Altro che “omofobia”, Spano paga le sue scelte politiche
Francesco Spano cerca di accreditarsi, con l’aiuto dei media mainstream, come vittima di “omofobia”, che però non c’entra nulla. Le sue dimissioni – giunte dopo le anticipazioni di Report – sono legate alle sue scelte politiche.
Meloni ha aspettato che la bomba Spano le scoppiasse tra le mani
Le dimissioni del capo di gabinetto di Giuli arrivano per troppe cause non chiarite: da un favoritismo al "compagno" alle offese omofobe. Ma non per l'unico motivo per cui non doveva essere nominato: lo scandalo Unar-gay. Meloni dice di «non aver seguito la vicenda», ma poteva disinnescare la bomba un mese fa, quando uscì il nostro primo articolo e la sua nomina non era stata ancora fatta.
Quando Spano all'Unar sponsorizzava gli insulti a Salvini
Mentre Pro vita lancia un mail bombing indirizzato alla Meloni per revocare la nomina di Spano, emerge un episodio che mostra la sua attività quando era all'Unar: il patrocinio al Festival cosentino Salvini è nu tamarru, creato ad hoc per insultare il leader leghista.
Giuli bluffa: ma quale tecnico? Spano è un fondatore del Pd
Giuli nomina Spano suo capo di gabinetto e Pro Vita insorge: «Indecenza politica, tradita la coerenza tra maggioranza ed elettori». Il ministro lo spaccia per tecnico, in realtà oltre ad essere un attivista gay è stato nel 2007 tra i fondatori del Pd e ha una lunga storia di militanza politica nei Dem, grazie ai quali ha ottenuto tutti gli incarichi.