Liberalismo e cattolicesimo, un confronto per capire
I princìpi del liberalismo sono diffusi e sostenuti da forze politiche ed economiche. Le origini di questo pensiero sono complesse, ma l’ultimo libro di Roberto Marchesini - Liberalismo e cattolicesimo - conclude che esso «è il padre di ogni altra rivoluzione: quella protestante, quella illuminista, quella marxista». E anche nel Magistero c’è prevalentemente un giudizio negativo.
Il prolifico Roberto Marchesini, psicologo e psicoterapeuta, torna in libreria con un testo che tratta un argomento “lontano” dalla sua specializzazione: Liberalismo e cattolicesimo - I mercanti nel tempio (Sugarco, 2021, 18 euro). E infatti, fin dalla prefazione, l’autore chiarisce che il suo intento è semplicemente quello di offrire qualche riflessione, senza velleità di improvvisarsi economista o filosofo, bensì semplicemente portando all’attenzione dei lettori alcuni punti fermi derivati da una sua personale ricerca e che ritiene, a ragione, possano essere utili a tutti i cattolici (e non solo!).
Partiamo così con il dire cosa questo libro non è: non si tratta di un testo pensato e scritto per persone con un bagaglio di conoscenze pregresse sulla materia; anzi, lo scopo di Marchesini è esattamente l’opposto: dare a tutti la possibilità di accostarsi a un argomento complesso e delicato, dalle molteplici sfaccettature. Non si tratta neanche di un libro pensato per pochi, anche se di primo acchito lo si potrebbe considerare uno scritto “di nicchia”: non è così; nell’avanzare delle pagine emerge infatti con evidenza come gli argomenti trattati interessino la quotidianità di tutti, anche se spesso non se ne ha contezza. Solo a titolo esemplificativo, Marchesini dedica uno spazio di trattazione ad aspetti quali: la difesa della libertà personale, la proprietà privata, l’anti-statalismo, il bene comune, la sussidiarietà…
«Misurarsi con il pensiero liberale», scrive Stefano Fontana nell’introduzione al testo, titolata Il razionalismo moderno matrice del pensiero liberale, «è un’impresa ardua e coraggiosa, ma proprio per questo anche doverosa. Ardua perché il pensiero liberale ha una diramazione tentacolare con ripercussioni in tutti gli ambiti del sapere e dell’agire. Coraggiosa perché i suoi princìpi sono diffusissimi nel mondo e sostenuti da grandi forze economiche e politiche. Doverosa perché evitando questo confronto ci si impedirebbe di comprendere la modernità, intesa come categoria di pensiero e non come tratto cronologico, e quindi anche il nostro tempo».
Quali sono dunque le origini di questo pensiero così diffuso? Protestanti, cattoliche o… pagane? Anche in questo caso la risposta non è semplice, ma il percorso attraverso cui Marchesini guida il lettore arriva a concludersi con la constatazione che «[…] il liberalismo è la rivoluzione. È il padre di ogni altra rivoluzione: quella protestante, quella illuminista, quella marxista. Perché, per affermarsi, esso ha dovuto distruggere un mondo costruito in armonia con il logos, il mondo “in cui la filosofia del Vangelo governava la società”».
Alla luce di questo, quindi, non stupisce il fatto che il Magistero pontificio abbia dato un giudizio negativo pressoché compatto nei confronti del liberalismo, nelle sue varie sfaccettature. Anche perché, sottolinea Marchesini, «la distinzione tra due liberalismi, uno cattivo e uno buono, più che solidamente fondata appare uno stratagemma retorico per convincere i cattolici della bontà del liberalismo».
Arriviamo così a poter dire cosa è Liberalismo e cattolicesimo - I mercanti nel tempio: un testo utile per farsi il quadro rispetto a un tema complesso, che tocca la politica, l’economia, la filosofia e anche la religione. E, in tal senso, per vivere e agire secondo una prospettiva cristiana nell’oggi, senza farsi ingabbiare da pensieri che vanno per la maggiore, o che magari all’apparenza risultano razionali, ma che a ben vedere sono - in parte o del tutto, e in maniera più o meno evidente - in sé fallaci e contrari ai princìpi su cui si fonda la Dottrina sociale della Chiesa.