Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

San Giovanni Leonardi

Tra i personaggi più in vista della riforma cattolica, fondò l’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio e contribuì alla nascita del collegio di Propaganda Fide. È patrono dei farmacisti.

Santo del giorno 09_10_2024

Nativo della provincia di Lucca, san Giovanni Leonardi (1541-1609) visse la sua giovinezza in una fase di fermento per la Chiesa, culminata nel Concilio di Trento. E lui stesso sarebbe poi divenuto tra i maggiori protagonisti della riforma cattolica, favorita dai decreti tridentini e dall’eccezionale fioritura di santità di quel tempo.

Ultimo di sette figli, dopo aver studiato presso uno zio sacerdote, venne mandato dal padre a Lucca per imparare il mestiere di farmacista. Esercitò questo mestiere per dieci anni, dando prova, tanto sul luogo di lavoro, quanto fuori, di una singolare santità di vita. «Era particolare – scriveva il suo primo biografo, padre Giuseppe Bonafede – la sua carità verso il prossimo, al quale sovveniva non solo con curarli per amore di Dio e dar loro i medicamenti necessari; ma molto più con sani documenti, con disporli alla confessione, e con procurare di rendere prima sana l’anima dalle spirituali infermità. Così era fatto Giovanni, non meno per l’anime che per i corpi operatore e dispensatore di medicine». Durante il giorno, quando poteva prendersi dei momenti di pausa dalla spezieria, Giovanni era solito «ritirarsi a far orazione, o leggere un buon libro spirituale», ci informa ancora il Bonafede. E anche la notte, malgrado le fatiche della giornata, non andava a dormire prima di aver trascorso un buon tempo in preghiera.

Sembrava destinato a vivere così, da laico, come un monaco nel mondo, e ad aprire una bottega propria, grazie anche alla divisione dell’eredità paterna. Ma intorno ai 26 anni, attratto dalla vita consacrata, su consiglio di un domenicano lasciò il mestiere di farmacista e iniziò gli studi per divenire sacerdote. Dopo l’ordinazione, si dedicò a formare i giovani alla dottrina cattolica e alle pratiche di pietà, sapendo quanto fosse fondamentale una buona educazione per il bene delle famiglie e delle nazioni. Scrisse, tra gli altri, opuscoli dedicati all’insegnamento del catechismo, alla famiglia cristiana, all’educazione dei figli, alla vocazione matrimoniale, specie delle donne.

Nel 1574 fondò, con altri sacerdoti, la congregazione dei Preti riformati della Beata Vergine, primo nucleo di quello che sarebbe stato chiamato – dopo la sua morte – Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio (detti comunemente leonardini). Lui stesso ne delineò nel 1584 la prima regola e le prime costituzioni, mettendo al centro la salvezza delle anime. Scriveva quindi che «tutti i fratelli con animo acceso si sforzeranno eseguire questa volontà di Dio, e per ciò s’attendi alla ministratione dei santissimi sacramenti non perdonando a fatica o disagio quando vedranno qualche Anima peccatrice tornare allo stato della grazia. Si predichi o si legga la Divina scrittura in Chiesa nostra ogni giorno di festa comandata et insieme vi s’insegni la Dottrina Cristiana ai bambini» (Costituzioni del 1584).

La santità di Leonardi si manifestò anche nell’accettazione delle croci, come quando fu costretto all’esilio da Lucca per l’accusa ingiusta di disturbare l’ordine pubblico e mancare di rispetto all’autorità costituita. Oltre a imitare Cristo nelle tribolazioni, trasmetteva la stessa necessità agli altri.

A Roma strinse amicizia con alcuni dei personaggi più carismatici dell’epoca, da san Giuseppe Calasanzio a san Filippo Neri. Quest’ultimo divenne anche il suo direttore spirituale e lo dissuase dall’idea di partire per le Indie, desiderio che nasceva dall’anelito di Leonardi per la missione: «Giovanni, le tue Indie sono l’Italia», gli disse Neri. E così in effetti fu. Lo mostrano tra l’altro i tanti incarichi che gli vennero affidati dalle gerarchie ecclesiali, come la riforma di monasteri rinomati (Montevergine, Vallombrosa e Montesenario su tutti) e le opere di pacificazione.

Ma il suo desiderio di portare il Vangelo a tutti i popoli, come comandato da Cristo, non era sopito. A seguito dell’incontro con lo spagnolo Giovanni Battista Vives nacque un movimento missionario che aveva il fine di formare missionari secolari ad gentes, con una solida conoscenza della lingua e della cultura dei Paesi di missione, e di ricondurre gli scismatici in seno alla Chiesa cattolica. Da questo movimento nascerà, nel 1624, il collegio di Propaganda Fide (oggi Pontificia Università Urbaniana), eretto canonicamente tre anni più tardi da Urbano VIII.

Nel frattempo Leonardi era passato a miglior vita, il 9 ottobre 1609. Beatificato nel 1861 da Pio IX, è stato canonizzato nel 1938 da Pio XI. Nel 2006, in ragione del suo antico mestiere e del suo esempio, la Congregazione per il Culto divino, d’intesa con Benedetto XVI, lo ha nominato patrono dei farmacisti.

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