Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi

Affissioni in tutta Italia

La vita è sacra, fin dal concepimento. Al via la campagna di Pro Vita

In occasione della 45^ Giornata Nazionale per la Vita, parte in varie città italiane la campagna affissioni di Pro Vita & Famiglia per ricordare «il valore assoluto della vita umana», che è «sempre degna di essere vissuta!», dal concepimento alla morte naturale. L’appello al Governo perché adotti misure in tal senso.

Vita e bioetica 01_02_2023

Pubblichiamo di seguito il comunicato di Pro Vita & Famiglia sul lancio della sua nuova campagna affissioni.

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«Che cosa hanno in comune un bimbo nel grembo materno, un giovane disabile, una donna incinta, un migrante, un anziano, un malato e ogni altra persona in qualsiasi condizione di vita? Il valore assoluto della loro vita, sempre degna di essere vissuta!». Questo il messaggio lanciato da Pro Vita & Famiglia con la campagna affissioni partita oggi a Roma, Milano, Bologna, Parma, Verona, Venezia e in altre città e province italiane, in occasione della 45a Giornata Nazionale per la Vita, che si celebra il prossimo 5 febbraio. 

“La Vita vale sempre” è lo slogan che campeggia sui manifesti. «Quando si tratta di Vita umana - spiega Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia - non si possono tollerare distinzioni o discriminazioni. Va sempre tutelata, in ogni fase e condizione esistenziale, dal concepimento alla morte naturale. Le fragilità di un disabile, di un migrante che scappa da guerre e povertà, di anziani soli o malati, di donne che vogliono accogliere un figlio e dello stesso bimbo inerme nel grembo materno non possono cadere vittime della “cultura dello scarto”. Come ha proposto la CEI con il tema di quest’anno, la morte e lo scarto non sono mai “soluzioni”, come crede chi si batte per l’inesistente “diritto a essere uccisi” o a sopprimere una vita nascente. Auspichiamo che Governo e istituzioni prendano sul serio questa giornata, proponendo politiche economiche, finanziarie e sociali volte all’accoglienza e al rispetto della vita in ogni sua manifestazione. L’Italia ha bisogno di misure che aiutino le donne a non abortire, i migranti a integrarsi con dignità, i disabili a essere protagonisti della vita sociale, gli anziani a non restare isolati e i malati ad avere cure effettive anche nelle fasi terminali, con l’applicazione capillare della Legge 38/2010 sulle cure palliative per contrastare l’inumana deriva eutanasica», conclude Coghe.