L'alleanza fra Russia e Corea del Nord, il nuovo blocco asiatico
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La visita del ministro della Difesa russo Sergej Shoigu in Corea del Nord ha un valore più politico che militare. Non interessa tanto la fornitura di munizioni e armi, quanto il consolidamento di un nuovo blocco in Asia, con Russia, Cina e Corea del Nord.
Per gli Stati Uniti la visita del ministro della Difesa russo Sergej Shoigu in Corea del Nord aveva l’obiettivo ottenere forniture di armi da usare nella guerra in Ucraina. "La Russia è alla disperata ricerca di sostegno, di armi, ovunque possa trovarle, per continuare a perseguire la sua aggressione contro l'Ucraina", ha detto il segretario di Stato Anthony Blinken ricordando che anche l'Iran ha fornito molti droni alla Russia.
La visita di tre giorni del ministro russo ha avuto in realtà una dimensione ben più vasta e forse più politico-strategica che militare in senso stretto, anche se Shoigu ha assistito alla muscolare parata per il Giorno della Vittoria, il 70° anniversario dall'armistizio che ha segnato la fine della guerra di Corea del 1950-1953 e ha visitato una mostra espositiva con il meglio della produzione di armi e munizioni nordcoreane. Il valore politico della visita di Shoigu è del resto ben rappresentato dal fatto che ha incontrato per ben due volte il leader nordcoreano Kim Jong-un.
Il 27 luglio, secondo le notizie riportate da Voice of Korea, Kim e Shoigu hanno parlato di "questioni di reciproco interesse nel campo della difesa e della sicurezza nazionale". Hanno affrontato "previsioni e opinioni sul contesto di sicurezza a livello regionale e internazionale" e hanno "raggiunto un consenso di vedute". Secondo il resoconto del colloquio fornito dall'agenzia di stato Kcna, Kim è convinto che Russia e Corea del Nord condividano la necessità di battersi per "difendere la loro sovranità", gli "interessi di sviluppo" e per raggiungere "la giustizia e la pace internazionale" di fronte alla "prepotenza e all'arbitrarietà degli imperialisti".
A suggellare l’importanza dell’incontro vanno aggiunti due “dettagli”: si è trattato del primo incontro ufficiale per Kim (di cui si abbia notizia) con un ospite straniero dall'inizio della pandemia di Covid-19 e il capo dello stato nordcoreano ha incontrato personalmente per due volte un ospite non dello stesso rango ma che riveste “solo” l’incarico di ministro della Difesa, seppure di una grande potenza.
Shoigu aveva già incontrato il suo omologo nordcoreano, Kang Sun Nam, annunciando che la Russia intende "rafforzare la cooperazione militare con la Corea del Nord”. Nel secondo incontro con Kim Jong-un, Shioigu ha consegnato un messaggio di ringraziamento del presidente Vladimir Putin per "l’incrollabile sostegno" della Corea del Nord in merito al conflitto in Ucraina.
Per celebrare il 70mo anniversario della fine della guerra di Corea Kim Jong-un ha invitato la delegazione russa guidata da Shoigu e una dalla Cina guidata da Li Hongzhong, membro del Politburo; un chiaro segnale di come la contrapposizione con l’Occidente per il conflitto ucraino stia ricompattando le alleanze asiatiche di Mosca con le due maggiori potenze militari continentali.
Per la Corea del Nord significa ottenere maggiori aiuti economici, energetici e tecnologici anche per il proprio apparato militare dalla Russia che, in questo modo, irrita la Corea del Sud che ha accettato di produrre munizioni d’artiglieria su commessa degli Stati Uniti ma destinati all’Ucraina. Kim e Shoigu hanno espresso il desiderio di "un ulteriore sviluppo della cooperazione e della cooperazione strategica e tattica tra i due paesi nel campo della difesa e della sicurezza", secondo quanto riferito da Kcna.
Difficile credere che la Russia abbia bisogno di armi nordcoreane anche se l’esercito di Pyongyang dispone di migliaia di carri armati e artiglierie. Semmai sono a russi a poter fornire soluzioni e tecnologie per ammodernare le armi nordcoreane e migliorarne le prestazioni nei campi aeronautico, dell’elettronica, delle armi di precisione, della difesa aerea, della guerra navale, dei mezzi terrestri e dei missili balistici e da crociera. Nel corso della grande parata e della visita di Shoigu, la Corea del Nord ha mostrato i suoi ultimi missili balistici intercontinentali (Icbm), Hwasong-17 e Hwasong-18 e droni da ricognizione e attacco che sembravano copie degli statunitensi RQ-4 Global Hawk e MQ-9 Reaper.
Le accuse occidentali al regime nordcoreano di fornire armi alla Russia sono state più volte respinte da Pyongyang e da Mosca e del resto è evidente che se l’Occidente sostiene, con le forniture di armi, l’Ucraina, è inevitabile che anche gli amici della Russia si mobilitino. Più che di armi, la Russia potrebbe avere ottenuto da Pyongyang proiettili d’artiglieria calibro 152mm per far fronte agli elevati consumi imposti da questa guerra e in attesa che l’industria russa riprendesse la produzione di massa. Del resto l’esercito nordcoreano è uno dei pochi ancora strutturato su ampie masse di uomini, mezzi e artiglierie per combattere una guerra totale contro la Corea del Sud e quindi dispone di ampie riserve di munizioni, soggette a scadenza a diversi anni dalla loro produzione.
Non si può quindi escludere che i diversi convogli ferroviari segnalati in movimento dalla Corea del Nord alla Russia dalla ricognizione satellitare statunitense, già l’inverno scorso, contenessero munizioni d’artiglieria, magari quelle prossime alla scadenza e che i russi hanno impiegato in Ucraina.
Con uno dei tanti paradossi del confitto in Ucraina, anche l’esercito di Kiev ha lanciato razzi prodotti in Corea del Nord contro le postazioni militari russe, come ha riferito il Financial Times. Non è chiaro come le munizioni siano finite in mani ucraine, ma le fonti militari ucraine sentite dal giornale hanno dichiarato che sono state sequestrate da un "Paese amico" e successivamente consegnate all'Ucraina. Secondo quanto ha invece riferito il portavoce del ministero della Difesa di Kiev, Yuriy Sak, le truppe ucraine sono riuscite a impadronirsi delle munizioni direttamente dalle forze russe.
Si tratta di razzi da 122mm prodotti tra gli anni Ottanta e Novanta utilizzati dai lanciarazzi multipli Grad. Più probabile, però, che tali munizioni siano state fornite agli Usa da qualche nazione che le aveva in passato acquisite dalla Corea del Nord. Nei primi anni 2000 la Marina americana intercettò alcuni mercantili nordcoreani che trasportavano carichi di armi e munizioni sequestrandone (arbitrariamente) il carico che, immagazzinato per tanti anni, è stato oggi fornito all’Ucraina, continuamente “affamata” di munizioni.