Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
IL VIDEO

«Noi invisibili, rovinati dal vaccino e traditi dallo Stato»

Invisibili è un pugno in faccia al conformismo vaccinista di medici e tv, al cinismo inoculatorio di Draghi e Speranza, incuranti di fronte al calvario di poveretti sani a cui hanno imposto la siringa. È un calcio al perbenismo clericale della narrazione dell'atto d'amore. Le storie dei danneggiati da vaccino del Comitato Ascoltami diventano un video di dolore e di allarme: c'è chi non riesce neppure a leggere a voce alta, chi ha perso il lavoro, chi dorme seduto per la pericardite. E chi ha avuto una certificazione di effetto avverso, ma la Regione non gli carica il documento. 

Attualità 22_09_2022

«Sono un ventiseienne nel corpo di un novantenne». È un vero e proprio viaggio nell’abisso delle reazioni avverse da vaccino quello che si propone di fare Invisibili, il video denuncia prodotto da Playmastermovie per la regia di Alessandro Amori, filmmaker e fondatore di Playmastermovie (QUI), e diretto da Paolo Cassina, che è stato presentato nei giorni scorsi a Cerveteri (presenti – e con le lacrime agli occhi – Federica Angelini e Vanni Frajese) e che è finalmente on line.

Il video Invisibili è un pugno in faccia al conformismo vaccinista di giornalisti e medici prezzolati in tv, al perbenismo pandemico di uomini di Chiesa che hanno visto nel vaccino un atto d'amore, al cinismo inoculatorio di Draghi, di Speranza, al fanatismo delle Ronzulli e dei Brunetta, delle Nunzie de Girolamo e dei Giuseppe Conte, incuranti di fronte al calvario di poveretti sani a cui hanno imposto la siringa raccontando la bugia del contagio zero e della sicurezza garantita. 

Nei quasi cento minuti di video si alternano le testimonianze di tantissime vittime del vaccino, reclutate attraverso il Comitato Ascoltami fondato dalla Angelini, che raccontò per prima alla Bussola il suo dramma alle prese con quelle strane parestesie. Ma ci sono anche interventi di medici come Antonio de Palma e Alberto Donzelli, giuristi e psicoterapeuti per quello che può essere considerato a buon diritto un documento eccezionale su una realtà definita già dal titolo per quello che è: invisibili. Così appaiono allo Stato e alla sanità pubblica gli oltre 1300 iscritti ad Ascoltami a cui il video dà voce; E così sono, in una spirale infernale di solitudine e abbandono le migliaia di connazionali che in questi due anni, da quando è iniziata la campagna vaccinale, soffrono le pene dell’inferno senza avere una diagnosi e senza sapere neppure a chi rivolgersi per essere ascoltati. Fantasmi, nascosti, che hanno creduto allo Stato e si sono vaccinati e ora sono stati traditi e liquidati con nove gocce di valium.

Il documentario si apre con Chiara (in foto) che legge una poesia di Cristina Alziati, la quale si percepisce come l’inverno: «Ecco – dice -, io dal 1° novembre 2021 (giorno della vaccinazione con Pfizer ndr) sento che sono l’inverno». Scorrono le immagini con il suo racconto che è il racconto uguale a quello di decine e decine di danneggiati svelati in questi mesi dalla Bussola: «Bruciori, dolori articolari, parestesie, metà corpo che si paralizza». Oggi Chiara ha dovuto rinunciare al lavoro e combatte con una diagnosi di disestesia con genesi vaccinale.

Il suo caso è uno tra tantissimi. Secondo Alberto Donzelli il parametro statunitense delle reazioni avverse è il solo da tenere in considerazione: «Le reazioni gravi del V safe, la vigilanza attiva americana, rileva effetti avversi 640 volte superiori rispetto a quelli dell’Aifa; Quelle gravi hanno uno squilibrio superiore di oltre 1000 volte la sottostima dell’Aifa». E le percentuali sono inquietanti: «Con il booster è l’1% dei vaccinati, sembra poco; su mille persone sono 10 danneggiati, ma su 100mila sono 1000 e su 1 milione sono 10mila». «È un numero rilevante se teniamo in considerazione che un vaccino non dovrebbe fare neanche un morto», gli fa eco il dottoro Antonio De Palma nel descrivere i dati di Eudravigilance: «Su 570 milioni di somministrazioni, ci sono stati 58.300 segnalazioni gravi e 7000 decessi. È un numero rilevante che dovrebbe indurre per lo meno a escludere l’obbligatorietà».

