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IL RAPPORTO

L'Europa è ormai l'epicentro della droga nel mondo

L'Europa sta diventando sempre più l’hub per la produzione e il trasbordo di cocaina in altre regioni del mondo, oltre ad essere un importante mercato di consumo. Lo rivela il nuovo rapporto congiunto dell'agenzia di polizia Europol e dell'agenzia antidroga EMCDDA. Il Belgio sembra essere al centro dell'industria della droga in Europa.

Vita e bioetica 09_05_2022
Droghe

«La droga libera è il più grande favore fatto alla criminalità organizzata». Non aveva usato metafore il Prof. Mauro Ronco, emerito di diritto penale e presidente del Centro Studi Livatino, nella sua intervista a La Bussola dei giorni scorsi, in occasione del Convegno “Droga, le ragioni del no. Scienza, contrasto, prevenzione e recupero sui pericoli della droga”, organizzato dal Centro Studi Rosario Livatino a Roma lo scorso 6 maggio.

L’assise di Roma, che ha visto la partecipazione di giuristi, politici e scienziati, ha messo in luce tutti i pericoli e danni provenienti dalla liberalizzazione e dal consumo di sostanze stupefacenti e accennato alla legislazione internazionale che affonda le radici nelle grandi convenzioni degli anni ’60 e ’80, oltre alla legislazione italiana. Tra gli altri illustri ospiti il Dott.Antonio Maria Costa, già Vice segretario ONU e Direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) che ha detto: “Dobbiamo avere il coraggio di passare a un tipo contrasto diverso dal passato, diventando seri nella lotta contro trafficanti e intermediari... tutte le grandi banche internazionali rimangono coinvolte nel riciclaggio del denaro mafioso per centinaia di miliardi... Occorre contrastare non solo i banchieri, ma anche la lobby pro-droga che loro finanziano”.

Proprio il 6 maggio, lo stesso giorno in cui si svolgeva il Convegno di Roma, venivano pubblicati i dati drammatici sul commercio e consumo in Europa di cocaina e metanfetamine. L'Europa sta diventando sempre più l’hub per la produzione e il trasbordo di cocaina in altre regioni del mondo, oltre ad essere un importante mercato di consumo. Dopo la certificazione di come l’Europa sia diventata il centro mondiale della pedopornografia, di cui abbiamo descritto l’infausto primato su La Bussola la scorsa settimana, ora la sconcertante presa d’atto di un altro vergognoso primato europeo di cui la leadership politica non si preoccupa. Dopo la cannabis, la cocaina è la droga più consumata in Europa, con milioni di consumatori e vendite di circa 10,5 miliardi di euro nel 2020, secondo un rapporto congiunto dell'agenzia di polizia Europol e dell'agenzia antidroga EMCDDA. Il mercato europeo sta crescendo, spinto da una maggiore produzione in Sud America e anche dall'espansione delle capacità di lavorare la droga grezza all’interno del territorio europeo. Il dato potrebbe crescere ancora di più con lo sviluppo di nuovi tipi di prodotti fumabili a base di cocaina, si legge nel documento, nel quale si avverte dei maggiori rischi per la salute.

Il Belgio sembra essere al centro dell'industria della droga in Europa, è il paese dell'UE che ha sequestrato più cocaina nel 2020, l'ultimo anno per cui sono disponibili i dati, per un volume totale di 70 tonnellate per lo più al porto di Anversa, contro le 49 tonnellate dell’Olanda, la seconda nazione europea per sequestri. Il Belgio è anche un paese leader nella lavorazione della pasta di coca, insieme a Olanda e Spagna, visti i sequestri di grandi quantità di precursori chimici per la produzione di cocaina e le informazioni sugli impianti di lavorazione. La cocaina importata in Europa dal Sud America viene sempre più riesportata in altre parti del mondo, in particolare in Medio Oriente e in Asia, rendendo l'Europa "un punto di trasbordo chiave per la droga proveniente da altri paesi del mondo".

Per il quarto anno consecutivo, nel 2020 sono state sequestrate in Europa quantità record di cocaina. Con 214,6 tonnellate, un aumento del 6% rispetto al 2019. Tre paesi, Belgio (70 tonnellate), Paesi Bassi (49 tonnellate) e Spagna (37 tonnellate), hanno rappresentato circa il 73% del totale europeo stimato.  Anche il mercato europeo della metanfetamina sta crescendo, anche se rimane molto inferiore a quello della cocaina. La droga sintetica stimolante è stata tradizionalmente prodotta per lo più nella Repubblica Ceca e consumata nell'Europa orientale, ma i nuovi dati mostrano che la domanda sta crescendo in Europa occidentale, soprattutto in Belgio, che è diventato un importante produttore della droga. "C'è ora una crescente preoccupazione per gli impianti di produzione situati in Belgio e nei Paesi Bassi, dove la metanfetamina può essere prodotta su una scala considerevolmente più grande", si dice il rapporto. L'Europa è uno dei principali produttori di metanfetamina a livello mondiale e i produttori europei stanno ora lavorando sempre più con i gruppi criminali messicani per perfezionarne i processi di produzione. In particolare, gli olandesi assicurano, sotto la guida dei messicani, che sia allestito un impianto di produzione adeguato, con forniture di precursori di droga e altri prodotti chimici, hardware e smaltimento dei rifiuti, mentre i messicani forniscono i ‘cuochi’.

A Roma di discute, ma a Bruxelles si tace. Sarebbe necessario riflettere sul “malessere esistenziale che assume diverse forme… la solitudine; lo smarrimento di fronte alle sfide della vita; la mancanza di senso e, specialmente per gli adolescenti e i giovani, di un contesto familiare ricco di relazioni sane e educative”, ha ben ricordato il Cardinale Parolin, nel suo messaggio al Convegno di Roma. Sarebbe urgente che a Bruxelles si imprimesse un deciso cambio di rotta, invece, i due primati globali della droga e della pedopornografia, oltre alla inimicizia verso il cristianesimo, mostrano una desolazione totale.