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psicologia di massa

Ogni rivoluzione fa leva sul sesso

La religione mistica è incompatibile con l’esplosione delle pulsioni incontrollate. Per questo, da Enrico VIII ai nostri giorni, qualsiasi tentativo di stravolgere l’ordine sociale, politico e religioso punta a sradicare la morale sessuale, fino a pretendere che anche la Chiesa cambi la sua dottrina.

Editoriali 12_10_2022

Vorrei aggiungere qualche riflessione a margine di una recente intervista video realizzata dal direttore e dal sottoscritto. Nell’intervista si è parlato di infiltrazioni all’interno della Chiesa di persone, gruppi e movimenti con lo scopo di cambiare la dottrina in campo sessuale. Perché? Perché, cioè, è così importante che la Chiesa cambi la sua morale sessuale?

Pensandoci bene, ogni rivoluzione ha fatto leva sulla morale sessuale. Basti pensare a Enrico VIII d’Inghilterra, defensor fidei, indotto alla scisma grazie ad una ragazzotta piacente e compiacente; oppure all’illuminista Marchese de Sade, che nelle sue opere auspicava l’abbattimento non solo delle leggi politiche e sociali, ma soprattutto di quelle morali e in particolare di quelle che riguardavano la sessualità, per diventare «veri rivoluzionari»; o ancora a quel gruppo di letterati che volevano fare la rivoluzione a partire, esattamente, dal rifiuto delle leggi morali e religiose riguardanti la sessualità. Come mai, dunque, la rivoluzione ha così bisogno di essere, innanzitutto, sessuale? Perché tanta attenzione per la morale sessuale, perché questa urgenza che la Chiesa cambi il suo magistero su questo tema? Tra parentesi, questo era esattamente il tema dell’incontro che il malthusiano John D. Rockefeller III ebbe, nel luglio del 1965, con papa Paolo VI: la richiesta di modificare la morale sessuale della Chiesa.

Torniamo al punto. Ce lo spiega, in modo abbastanza chiaro, lo psicologo marxista Wilhelm Reich, anch’egli teorico della rivoluzione sessuale e membro della Scuola di Francoforte. Nel suo libro intitolato Psicologia di massa del fascismo (Einaudi, Torino 2009), egli scrive: «la sessualità naturale [cioè rivoluzionaria] è il nemico mortale della religione mistica. […] Nella stessa misura in cui scompare la paura della sessualità, cioè il divieto sessuale dei genitori, diminuisce anche la fede mistica».  Questo per un motivo molto semplice: liberando le pulsioni sessuali, cioè il corpo, dalle leggi morali e religiose indicate dalla ragione, si attua un ribaltamento dell’antropologia rispetto a quella classica. Fino al Cinquecento, infatti, al vertice dell’uomo era la ragione, con il compito fondamentale di discernere il bene e il male; non il corpo con le sue passioni. Dalla modernità, invece, il posto di comando è stato assunto dal corpo e dalle passioni. Tra tutte, la pulsione più forte è, ovviamente quella sessuale.

Reich aggiunge un punto importante: «Tutto dipende dalla gioventù! […] il lavoro rivoluzionario con i bambini può sostanzialmente essere soltanto quello sessuo-economico. […] Una volta conquistati in massa i bambini e gli adolescenti con i loro interessi sessuali, all’appestamento reazionario si contrapporrebbe una grande forza antitetica, e la reazione politica sarebbe impotente». Queste poche frasi di Reich spiegano molte cose: perché tutti gli sforzi della rivoluzione si concentrano sulla morale sessuale (no, non per «liberarvi»…), perché è impossibile mettere in questione l’educazione sessuale, perché questa fratta di «liberare» la sessualità dei bambini.

No, non è «per i soldi», come sostiene qualcuno. Sicuramente qualcuno troverà anche un modo per guadagnarci, ma non è solo quello. Si tratta della solita eterna guerra tra il bene e il male, tra il Logos e i suoi oppositori. Come teorizza Reich, «la sessualità naturale [cioè rivoluzionaria] è il nemico mortale della religione mistica. […] Nella stessa misura in cui scompare la paura della sessualità, cioè il divieto sessuale dei genitori, diminuisce anche la fede mistica». Sarebbe il caso di prendere sul serio queste parole; pensarci un po' su; e poi rilanciare la morale sessuale tradizionale. Solo un consiglio, per carità...