Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
NEL SOLCO DI FATIMA

La Vergine di Akita chiama i suoi figli alla conversione

Nel 1973 la Madonna si manifestò in Giappone ad Agnese Sasagawa, novizia delle Serve dell'Eucaristia, comunicandole il bisogno che l'umanità faccia penitenza. "Le sole armi che vi restano sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio", disse la Madre Celeste nelle apparizioni di Akita (riconosciute dal vescovo), lasciando un severo monito per gli impenitenti e insieme una salda speranza per chi si converte, in perfetta continuità con il messaggio del 1917 ai tre pastorelli.

Ecclesia 02_06_2019

Il messaggio che veicola, con l'urgente richiamo alla conversione e alla penitenza, è del tutto simile a quello di Fatima. E insieme ai fatti a cui si accompagna mostra l'intimo legame con diverse altre apparizioni mariane della nostra epoca, già riconosciute dalla Chiesa o ancora no, da Civitavecchia a Medjugorje. Parliamo delle apparizioni di Nostra Signora di Akita, che è il titolo con cui la Chiesa venera la Vergine a seguito delle visioni avute tra il luglio e l'ottobre del 1973 dalla giapponese Agnese Katsuko Sasagawa, allora quarantaduenne novizia nell'ordine delle Serve dell'Eucaristia.

Il preludio alla mariofania di Akita, teatro degli eventi soprannaturali, lo si era avuto il 12 giugno dello stesso anno, quando Agnese aveva visto dei raggi di luce provenire dal Tabernacolo della cappella del suo convento. Il fenomeno si era ripetuto nei due giorni seguenti e poi ancora, con una luce ancora più intensa, il 24 giugno, data in cui quell'anno cadeva il Corpus Domini. Il 28 giugno Agnese ricevette una ferita a forma di croce nel palmo della mano sinistra, da cui fuoriuscì molto sangue, e il giorno dopo, festa del Sacro Cuore di Gesù, vide degli angeli intorno all'altare nell'atto di cantare il Sanctus.

Tempo un'altra settimana e avvenne la prima manifestazione mariana di Akita. Il 6 luglio 1973 la buona Agnese, che soffriva di sordità, vide apparire, verso le tre del mattino, una donna: "Non temere, sono colei che sta presso di te e ti custodisce. Seguimi". La novizia pensava si trattasse della sorella morta qualche tempo prima, ornata della grazia del Battesimo. In realtà, quella creatura, apparsale in forma femminile, era il suo angelo custode, che le si manifesterà per sei anni consecutivi e che in quella prima occasione le disse ancora: "Non avere paura, ma prega per i tuoi peccati e non solo, anche in riparazione per tutti gli uomini. Il mondo attuale ferisce il Santissimo Cuore di Gesù con la sua ingratitudine e i suoi oltraggi. La ferita alla mano della Santissima Vergine Maria è molto più profonda della tua".

Prima di scomparire, l'angelo la condusse in cappella, dove Agnese, dopo aver sostato ad adorare il Santissimo Sacramento, si avvicinò alla statua di legno della Madonna, da cui sentì improvvisamente provenire una voce bellissima, celestiale. Che tra l'altro le disse: "Figlia mia, novizia mia, tu sei stata molto coerente nella fede che hai mostrato. L'orecchio malato è per te qualcosa di molto doloroso, ma ti verrà guarito. Sii paziente. Sacrificati ed espia per i peccati del mondo. Tu sei per me una figlia indispensabile. Fa' tuoi i propositi delle Serve del Santissimo Sacramento, prega per il Papa, i vescovi e la Chiesa". Quello stesso giorno, alcune suore videro fuoriuscire del sangue dalla mano destra della statua della Vergine, sgorgante da una ferita a forma di croce, uguale ma più profonda rispetto a quella di Agnese.

Un fatto non da poco è che il prodigioso simulacro ligneo del Giappone è stato realizzato basandosi sull'immagine della Signora di tutti i Popoli, ossia l'effigie della Vergine apparsa ad Amsterdam all'umile veggente Ida Peerdeman (1905-1996): in quelle apparizioni, riconosciute ufficialmente dal vescovo locale il 31 maggio 2002, Maria Santissima aveva chiesto all'umanità di ritornare alla Croce e di essere onorata con il titolo di "Corredentrice, Mediatrice e Avvocata" domandando la proclamazione di uno specifico dogma al riguardo e profetizzando che esso sarà combattutissimo, "l'ultimo e più grande", a seguito del quale la Chiesa e il mondo intero avranno straordinarie grazie dal Cielo (una nuova, potentissima, effusione dello Spirito Santo) e un lungo periodo di pace.

