Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
ecofollia

La bottiglia eco-friendly per bere un sorso di ideologia

Ascolta la versione audio dell'articolo

Dalle case green al tappo che non si stacca: è scomodo ma "salva l'ambiente"... E non c'è tappo che tenga alla mania di regolamentare tutto, oggi in nome dell'ecologismo, domani chissà.

Editoriali 07_05_2024

Oltre che scomodo lascia anche un retrogusto di ideologia: è il nuovo tappo europeo a prova di dispersione nell’ambiente, quello che non si stacca e ti rimbalza sulla bocca mentre bevi. Basta girarlo, dicono, e il problema è risolto. Resterà pur sempre attaccato, ma è un piccolo sacrificio logistico per “salvare l’ambiente” ­– mantra che ormai riecheggia anche dai pulpiti, passando per le scritte diffuse ovunque: “Questo prodotto è green”, “Questo cartone è riciclato”, “Quest’auto è ecologica”. Persino sul navigatore appare l’immancabile fogliolina verde ad avvisarti che il tale percorso è meno inquinante del talaltro. E non senza contraddizioni, quando più emergenze entrano in cortocircuito fra loro: la lotta ecologica al monouso lanciata nel 2019 subì un improvviso dietrofront quando il monouso fu riscoperto nell’anno pandemico.

Le bottiglie eco-friendly diventeranno obbligatorie in applicazione della Direttiva (UE) 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. La ragione? «I tappi e coperchi di plastica dei contenitori utilizzati per bevande sono tra gli oggetti di plastica monouso più frequentemente rinvenuti sulle spiagge dell’Unione. Pertanto, i contenitori per bevande che sono prodotti di plastica monouso dovrebbero poter essere immessi sul mercato solo se soddisfano determinati requisiti di progettazione che riducono in modo significativo la dispersione nell’ambiente dei tappi e coperchi di plastica». Di conseguenza «gli Stati membri provvedono a che i prodotti di plastica monouso elencati nella parte C dell’allegato i cui tappi e coperchi sono di plastica possano essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto».

Problema risolto, almeno quello dei tappi, finché altri rifiuti non implicheranno il proliferare di altrettanti divieti. Un’alternativa ci sarebbe, per quanto demodé: c’era una volta un’usanza sconosciuta che si chiamava “educazione”, volta a “civilizzare” (termine ancor più demodé) gli esseri umani e ricopriva un’ampia gamma di comportamenti da: “non metterti le dita nel naso” a “non gettare i rifiuti nel fiume (o in spiaggia o nei boschi o dove vi pare)”. Veniva insegnata fin da bambini, molto prima che arrivasse – anzi che nascesse – la svedese con le treccine che ha predicato l’eco-vangelo al mondo. Chi l’ha assimilata non getta il tappo a caso nemmeno se è staccabile (e lo farà per buon senso, non per improvviso fervore ecologista); chi non l’ha assimilata, se il tappo non si stacca getterà pure la bottiglia.

«Mai avrei pensato di entrare in un mondo nel quale non puoi staccare il tappo dalla bottiglia di plastica. E non siate così ingenui, per favore, da ritenere tutto ciò irrilevante», scrive su Facebook il filosofo Carlo Lottieri. No, anche se avviene attraverso un oggetto minuscolo e una banale questione logistica, non è affatto irrilevante il passaggio dalla persuasione alla coercizione (o dal tappo green alle case green). Se prima dovevi “solo” sorbirti l’onnipervadente propaganda che ti esortava a vivere in maniera responsabile e rispettosa dell’ambiente, adesso non dovrai preoccupartene più: della tua responsabilità si fa carico direttamente il SuperStato etico (ed ecologico), eliminando in radice il rischio che tu possa buttare il tappo in spiaggia.

Il tappo non-staccabile ricorda la catenina del ciuccio per i bambini, affinché non lo buttino in terra. Ha una funzione analoga alla rete del box o alla sponda del lettino o a tutta quella serie di protezioni per evitare che il bambino faccia danni o si faccia male; protezioni che però sono temporanee e vanno necessariamente e progressivamente allentate, affinché l’infante esca dall’età infantile. Qui invece assistiamo all’infantilizzazione del cittadino, oggi in nome dell’ambientalismo, domani di chissà cosa, varcando il sottile confine tra educare e rieducare. Più che un tappo di bottiglia è un vaso di Pandora.



ECOLOGISMO

La tua casa non è Green? Non l'affitti. Bankitalia viola il diritto di proprietà

01_05_2024 Maurizio Milano

Uno studio di Bankitalia suggerisce di impedire l'affitto di case non conformi alle classi energetiche più alte. Indicazioni che vanno ben oltre la recente direttiva europea e da parte di un ente che non ha nessun titolo per decidere la politica economica. Ma è l'inarrestabile spinta per realizzare il socialismo ambientale

INTERVISTA A TOVAGLIERi

«Case green: sminate due trappole, ma l'Europa ci lascia al verde»

14_03_2024 Andrea Zambrano

Passa la direttiva dell'Europarlamento sulle Case green. Ma poteva andare peggio con «l'obbligo dei cittadini di ristrutturare casa e l'esclusione dell'accesso al credito per i fragili». La relatrice ombra Isabella Tovaglieri (Lega) mette in guardia: «Misura ideologica, dall'Europa niente fondi, incentivi inutili senza indipendenza energetica». 

il retroscena

Green pass permanente, l'imboscata del deep state sanitario

07_03_2024 Andrea Zambrano

Dietro il green pass permanente inserito nel Pnrr, non c'è una volontà politica, ma la pressione del deep state dei funzionari della Salute, prono a Ue e Oms. Il ministro Schillaci, che è un tecnico, l'ha tolto, ma solo dopo che politici della maggioranza (Borghi e Gemmato) hanno svelato l'imboscata.

CAMBIAMENTO CLIMATICO

Ecologismo: arrivano le carte di credito che rieducano

28_11_2022 Stefano Magni

Normalmente temiamo che la carta di credito blocchi un nostro acquisto, perché è finito il credito. Ma già da due anni si stanno diffondendo carte di credito che bloccano un nostro acquisto perché è climaticamente scorretto. Si stanno sperimentando nuove forme di controllo sociale, superando governi troppo lenti sulle politiche climatiche.