Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Francesca Saverio Cabrini a cura di Ermes Dovico
RELAZIONI PERICOLOSE

Il Papa alla Fondazione Clinton. E questa lancia campagne per l'aborto

Ascolta la versione audio dell'articolo

Mesi dopo l'incontro, in udienza privata, fra Papa Francesco con Bill Clinton e Alex Soros (erede di George), il rapporto fra il papa e l'ex presidente si è consolidato con un nuovo messaggio video. Ma Clinton e Soros restano i maggiori sponsor dell'aborto nel mondo.

Vita e bioetica 25_09_2023 English
Bill Clinton e Papa Francesco

Una delle più sorprendenti iniziative di evangelizzazione di Papa Francesco è stata quella che ha visto coinvolti i “padroni del mondo”: Bill Clinton e Alex Soros, il giovane ed estremista rampollo che ha ereditato l’impero della Open Society Foundations. Peccato che, nonostante sorrisi e immagini ammiccanti, tali promotori della colonizzazione ideologica Lgbti, di ogni pratica abortista, eugenetica e malthusiana, proseguano con maggior impeto nelle loro inumane pratiche. La buona fede vaticana non è in discussione, tuttavia i ‘variopinti circolini’ intorno al Santo Padre devono essere fedeli servitori della Chiesa, non di Mammona. La prova di questo atteggiamento? Le recenti iniziative per imporre l’aborto nei paesi africani della tanto celebrata Fondazione Clinton.

Lo scorso 5 luglio l'ex presidente Bill Clinton e Alex Soros hanno incontrato Papa Francesco durante un'udienza privata. Clinton e Soros hanno incontrato Francesco nella residenza papale di Casa Santa Marta. Gli organizzatori dell’incontro, collaboratori stretti di Papa Francesco, ovviamente sono a conoscenza che la Open Society di Soros ha dato importanti contributi finanziari per legalizzare l'aborto in paesi tradizionalmente cattolici come l'Irlanda, la Polonia e il Messico e sostiene da sempre gli sforzi negli Stati Uniti. Le amministrazioni Clinton, Obama e Biden hanno promosso l'aborto e l’ideologia Lgbti, non solo negli Usa, ma nel mondo intero.

Bill Clinton si era già recato in Vaticano nell’agosto 1993, incontrando Papa Giovanni Paolo II, un incontro che servì anche a ribadire la distanza incolmabile sull’aborto. Titolava il Los Angeles Times dell’epoca che «Aborto a parte, Clinton e Papa ‘condividono i valori’. Il Pontefice esorta l'America a ‘difendere la vita’… il primo incontro tra i leader è caloroso e di ampio respiro». Ovviamente, il Vaticano e tutti i Papi parlano con tutti, sarebbe sbagliato rifiutare un'opportunità per presentare la buona volontà della Chiesa e il suo desiderio di pace. Una prima differenza con l’incontro avvenuto 10 anni fa con Papa Giovanni Paolo II, sta dunque nella assoluta riservatezza del colloquio e nella assoluta mancanza di un qualsiasi riferimento alla dignità della persona umana sin dal concepimento, l’opposizione all’aborto e al neocolonialismo di cui proprio Clinton e la sua Fondazione sono tra i principali protagonisti contemporanei.

Ciò non toglie, diamo sempre il beneficio d’inventario, che Papa Francesco abbia potuto ben ribadire con fermezza le certezze cattoliche su tutti questi temi durante l’incontro con Clinton e Soros. Mentre dell’incontro con Soros, per ora, non è dato sapere il seguito, se non che il magnate stia profumatamente promuovendo i Democratici, ogni possibile intervento contro i pro life americani ed i Repubblicani negli Usa, così come agisca per favorire la vittorie delle opposizioni abortiste in Polonia, le lobby Lgbti e le opposizioni politiche in Ungheria e condizionare nuovamente il prossimo Parlamento europeo e la prossima Commissione, il rapporto tra il Papa e Clinton si è consolidato.

Papa Francesco, parlando in video collegamento per l’apertura della Clinton Global Initiative, l’annuale conferenza dei donatori della Fondazione Clinton nella quale si presentano programmi e successi ottenuti, svoltasi lo scorso 18 e 19 settembre a New York, ha soprattutto ricordato che i bambini e il clima devono essere protetti. Il Santo Padre, ricorda Vatican News, «ha sottolineato la necessità di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i bambini vulnerabili… si è lamentato della ‘globalizzazione dell'indifferenza’… ha poi ringraziato l'ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton per aver riconosciuto questioni urgenti come il cambiamento climatico, le crisi umanitarie e la minaccia della guerra». Il Santo Padre ha anche evidenziato il lavoro dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, impegnato in una serie di iniziative negli Usa e in diversi paesi dell’America Latina, i cui ‘patroni’ (Patrons of Bambino Gesù Children's Hospital) hanno portato queste esigenze di aiuto ai partecipanti alla Clinton Global Initiative 2023. Dunque un intervento papalino per sostenere il Bambin Gesù e le sue superbe ed efficaci iniziative di cura per i bimbi malati e per sostenere la cura dell’ambiente.

La risposta reale alle preoccupazioni del Santo Padre è stata chiarissima: in tutte le sessioni della due giorni di conferenza della Clinton Foundation non c’è stata una sessione dedicata alle cure dei bimbi nati, molte sessioni invece, sotto l’ombrello del mantra “i diritti delle donne sono diritti umani”, hanno ribadito il diritto assoluto all’aborto e alla contraccezione abortiva. Forse arriveranno donazioni ai progetti del Bambin Gesù, sicuramente ogni vil denaro è necessario, ma forse si potevano suggerire al Papa altri finanziatori, meno ossessionati di Bill, Chelsea e Hillary Clinton dal colonialismo abortista ed Lgbti verso paesi in via di sviluppo. A tal proposito, è certo che i suggeritori del circolo della pravda vaticana, insieme al circolino di gesuiti ed argentini continuamente nominati in Vaticano, siano a conoscenza di come la Fondazione Clinton, attraverso la Clinton Health Access Initiative, finanzi la collaborazione di diversi Ministeri della Salute di Governi africani e l’abortista Guttmacher Institute, per produrre indagini e studi elaborati ad arte che sostengano l’urgente necessità di introdurre la liberalizzazione dell’aborto nei paesi africani.

Oltre ad uno sconcertante studio pilota in Liberia, nel quale si sta premendo per la liberalizzazione, quelli in Ghana e Kenya, riportano dati sull'incidenza degli aborti in Liberia e Kenya (rispettivamente 229 e 300 per 1000 nati vivi) superano la proporzione degli Stati Uniti, che nel 2020 era di 198 per 1000 nati vivi. Siamo al teatro dell’assurdo, un teatro del quale oltre ai Clinton, nei circoli papalini vaticani qualcuno è quantomeno complice.