Obbligato a vaccinarsi è Roberto (foto), 26 anni di Torino, operatore sanitario, una passione per il trekking sulle amate Alpi, che non vede da marzo 2021, da quando ha fatto la prima dose Pfizer: da quel giorno inizia il calvario. Oggi Roberto convive con una pericardite con versamento che lo fa dormire seduto e gli provoca affanno anche solo per portare le buste della spesa: «La mia vita è quella di un ventiseienne nel corpo di un novantenne». Ma Roberto, dopo il disorientamento ha incontrato Ascoltami e oggi è uno degli attivisti incaricato di raccogliere telefonate e storie di dolore. La gente gli manda le mail con le foto delle braccia arrossate e dei referti clinici.

Come Michele di Roma, al quale i medici di Atene dove è in vacanza diagnosticano una pericardite, che al suo ritorno in Italia un ospedale pubblico romano gli nega senza spiegazioni: «Sono dovuto andare privatamente e lì hanno accertato la gravità della mia condizione che dura tutt’ora».

Quella dell’indifferenza dei medici, che arriva fino alla negazione e all’indisponibilità a fare diagnosi, è una costante.

Accomuna anche il destino di due sposi di Biella, Roberto e Alessandra. Lui con dolori atroci e senza forze, lei doppiamente vittima e doppiamente invisibile: «Il medico ha scritto che ho avuto una reazione allergica sistemica al vaccino covid, ma il foglio che mi ha rilasciato l’ospedale non è mai stato caricato sul fascicolo sanitario. Ho chiesto più volte spiegazioni e mi hanno risposto che non sono capaci di farlo!».  

Un’altra invisibile è Cristiana. Ha smesso di guidare, soffre di perdite di memoria e deve andare dalla logopedista per provare a recuperare la voce: «Da dopo il vaccino soffro di disgrafia, mancanza di comprensione di un testo, se mi concentro per leggere non capisco il contenuto, nella scrittura inverto le sillabe, non ricordo cosa ho detto e cosa ho fatto. E non ho mai sofferto di questo disturbo, ma in Ascoltami ho trovato una grande famiglia».

Legge a fatica il referto medico: «Valutata la correlazione temporale, è possibile che il deficit del settimo nervo cranico a destra, sia una reazione avversa al vaccino anti Sars Cov 2. Considerato il rischio di recidiva di una paralisi facciale, ritengo la paziente non idonea ad una nuova vaccinazione». Ora ha avviato le pratiche con il legale per l’infortunio.

Di difficoltà di lettura e di movimento soffre anche Valentina, di Avellino. 25 anni, prima dell’inoculo faceva body building: «Ero molto sana e molto forte, ma il vaccino mi ha paralizzata: fatico a camminare e a parlare. È come se io dessi l’impulso ma il mio corpo non rispondesse», dice mentre mostra che cosa si prova a stare in un corpo che non reagisce ai comandi: ad un certo punto inizia a leggere ad alta voce, le parole escono a fatica, è uno sforzo immenso, lo stesso sforzo che prova nel camminare che non è un camminare, ma un trascinare, zoppicando, le gambe pietosamente e dolorosamente.

Giovani nel fiore degli anni, imprigionati in un corpo diventato improvvisamente vecchio, privati di ascolto, di cure, spogliati della dignità e che ora si sentono traditi: dopo aver dato fiducia allo Stato sono oggetto di scherno e umiliazioni profonde, ridotti a curarsi con ansiolitici, impoveriti dalle ricevute mediche che superano per alcuni anche i 10mila euro. Invisibili, ma con la carne e il sangue dentro un macigno contemporaneo chiamato reazione avversa da vaccino covid, che lo Stato non vede e non sente perché il vederlo e il sentirlo equivarrebbe ad ammettere di aver commesso un gigantesco e imperdonabile errore: ammalare chi era sano. L’antitesi della medicina.