Le comunità ecclesiali di Aleppo hanno incontrato i jihadisti
Il tenore dei colloqui finora intercorsi consente ai cristiani di guardare al futuro con cauta fiducia e con la speranza di poter celebrare il Natale senza restrizioni
Si è svolto il 9 dicembre ad Aleppo il secondo incontro tra i rappresentanti dei gruppi armati che hanno preso il controllo della città e i responsabili di tutte le Chiese e di tutte le comunità ecclesiali cittadine. È il primo dopo la fuga del presidente Bashar al Assad dalla Siria. L’incontro si è svolto presso la chiesa e il convento dei Francescani, sede anche del Vicariato apostolico dei cattolici di rito latino. Ne ha riferito all’agenzia di stampa Fides monsignor Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo. L’incontro – ha detto – è stato molto positivo. “La loro intenzione – ha spiegato – appare quella di dare fiducia. Le attese sono buone soprattutto se si tiene conto del fatto che eravamo ormai in una strada senza uscita: manca l’elettricità, tutto è caro, per tante persone è difficile riuscire a mangiare”. Per ora, prosegue cautamente monsignor Audo, benché islamisti, sostengono di non voler imporre cambiamenti e limitazioni alle comunità ecclesiali: “Al contrario, cercano di dare fiducia mostrandosi rispettosi delle nostre tradizioni e delle nostre preghiere. Io ho detto a loro che noi come cristiani arabi rappresentiamo una realtà unica nella storia e nel mondo. Ho richiamato qualche esempio della storia degli arabi musulmani con i cristiani, e del contributo dei cristiani a questa storia. Ho aggiunto che la condizione dei 'Dhimmi' può essere interpretata in senso negativo e in senso positivo, che i cristiani non possono essere cittadini di seconda classe, e dobbiamo lavorare insieme. Loro apparivano molto interessati a queste considerazioni”. Dhimmi sono chiamati gli infedeli residenti in un paese governato dalla legge islamica, costretti a pagare un tributo in cambio della vita e della libertà di culto. Per il momento i jihadisti hanno inoltre assicurato che non verranno modificati i regolamenti delle scuole amministrate da comunità ecclesiali nelle quali le classi sono miste. Tutte le comunità ecclesiali di Aleppo, ha concluso, si apprestano quindi a celebrare il Natale fiduciosi: “Forse non ci saranno parate e momenti spettacolari. Ma chiunque vuole venire a trovarci nelle nostre chiese e nei nostri episcopi durante i giorni di festa sarà il benvenuto”.