La fede viva dei cattolici cinesi
Sono appena state inaugurate due nuove chiese, a Pechino e a Guanshan, e la comunità di Tangshan ha aperto un Anno pastorale speciale
Nonostante l’ostilità del regime comunista, nonostante i limiti e i controlli al culto imposti dal programma di sinizzazione delle religioni, in Cina le comunità cattoliche continuano a testimoniare fermamente la fede. A Pechino nata una nuova chiesa dedicata a San Giovanni. Sorge in una area di sviluppo grande 225 chilometri quadrati dove potranno abitare quasi 300.000 persone. È stata consacrata e inaugurata il 30 dicembre dall’arcivescovo di Pechino, monsignor Giuseppe Li Shan. Alla cerimonia hanno partecipato anche 20 sacerdoti, decine di suore e più di 300 laici. Monsignor Shan durante l’omelia ha esortato i fedeli a diventare “apostoli prediletti di Gesù” e a servire tutta la comunità con le parole e le opere del Vangelo. Un’altra chiesa è stata inaugurata il 1° gennaio a Guanshan, nella provincia di Shaanxi, nella parte più povera della diocesi di Xi’An. È stata ricostruita nel luogo in cui sorgeva una antica chiesa. A consacrarla e inaugurarla è stato monsignor Antonio Dang Mingyan, vescovo della diocesi. Erano presenti 33 sacerdoti, 20 suore e numerosi fedeli arrivati dalle parrocchie circostanti. Sono state eseguite musiche cantate da un coro e suonate da una orchestra. Durante la cerimonia sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla ricostruzione della chiesa con offerte in denaro. Nella provincia di Hebei, invece, la comunità di Tangshan ha dato inizio a un Anno pastorale speciale dedicato all’evangelizzazione. Durante la messa di apertura è stato presentato un piano pastorale missionario. I sacerdoti si sono impegnati a “indicare a tutti l’orizzonte della missione attraverso la predicazione e l’opera sacerdotale”, riferisce l’agenzia di stampa Fides, e i laici della comunità “hanno espresso la volontà di collaborare con le loro azioni ordinarie e quotidiane”.