Putin, l'Occidente e il peccato originale
Le opposte reazioni all'articolo di Eugenio Capozzi sull'atteggiamento dell'Occidente nei confronti della Russia ci richiamano alla necessità di ricordare la realtà storica del peccato originale.
A volere lo "scontro frontale" e il "cambio di regime" è Putin, con la sua ipocrita "operazione militare speciale" che nessuno gli ha chiesto.La vogliamo smettere di cianciare contro il mitico "Occidente" (di cui siamo parte, non dimentichiamolo) e di cercare sempre modelli altrove? Come si fa a dire che il regime di Putin permette il pluralismo? Perché fa le elezioni? I morti ammazzati, avvelenati o gli imprigionati sono tutti episodi insignificanti? Erano tutti "servi dell'Occidente"? Com'è che dalla Russia chi poteva se n'è scappato per non fare la guerra? Tutti traditori al soldo degli americani?
Luca Pignataro
Gli USA hanno operato sempre e solo per destabilizzare. Mai hanno avuto alcun interesse per la democrazia o i diritti. In realtà dove sono intervenuti hanno realizzato i loro piani.
Paolo Montagnese
Le due opposte reazioni all'articolo di Eugenio Capozzi ben sintetizzano il sentimento comune riguardo a quanto sta accadendo tra Ucraina e Russia. La tentazione è sempre quella di dividersi in tifoserie dipingendo tutto in bianco e nero, buoni e cattivi, da una parte e dall'altra. Per carità, ogni analisi è legittima ma non bisogna mai dimenticare la realtà storica del peccato originale, che riguarda tutti e nessuna nazionalità ne è esclusa. Ciò non significa che non si debbano attribuire responsabilità precise, nel bene e nel male, ma se si vuole la pace si deve essere in grado di comprendere le ragioni di tutti. Pensare che il mondo sia migliore eliminando questo o quel leader politico o distruggendo questo o quel paese è una pericolosa illusione che ha sempre creato molti lutti e sofferenze. (RC)