Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
BANNEUX

La Vergine dei Poveri, un messaggio pieno di speranza

Il 15 gennaio del 1933 la Madonna appariva per la prima volta a Banneux, in Belgio, all’undicenne Mariette Beco. In quella mariofania, riconosciuta dalla Chiesa nel 1949, la Madre di Dio si presentò con il titolo di «Vergine dei Poveri» e indicò una fonte benedetta, assicurando di essere venuta «ad alleviare la sofferenza» di tutti coloro che soffrono.

Ecclesia 15_01_2021

Mariette Beco, un volto, una biografia, una donna come tante: è lei, la veggente delle apparizioni mariane di Banneux, in Belgio. Dietro alle apparizioni della Madonna - si sa bene, la storia lo insegna - c’è sempre un “destinatario” particolare. Nel 1933, nel piccolo villaggio delle Ardenne, in una frazione chiamata La Fange (Il Fango), appare proprio a Mariette la “Signora” che si presenterà come “la Vergine dei poveri”. All’epoca aveva 11 anni, Mariette, nata in una famiglia umile. La Madonna si rivolge sempre ai “semplici di cuore”, lo sappiamo bene. Ma cosa accadde il 15 gennaio di quel 1933, in quel paesino sperduto del Belgio?

La nostra storia comincia verso la fine dell’anno precedente, il 1932. In quel tempo, si era sparsa la voce di un’apparizione della Madonna a cinque fanciulli a Beauring, a sud della provincia di Namur. Gli abitanti del piccolo villaggio cominciarono una novena: volevano da Maria Vergine un segno, una conferma di tali apparizioni. La novena doveva finire il 16 gennaio del 1933. E la sera del 15 gennaio il segno - tanto atteso - venne dato a Banneux.

Quel 15 gennaio era una domenica, il giorno del Signore. Mariette vede nel piccolo giardino della sua casa una “Signora fatta di luce”. Il padre, Julien Beco, a cui viene riferito dalla piccola l’avvenimento, non crede alle sue parole. Lui, scontroso, aveva altri pensieri. Infatti, disoccupato da diverso tempo (lavorava nel campo della metallurgia), aveva un forte risentimento verso il Signore e verso la Vergine Maria. Il crocifisso della sua casa, addirittura, era stato coperto da un drappo. La Madonna scelse proprio questo “habitat” familiare così difficile per poter apparire e portare il suo messaggio di speranza.  “Sono la Vergine dei poveri e a tutti coloro che soffrono vengo ad alleviare la sofferenza”, così le parlò la Signora. Assieme a questa “presentazione”, due giorni dopo, ci fu anche l’indicazione di una sorgente. Come sempre, Maria, vuole dare un segno tangibile per tutti. Per tutti coloro che non possono partecipare alle apparizioni in prima persona. E così avvenne anche in questo caso.

Infatti, il 18 gennaio, alle sette di sera, Mariette si trova di fronte a una seconda apparizione. La piccola bambina esce di casa e va ad inginocchiarsi vicino al cancello della sua abitazione. Attende la Signora. L’attende recitando il Santo Rosario. Fra due alti pini, ecco la nuova apparizione: Maria, fa cenno alla bambina di seguirla. Avviene un altro fatto straordinario: la Madonna le chiede di immergere la mano in un corso d’acqua che si trova nelle vicinanze. “Questo ruscello è riservato a me”, le dirà. Subito dopo, fra quegli stessi pini, scompare. Quella sorgente divenne presto la fonte per “tutte le nazioni, per tutti gli ammalati”. Queste parole le furono rivelate nell’apparizione del 19 gennaio.

Fino al 2 marzo 1933, ci furono ben otto visite da parte della Vergine alla piccola Mariette. Nell’ultima, la Signora si congedò così: “Io sono la Madre del Salvatore, la Madre di Dio. Prega molto”. L’autenticità delle otto apparizioni avvenute a Banneux fu riconosciuta in una lettera pastorale di monsignor Louis-Joseph Kerkhofs, vescovo di Liegi, il 22 agosto 1949. Monsignor Kerkhofs aveva ricevuto dalla Santa Sede l’incarico di occuparsi del caso.

Già nel 1934 era nata a Banneux l’“Unione internazionale di preghiere”: tanti Paesi del mondo si univano, ogni sera, nella recita del Rosario alla Vergine dei poveri. Banneux è divenuto, da allora, un forte centro di spiritualità mariana, meta di innumerevoli pellegrinaggi di tutti coloro che cercano guarigioni spirituali e fisiche.

Così si esprimerà Giovanni Paolo II, durante una visita al luogo mariano, il 21 maggio 1985: “Sono più di cinquant’anni che non solo gli ammalati, ma l’immenso popolo dei poveri si sente a casa propria a Banneux. Vengono a cercare qui conforto, coraggio, speranza, l’unione con Dio nella loro prova. Vengono a lodare e a invocare qui la Vergine Maria, sotto l’appellativo particolare e bellissimo di nostra Signora dei poveri. Sono a ragione convinti che una tale devozione corrisponda al Vangelo e alla fede della Chiesa: se Cristo ha definito la sua missione come l’annuncio della buona novella ai poveri, come potrebbe sua Madre non essere accogliente verso i poveri?”.

Luogo poco conosciuto, eppure carico di storia e di spiritualità. Una località sperduta, dimenticata dal mondo, scelta da Maria per dare il proprio messaggio ai sofferenti. Ancora una volta - come in altre occasioni - la Vergine sceglie persone del “quotidiano”, non straordinarie. In questo caso una bambina di undici anni, umile e per niente “dotta”. Perché? Semplice. È il Vangelo di Matteo, al capitolo 11 a fornirci una più che valida spiegazione: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”.