati criminali.

La Clausola 10 del POB che introduce le zone cuscinetto è stata ampiamente discussa sia nella Camera dei Lord che nella Camera dei Comuni e da membri di entrambi i fronti del dibattito. Nei Lords, la baronessa Claire Fox ha sostenuto che opporsi a tale censura non richiedeva di avere opinioni pro-life. Lei crede che le donne dovrebbero avere "massimo accesso al diritto all'aborto", ma allo stesso tempo ha dichiarato: “Una donna che può non essere sicura e che ci sta ancora riflettendo pur recandosi all’appuntamento per l’aborto, potrebbe ricevere un volantino che le può far dire: ‘Ho cambiato idea, potrebbe esserci la possibilità di un sostegno concreto alla gravidanza". Qualunque sia la ragione, questa è la loro scelta. Il punto è che io sono a favore della libera scelta. Non voglio che miniamo il ruolo delle donne per il nostro entusiasmo nel sostenere leggi che pure sono presentate per la protezione delle donne”. I Lords hanno rimandato il disegno di legge alla Camera dei Comuni con numerose modifiche raccomandate.

Nel dibattito finale alla Camera dei Comuni, Sir John Hayes, rappresentante per South Holland e The Deepings, ha sottolineato: "In gioco c'è la libertà, non il fine della libertà o il suo luogo. Si tratta della possibilità di pensare, parlare e pregare liberamente", ha spiegato.Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato conservatore Andrew Lewer (Northampton South), che ha tentato di ridurre la gravità della legge proponendo un emendamento per proteggere la preghiera silenziosa e la conversazione consensuale. "La polizia non dovrebbe chiedere 'A cosa stai pensando?!'", ha detto Lewer, per poi continuare: “Una censura di questo tipo è il classico piano inclinato. Potrebbero non essere i tuoi pensieri ad essere incriminati oggi, ma penso che dovremmo tutti stare attenti a non aprire la porta a quel domani in cui sarà colpita qualsiasi altra opinione che le persone potrebbero avere su qualcos'altro”. L’allarme non è stato ascoltato: il suo emendamento è stato bocciato con 299 voti contro 116.

Certo, è facile sostenere la libertà di parola quando tutti sono d'accordo con ciò che viene detto. Ma è quando la conversazione diventa difficile e divisiva che una democrazia viene messa alla prova. Inoltre, ci si dovrebbe chiedere se a un Parlamento democratico spetti legiferare per impedire le conversazioni tra le persone. E il Parlamento britannico si è assunta la responsabilità di decidere per le donne quali informazioni possono ricevere, dove e da chi. E ha conferito alla polizia ampi poteri per fermare le persone in zone cuscinetto per i loro pensieri e i loro discorsi che in qualsiasi altra area del paese sarebbero completamente legittimi.

Il voto è arrivato appena un giorno dopo che Isabel Vaughan-Spruce, cattolica e co-direttrice di March for Life UK, è stata arrestata per la seconda volta per aver pregato in silenzio vicino alla clinica BPAS Robert a Kings Norton, Birmingham, in base a un ordine di protezione degli spazi pubblici. Isabel era stata assolta appena tre settimane prima dal tribunale dei magistrati di Birmingham insieme a padre Sean Gough, un prete di Wolverhampton che anche lui aveva pregato in silenzio fuori dalla stessa clinica mostrando un cartello con la scritta "Pregando per la libertà di parola”. D'ora in poi, i cittadini britannici dovranno pagare una "tassa" se vorranno pregare in queste “zone cuscinetto”.

Ironicamente, in occasione della Giornata internazionale della donna di quest'anno, nel Regno Unito le donne sono meno libere. Spesso la decisione di abortire è la manifestazione superficiale di un problema molto più profondo. Un sondaggio del 2022 commissionato dalla BBC ha mostrato che il 15% delle donne di età compresa tra i 18 e i 44 anni ha affermato di essersi sentita sotto pressione per abortire contro la propria volontà. Il 2021 ha registrato il numero di aborti più alto di sempre, eppure invece di offrire alle donne maggiori opportunità di guardare alle alternative, il Parlamento ha adottato misure per reprimere coloro che aiutano le donne in alcune delle situazioni più difficili.

Reazioni allarmate sulla legge sono state espresse anche a livello internazionale. Cinque Relatori Speciali delle Nazioni Unite hanno espresso gravi preoccupazioni sul fatto che il disegno di legge riduca i diritti umani, compreso il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. Amnesty International ha fatto paragoni con le politiche repressive in Russia e Bielorussia, mentre un gruppo di abitanti di Hong Kong ha paragonato le misure a quelle usate contro le proteste per la democrazia a Hong Kong. Human Rights Watch ha avvertito che il Regno Unito rischia di essere aggiunto alla lista dei Paesi che violano i diritti umani.

Paradossalmente, i poteri concessi dal POB sono così ampi che non solo soffocano il modesto supporto pro-life che ancora esiste nel Regno Unito, ma anche minano le fondamenta democratiche che una volta hanno reso la Gran Bretagna grande: la libertà religiosa, la libertà di movimento, la libertà di parola e la libertà di protestare pacificamente.