L’incontro con l’amico Casella
Il Purgatorio è senz’altro la cantica più terrena, perché rispecchia meglio la nostra condizione di homo viator. Nel Purgatorio dantesco dominano gli affetti, le amicizie, il senso della coralità e della comunità.
Chi sono gli amici di Dante? C’è un sonetto bellissimo che descrive il desiderio di Dante di trascorrere del tempo con i suoi amici e la donna amata da ciascuno: Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io. I due amici prescelti da Dante per trascorrere dei giorni insieme come in una crociera sono Guido Cavalcanti e Lapo Gianni. Le donne amate sono Giovanna (per Guido), Lagia (per Lapo) e «quella ch’è sul numer de le trenta» (per lui). Vivere «sempre in un talento» può essere considerata la tradizione italiana del latino «idem velle atque idem nolle» (Cicerone, Laelius de amicitia), cioè «desiderare e respingere le stesse cose». L’amicizia è come una strada, un metodo, un percorso in cui si fanno scelte comuni di approvazione o di dissenso per alcuni aspetti o fatti della vita.
Nel Purgatorio compaiono, invece, altri due grandi amici del poeta fiorentino: Casella e Forese Donati. Del primo non c’è traccia nella documentazione storica al di fuori della Commedia. Non sapremmo nulla se Dante non avesse scritto di lui. Il poeta incontra Casella sulla spiaggia del Purgatorio, appena sbarcato dal vascello che trasporta le anime dal Tevere al regno delle anime purganti. Ne parliamo nella puntata di oggi.