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COVID E PROPAGANDA

Indignati con gli inglesi: non hanno abbastanza paura

I quotidiani italiani, da almeno una settimana a questa parte, hanno di nuovo preso di mira il Regno Unito. Non che lo avessero mai perso, ma ora la quantità dei titoli negativi sulla “perfida Albione” è di nuovo in netta crescita. L’oggetto dello scandalo è ovviamente il Covid e la sua gestione. Ma il messaggio è contraddittorio. 

Editoriali 09_11_2021
Il memoriale del Covid

I quotidiani italiani, da almeno una settimana a questa parte, hanno di nuovo preso di mira il Regno Unito. Non che lo avessero mai perso, ma ora la quantità dei titoli negativi sulla “perfida Albione” è di nuovo in netta crescita. L’oggetto dello scandalo è ovviamente il Covid e la sua gestione.

Ma il Regno Unito non aveva battuto, per primo, il record di vaccinazioni? Sì e proprio per questo è stato anche uno dei primi Paesi europei a riaprire tutto, nel suo “freedom day” del 19 luglio scorso. Quel che fa scandalo, a giudicare dagli articoli del Corriere della Sera e de La Repubblica, giusto per citare i due maggiori quotidiani italiani, è che in quel di Londra il Covid, nonostante l’impennata di ottobre, non abbia più spinto il governo Johnson a tornare ad imporre regole restrittive e non occupi più le prime pagine dei giornali locali. Insomma, ci lamentiamo del fatto che gli inglesi non siano sufficientemente terrorizzati, come lo siamo noi.

Sulla Repubblica, un docente ormai noto a tutti, Walter Ricciardi (già consulente del governo Conte, ora ancora consulente del Ministero della Salute) è convinto che gli inglesi «hanno sbagliato tutto fin dall’inizio», perché «si sono illusi che la campagna vaccinale avesse risolto tutto». E noi allora di cosa ci stiamo illudendo, ora, visto che abbiamo puntato tutto solo sul vaccino? Lo stesso Ricciardi che, nella medesima intervista dichiara «Il vaccino resta lo strumento fondamentale» e lo consiglia anche per i bambini di età inferiore ai 12 anni, ritiene che il Regno Unito ora stia «facendo circolare il virus in modo incontrollato, agevolano la formazione di nuove varianti». Nonostante il vaccino, quindi.

Non notare una contraddizione continua in questi argomenti, ormai, è impossibile. Esistono solo i vaccini, però chi ricorre ad una strategia basata solo sul vaccino sbaglia, il vaccino protegge dal virus, però in popolazioni altamente vaccinate il virus circola ancora, allora vuol dire che il vaccino protegge dai sintomi più gravi e non dal contagio, ma lo devono fare tutti, anche i bambini (che di sintomi non ne hanno quasi mai avuti).

In mezzo a tutte queste contraddizioni è sempre possibile additare nemici politici ormai consueti. Chissà come mai, ad esempio, il Regno Unito non gode di buona stampa, mentre la Danimarca (che ha seguito una politica pressoché identica) è esente da critiche. Perché il Regno Unito registra un record di morti? No, il record di vittime da Covid-19 in Europa spetta (purtroppo per loro) alla Romania, seguita dalla Russia. Perché registra almeno un record di casi? Neppure, perché, in termini di crescita dei casi, è battuto dai vicini Belgio e Irlanda. Perché poi scandalizzarsi anche del fatto che i quotidiani inglesi siano ora presi con uno scandalo scoppiato all’interno del Partito Tory e non con il Covid, quando, scorrendo le prime pagine della stampa francese e spagnola, anche lì non troviamo più il Covid? Vedi Le Monde, Le Figaro, El Pais, El Mundo che nelle edizioni di ieri non parlavano del Covid in primo piano. A voler ben vedere, sono rimasti quasi solo i giornali italiani ad aprire sempre con le notizie sulla pandemia. Sebbene l’Italia non abbia un’impennata di contagi.

E quindi? Quindi il messaggio è politico. Quando i messaggi sono così palesemente contraddittori può darsi che si voglia nascondere qualcosa. Un qualcosa verso cui spingere l’opinione pubblica. Tale obiettivo è, ad esempio, tornare a imporre restrizioni “per salvare il Natale”, con slogan e titoli analoghi a quelli del novembre dell’anno scorso, quando non c’era ancora il vaccino. È una spinta a prolungare lo stato d’emergenza che pare ormai chiaro il governo voglia prorogare fino al marzo del 2022. È una spinta a rendere ancor più obbligatori i vaccini, escludendo magari l’opzione di ottenere il Green Pass con un tampone. E se la vaccinazione verrà estesa anche ai bambini delle elementari, siamo quasi sicuri che sarà seguita a ruota da obblighi per chi i bambini li deve iscrivere al prossimo anno scolastico. Magari non si tornerà al lockdown in stile cinese, come quello del 2020, anche se tutti questi titoli sul “salvare il Natale”, fanno già tremare i polsi. Ma non saremo comunque liberi, né la nostra democrazia tornerà al suo normale funzionamento.

La gente si indigna? Allora servono, oltre ai capri espiatori, anche esempi negativi all'estero, qualcuno che, a detta dei nostri esperti, "fa peggio" di noi, qualcuno che ci faccia sentire ancora "un modello per il resto del mondo". E questo modello sono i soliti inglesi che sono usciti dall’Ue ed ora osano anche vivere liberamente e dimostrare di non essere così preoccupati del Covid (dopo che si sono vaccinati per primi).