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LA FORZA DELLA FEDE

Il Volto Santo, vero antidoto al coronavirus (della paura)

In queste settimane di coronavirus, i dibattiti pubblici sono pieni di esperti che ci offrono pur utili consigli per far fronte all'emergenza. Ma chi parla della fede? Eppure la fede è una risorsa ineguagliabile non solo per i credenti, ma per l'intera società. Ecco allora che le suore dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires ci portano in dono il Volto Santo di Gesù, come scudo infallibile contro ogni Male e fonte inesauribile di Pace e di Speranza. E contemplando senza sosta il "Dio che tutto può", immergono l'Italia e il mondo intero nella Sua Misericordia.

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- IL PRETE IN APECAR PER CONSOLARE GLI ANZIANI, di A. Zambrano
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Attualità 12_03_2020
Volto Santo di Gesù

Mentre l’Italia è in preda ad attacchi di panico per la cosiddetta “emergenza coronavirus”, nella Milano resa immobile dallo stesso terrore si nasconde un luogo dove tutto ha il sapore di pace e di speranza: è l’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires.  

È qui che nei giorni in cui l’ordinanza del Ministero della Salute ha vietato al popolo ogni forma e momento di comunione, in favore dell’isolamento, le suorine “che portano l’abito color del Cielo” si sono riunite in preghiera, con maggior frequenza e fervore, al fine di intercedere non solo per la città, ma per tutta la nazione e il mondo intero.

La Provvidenza, infatti, ha voluto che proprio in questi giorni, precisamente il martedì che precede il mercoledì delle Ceneri, la congregazione di religiose festeggiasse la propria solennità: il Volto Santo di Gesù. Ed è proprio in questa occasione che le sorelle, lontano dal frastuono del mondo, hanno messo l’umanità intera ai piedi del Santissimo Sacramento e al cospetto del Volto Santo di Gesù, immergendola nel cuore della Sua Misericordia.

“Nel nascondimento e nell’obbedienza si fece consolatrice del Divin Crocifisso e missionaria del Santo Volto”. Secondo la preghiera della loro beata, Madre Pierina de Micheli, la comunità di via Elba 18 si è riunita silenziosa, dall’alba al tramonto, per adorare, contemplare e consolare Gesù, ma soprattutto per implorare Dio con forza di donare l’antidoto per sconfiggere il male. Non solo il male del corpo, che in questi giorni porta il nome di coronavirus, ma ancor più quello dell’anima, che del coronavirus ha fatto l’ennesimo tentativo per allontanare l’uomo da Dio.

UN ANTIDOTO AL MALE

A ben vedere, la devozione al Volto Santo ha molto a che fare con tutto questo. Quando, infatti, la Madonna apparve a Madre Pierina, donandole lo scapolare per diffondere l’amore al Volto Santo in tutto il mondo, le disse: “Questo scapolare è un'arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno d’amore e di misericordia che Gesù vuole dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga, i veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù”.

Che poi il Volto Santo fosse un autentico antidoto contro ogni male sulla terra, nonché l’occasione per la salvezza del mondo intero, lo disse Gesù stesso alla Sua apostola: “Mia diletta ti rinnovo l’offerta del mio Volto Santo, perché l’offri incessantemente all’Eterno Padre; con questa offerta otterrai la salvezza e la santificazione di tante anime” (…) “Contempla il mio volto e penetrerai gli abissi di dolore del mio cuore. Consolami e cerca anime che si immolino con Me per la salvezza del mondo”.

Ecco perché, proprio nei giorni in cui l’angoscia e la paura della malattia e della morte paiono avere l’ultima parola tra gli uomini, le Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires, portando tutto sotto lo sguardo del Volto Santo e implorando presso di Lui la salvezza, ci mostrano la vera consistenza della fede: fonte di speranza mentre il mondo dispera, generatrice di pace nei giorni del terrore, sorgente di luce quando il buio dilaga. Insomma, una fede tanto audace, da domandare a Dio il miracolo che ci liberi dal male. Ma, allo stesso tempo, tanto ragionevole da essere l’unica in grado di restituire uno sguardo veramente umano all’uomo che si è perduto.

LA CAPPELLA DEI TESORI

E infatti, in quei volti pieni di amore, in quei silenzi pieni di attesa, in quelle parole piene di vita, che le sorelle non hanno mai smesso per tutto il giorno, e mai smettono, si è potuto toccare con mano cosa sia la fede autentica. Non un’astrazione, ma un’esperienza che rende più bella e più vera tutta la vita. Del resto, in quell’Istituto vi è un angolo di Paradiso nascosto nel Cuore di Dio.

È la Cappella dei Tesori: un luogo che sa più di Cielo che di terra e dove chiedere un miracolo a Dio sembra persino logico. Fermo restando che il più grande miracolo è la presenza viva e reale del Signore, a cui poter parlare cuore a Cuore e volto a Volto. Ebbene, in quella piccola volta tinteggiata con i colori dell’alba, sono infatti custoditi tre tesori della fede.

Primo. Il Crocifisso di gesso, che si vivificò dinnanzi alla piccola Giuseppina.
La storia della beata narra infatti che, quando ella aveva solo dodici anni, durante un Venerdì Santo, venne condotta in chiesa dalla mamma per il bacio alle Sante Piaghe di Gesù. Fu in quel momento che la bambina udì una voce che le disse: “Nessuno mi dà un bacio di vero amore in Volto per riparare al bacio di Giuda?”. La voce proveniva dal Crocifisso e non appena Giuseppina, mossa da incontenibile amore, pose le sua labbra sul volto di gesso, questo le si fece sentire vivo, in carne e ossa. Tanto è vero che la piccola non si staccava più da Gesù, sicché la madre, ignara di tutto e sollecitata dal parroco per il formarsi della fila, dovette distrarla a forza. E, portandola in fondo alla chiesa, le diede un schiaffo.

Secondo. La statua dell’Immacolata, che prese vita e parlò a Madre Pierina.
Già superiora presso la casa di Milano, nel maggio del 1938, Madre Pierina ebbe conferma delle rivelazioni e delle richieste di Gesù dalla Sua stessa Madre che - come si legge nel Diario della beata - le apparve “con in mano uno scapolare formato da due flanelline bianche, unite insieme da un cordone. Una flanellina portava l’immagine del Santo Volto. L’altra, un’Ostia circondata da raggiera”.

Questo scapolare, su richiesta del confessore di Madre Pierina, che ne temeva il deterioramento e la dispersione, diventerà una medaglia, su cui la Madonna in persona trasferirà tutte le proprietà dello scapolare.

“Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo - promise la Santa Vergine - e faranno ogni martedì una visita al Santissimo Sacramento, per riparare gli oltraggi che ricevette il Santo Suo Volto nella dolorosa Sua Passione, e ogni giorno riceve nel Sacramento Eucaristico, saranno fortificati nella fede, pronti a difenderla, a superare le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio Divin Figlio”.

Terzo. Il quadro con l’immagine del Volto Santo, della stessa madre Pierina.
Si tratta del Volto Santo estrapolato in negativo dalla Sindone di Torino per opera del fotografo pontifico cav. G. Brunner e donato a Madre Pierina dal cardinal Ildefonso Schuster, monaco benedettino, egli stesso devoto al Volto Santo di Gesù. Donandolo a Madre Pierina, il cardinal Schuster si raccomandò vivamente che il Volto Santo venisse amato e onorato, altrimenti lui stesso se lo sarebbe venuto a riprendere. Anche questa immagine, conservata nella Cappella dei Tesori, prese vita di fronte alla beata. Anzi di più: la chiamò costantemente al bacio d’Amore e la accompagnò per tutta la vita nella lotta tra il bene e il male.