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Epidemie

Il Togo è il primo paese africano a sradicare la tripanosomiasi

Dopo dieci anni senza casi in Togo la malattia si ritiene scomparsa. Un tempo imperversava in tutto il continente, adesso è ridotta a poche centinaia di casi grazie a efficaci campagne di prevenzione

Svipop 31_08_2020

Il 30 agosto si contavano in Africa poco più di un milione di casi di COVID-19 e 21.800 morti su un totale mondiale di oltre 25 milioni di casi e oltre 844.000 morti. Pur mettendo in conto molti casi non registrati, la situazione nel continente africano sembra smentire le previsioni, all’inizio della pandemia, che indicavano l’Africa come l’area geografica più fragile, destinata a pagare il prezzo più alto, con milioni di casi, centinaia di migliaia di morti e drammatiche conseguenze economiche per il suo miliardo e 340 milioni di abitanti. Con più o meno la stessa popolazione, un miliardo e 380 milioni, l’India, ad esempio, conta 3,6 milioni di casi e 64.400 morti. Alcune malattie infettive – malaria, Hiv, tubercolosi... – continuano a gravare sul continente anche più del nuovo coronavirus, sia per numero di vittime che per conseguenze economiche e sociali. Altre sono state efficacemente contrastate grazie a campagne di prevenzione e cura organizzate e finanziate dalla cooperazione internazionale. Ma incuria e imprevidenza non di rado determinano nuovi focolai come è successo nella Repubblica democratica del Congo dove una epidemia di morbillo nel 2019 ha ucciso 6.500 persone, in gran parte bambini. Tra i maggiori successi nella lotta alle malattie infettive in Africa è la drastica riduzione dei casi di tripanosomiasi, la malattia del sonno trasmessa dalla mosca tse tse, mortale in mancanza di cure adeguate, una minaccia in passato per decine di milioni di africani, tuttora endemica in 36 stati sub sahariani. Solo nel 2009 il numero complessivo dei casi è sceso per la prima volta sotto i 10.000. Nel 2018 quelli registrati sono stati soltanto 977. Il 27 agosto  l’Oms ha annunciato che il Togo è il primo paese africano in cui la malattia è stata eliminata, essendo trascorsi dieci anni senza che vi si verificassero casi.