Tra i molti messaggi ricevuti dalla veggente olandese, uno in particolare, del 14 febbraio 1950, riguardava la lontana terra nipponica: "Il Giappone si convertirà".

Tornando ad Akita, il 3 agosto avvenne la seconda apparizione, in cui la Madonna annunciò che "il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande castigo su tutta l'umanità. Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l'ira del Padre. Ho impedito l'arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime".

Il 13 ottobre (a 56 anni di distanza dal miracolo del sole a Fatima) avvenne la terza e ultima apparizione, nella quale la Beata Vergine diede dei tremendi dettagli sul castigo che si sarebbe abbattuto sull'umanità, facendo capire comunque che esso dipende dalla libertà degli uomini, i quali, con la loro conversione, possono evitarlo. "[...] Come ti ho detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile castigo su tutta l'umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell'umanità, i buoni come i cattivi, senza risparmiare né preti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno i morti. Le sole armi che vi restano sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni giorno la preghiera del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti".

Come già nei messaggi ai tre pastorelli, la Vergine insiste quindi sulla recita del Rosario come arma decisiva per vincere il proprio combattimento spirituale e cooperare al disegno di salvezza. Il messaggio del 13 ottobre proseguiva soffermandosi sulla battaglia tra Bene e Male interna alla Chiesa nonché sulla dannazione eterna per chi muore impenitente. "L'opera del diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad altri cardinali, e vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e ostacolati dai loro confratelli [...], chiese e altari saccheggiati. La Chiesa sarà piena di coloro che accettano compromessi e il demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in numero e gravità, non ci sarà perdono per loro [...]. Prega molto la preghiera del Rosario. Solo io posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me saranno salvati".

I segni celesti continuarono. Il 13 ottobre 1974, un anno dopo il terzo e ultimo messaggio della Vergine, suor Agnese guarì improvvisamente dalla sua sordità, beneficiando per sei mesi del miracolo: la promessa della Madonna, con il recupero definitivo dell'udito, si realizzerà nel maggio 1982, per la domenica di Pentecoste. La suora giapponese riferì inoltre che, dal 4 gennaio 1975 al 15 settembre 1981, assistette a 101 lacrimazioni della statua lignea di Maria, protagonista pure di essudazioni profumate. Di questi fenomeni, in modo simile a quanto avverrà negli anni Novanta a Civitavecchia, furono testimoni centinaia di persone e pure una troupe televisiva giapponese poté filmare la statua mentre piangeva. Le analisi condotte dal Dipartimento di biochimica dell'Università di Akita e - attraverso il dottor Kaoru Sagisaka, un non cristiano - dalla Facoltà di medicina legale hanno confermato che il sangue e le lacrime erano effettivamente di natura umana.

Nell'aprile 1984, il vescovo di Niigata, John Shojiro Ito, riconobbe ufficialmente le apparizioni come degne di fede: "Dopo le indagini condotte fino al giorno presente, non si può negare il carattere soprannaturale di una serie di eventi inspiegabili della statua della Vergine onorata ad Akita. Di conseguenza autorizzo che in tutta la diocesi affidata a me si veneri la Santa Madre di Akita". Pur senza emettere un documento ufficiale, nel 1988, anche l'allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, definì attendibili i fatti avvenuti ad Akita. E, dieci anni dopo, Howard Q. Dee, ex ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede, dichiarò in pubblico che Ratzinger gli aveva detto che il messaggio di Akita è "essenzialmente lo stesso" di quello di Fatima.

Anche ad Akita, accanto al monito per coloro che rifiutano fino all'ultimo respiro terreno la Misericordia di Dio, la Vergine, come una mamma che cerca continuamente di condurre i propri figli alla beatitudine eterna, rivela tutta la potenza della sua intercessione presso la Santissima Trinità e, in mezzo a un'oscurità che sembra ineluttabile, lascia parole di speranza, in cui sembra di risentire l'eco della promessa consegnata a Lucia, Giacinta e Francesco: "Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà".