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L'Ordine di Malta elegge Dunlap: rinnovamento e stabilità

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Il Luogotenente di Gran Maestro, voluto da Papa Francesco, eletto alla guida dell'ordine per un decennio. Dopo anni tormentati oggi non ci sono vincitori né sconfitti: la via già tracciata è quella delle riforme ma anche della custodia della peculiarità religiosa.

Ecclesia 04_05_2023 English

Il gran giorno è arrivato. A Villa Magistrale sull’Aventino si è riunito ieri il Consiglio Compito di Stato chiamato a scegliere la nuova guida del Sovrano Militare Ordine di Malta. I capitolari hanno dovuto scegliere tra i nomi della terna votata il giorno prima dai professi. Dalla consultazione tra i cavalieri che hanno emesso i voti perpetui era emersa una situazione di equilibrio, con il grande Ospedaliere, Alessandro de Franciscis praticamente appaiato al Luogotenente uscente fra’ John Dunlap. Più indietro, invece, il terzo nome dell'inglese Max Rumney.

Ieri però i capitolari hanno scelto di premiare il religioso canadese, il primo americano ad essere eletto Gran maestro che ha detto di voler accogliere «questo incarico con profondo spirito di servizio e con la solenne promessa di un impegno costante». Dopo tanti scossoni in quella che è una delle istituzioni più antiche, un segnale di continuità con la nomina voluta in prima persona da Francesco nel giugno del 2022 per succedere come Luogotenente allo scomparso fra' Marco Luzzago e confermata a settembre con l'azzeramento delle alte cariche e l'assegnazione a Dunlap della guida del Governo provvisorio dell'Ordine. 

Il Consiglio è stato preceduto dalla Santa Messa celebrata dal Delegato Speciale del Papa, il cardinale Silvano Maria Tomasi e preceduta da una processione a cui hanno preso parte i 99 partecipanti. L'incontro si è svolto in un clima decisamente più sereno rispetto a quanto si era visto in questi anni dopo lo scoppio della crisi istituzionale innescato dal braccio di ferro tra l’ex gran Maestro, Matthew Festing e l’ex gran Cancelliere, Albrecht Boeselager.

Oggi, invece, non ci sono vincitori e sconfitti perché la strada dell'Ordine è già stata segnata con la promulgazione della nuova Costituzione e del nuovo Codice. Ed è la strada indicata dal Papa nelle indicazioni per la realizzazione di quel rinnovamento spirituale e morale che dovrebbe vedere la luce con il compimento della riforma e il ritorno all'ordinaria amministrazione grazie all'elezione di un Gran Maestro. Riceve un mandato decennale, con la possibilità di essere rieletto per altri dieci anni anche se lo stesso Dunlap aveva spiegato che il Papa, prendendo questa decisione, aveva prospettato loro la possibilità di una successiva modifica. 

L'elezione del Gran Maestro contribuisce a dare stabilità ad un'istituzione reduce da anni difficili. Così come ulteriore stabilità si deve all'esito del Capitolo Generale Straordinario di gennaio che eleggendo i membri del Sovrano Consiglio ha rafforzato le precedenti nomine del Papa. La recente elezione di questa squadra di governo a cui Francesco aveva dato già fiducia e che ha di fronte un mandato di sei anni ha permesso di arrivare all'appuntamento di ieri e dell'altro ieri senza eccessive rivalità o timori di regolamenti di conti. Fiducia che, con il contribuito decisivo dei cardinali Tomasi e Ghirlanda, è stata attribuita al nuovo Governo da Santa Marta proprio a riconoscimento del lavoro fatto da tutti i suoi componenti per tirare l'Ordine fuori da un pantano durato cinque anni. Come avevamo già rilevato, la designazione di un nome piuttosto di un altro a Palazzo Magistrale era comunque secondaria rispetto alla questione dell'adesione alla linea spirituale contrassegnata dalla riforma. 

Una prova del rinnovamento nell'Ordine sta nell'elezione stessa del Gran Maestro: grazie ai nuovi testi che hanno fatto decadere gli stringenti requisiti nobiliari esistenti fino a poco tempo fa, è stato possibile allargare la platea degli eleggibili e scegliere una figura come Dunlap che può vantare titoli nobiliari freschi di pochi decenni. La vocazione religiosa dell'81° Gran Maestro è nata negli anni del volontariato al fianco dei malati di AIDS presso il Cardinal Cooke Medical Center di Harlem a New York  dove operava come avvocato di fama internazionale. Un servizio sociale ma spinto da una vocazione religiosa che lo ha portato a professare i voti perpetui di povertà, castità e obbedienza.

La storia personale di Dunlap è emblematica per la sfida a cui è chiamato l'Ordine di Malta nella società contemporanea: non essere una delle tante Ong, ma coltivare e preservare la peculiarità religiosa. Il primo tavolo di prova su questo fronte, ora, sarà l'apertura di una casa internazionale di noviziato. La riforma portata a termine ha avuto come obiettivo proprio quello di mettere a disposizione dello Smom gli strumenti per farlo. A questo fine risponde anche la necessità di rinsaldare e non allentare il vincolo speciale con la Santa Sede.