Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Matilde di Germania a cura di Ermes Dovico

Foibe

Foibe, una memoria ancora scomoda
Venerdì della Bussola

Foibe, una memoria ancora scomoda

In che contesto storico si collocano le foibe? Com’è nato il Giorno del Ricordo e quanto è stato difficile istituirlo? Cosa fare per non ripetere gli errori del passato? I temi del videoincontro di Stefano Magni con Ruben Razzante, figlio di un profugo istriano, e l’ex ministro Carlo Giovanardi.


Bene Mattarella sulle foibe, ma ora via le onorificenze a Tito
RICORDO

Bene Mattarella sulle foibe, ma ora via le onorificenze a Tito

Sergio Mattarella rende omaggio alle vittime del comunismo jugoslavo, nel Giorno del Ricordo, in cui si ricordano le foibe. Ma quante vie e piazze italiane sono dedicate a Tito? Sarebbe meglio fare giustizia anche nella toponomastica e cambiare.


Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici
giorno del ricordo

Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici

Vandalizzata la foiba di Basovizza a Trieste, dove numerosi italiani morirono per mano di Tito, dittatore comunista e medaglia «al merito della Repubblica Italiana». Onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati, allora italiani, che divennero i boia dei loro connazionali.


La strategia di Tito: "infoibare" la Chiesa cattolica
giorno del ricordo

La strategia di Tito: "infoibare" la Chiesa cattolica

Il regime comunista della ex Jugoslavia mirava a colpire la vita ecclesiale per fare pulizia etnica degli italiani. Chi non si piegava finiva nelle foibe. Ne fecero le spese anche don Miroslav Bulešić e don Francesco Bonifacio, due sacerdoti (oggi beati) barbaramente torturati e uccisi dai miliziani. La loro colpa? L'odio comunista per la religione.


Foibe, le vittime cattoliche e i criminali impuniti
GIORNO DEL RICORDO

Foibe, le vittime cattoliche e i criminali impuniti

La Chiesa rimase l'unica istituzione vicina al popolo dopo l'occupazione di Istria e Dalmazia da parte dei partigiani di Tito. Negli anni dell'immediato dopo-guerra, i vescovi Santin, Radossi e Camozzo, si adoperarono come poterono per salvare più italiani che poterono. Centinaia di religiosi e laici vennero trucidati. Nessuno pagò per quei crimini.


Li chiamano "anti titini", ma sono vittime del comunismo
FOIBE E MENZOGNA

Li chiamano "anti titini", ma sono vittime del comunismo

Chi oggi titola sugli "anti titini" per i resti degli adolescenti ritrovati nella foresta di Kocevski, è uguale a quei comunisti che aggredirono gli esuli italiani: sta sputando, ancora, sulla storia di un popolo. Quando si parla di "titini" sparisce la storia. Non esistevano, infatti, i "titini" ma i comunisti. Quegli stessi "rossi" che sventolando la bandiera della CGIL e del PCI tirarono sassi e sputarono al treno dei poveri esuli italiani.