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Polonia e Ungheria,
le destre più odiate d'Europa
EST

Polonia e Ungheria, le destre più odiate d'Europa

Aspettiamoci dal coro unanime dei media una campagna di demonizzazione del prossimo governo conservatore polacco, così come abbiamo assistito al linciaggio di quello ungherese. Ma perché i polacchi hanno votato i conservatori cattolici del Pis? Per motivi simili a quelli che rendono popolare la destra in Ungheria. E non sono tutte ragioni da bollare come "xenofobia".


"Io, italiano in Polonia, ho votato Duda"
L'INTERVISTA

"Io, italiano in Polonia, ho votato Duda"

Il dottor Maurizio Turchi, laureato a Milano, ha lavorato per anni nelle comunità terapeutiche e ha deciso di trasferirsi in Polonia 8 anni fa. Qualche giorno prima delle elezioni ha scritto una lettera al Corriere della Sera per dichiarare le sue intenzioni di voto per Andrzej Duda. Qui ci spiega il perché.


Spagna o Polonia? Due esempi opposti
ELEZIONI

Spagna o Polonia? Due esempi opposti

Di cosa stiamo parlando? Sia Renzi che Salvini, su fronti opposti, mettono sullo stesso piano la vittoria del conservatore Duda in Polonia e del partito Podemos in Spagna, come se fossero entrambi un "segnale all'Europa". Forse non si rendono conto che sono due modelli opposti della politica europea.


Duda, il "mostro" che conquista
la Polonia
ELEZIONI

Duda, il "mostro" che conquista la Polonia

La Polonia sceglie Andrzej Duda come suo nuovo presidente. Conservatore, cattolico, euroscettico, "russofobo", è considerato come un personaggio scomodo dal governo liberale polacco e dall'Ue. La stampa nostrana inizia a descriverlo come un "mostro", anche per il suo programma cristiano-sociale in difesa della famiglia.


Papa Francesco: grazie alla Polonia per questo dono
WOJTYLA

Papa Francesco: grazie alla Polonia per questo dono

Giovanni Paolo II, afferma Papa Francesco, è stato «un dono» della Polonia alla Chiesa e al mondo. Prima del suo pontificato il processo di secolarizzazione pareva inarrestabile e la religione pareva destinata all'estinzione. Con Giovanni Paolo II si è verificato quel "ritorno di Dio" (come lo chiama il sociologo Rodney Stark) che nessuno si aspettava.