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GMG

Il Papa agli studenti: fede credibile ed ecologia integrale

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Secondo giorno per Francesco a Lisbona dove riprende la domanda di un universitario sull'ecologia ed esorta a «stili di vita convincenti». 
 

Ecclesia 04_08_2023

Ieri terzo giorno della XXXVII Giornata Mondiale della Gioventù, il secondo in presenza del Papa. In queste ore continuano ad arrivare gruppi di italiani che dopo essere sbarcati a Barcellona in nave si sono mossi in pullman verso Lisbona, spesso facendo tappa a Fatima.

La Chiesa italiana ha dato una bella dimostrazione di vitalità in questa edizione visto che gli italiani rappresentano il gruppo nazionale più numeroso dopo gli spagnoli e prima anche degli stessi portoghesi che giocano in casa. Tanti i vescovi italiani che hanno scelto di guidare ed accompagnare i gruppi di giovani della loro diocesi. Tra di loro c'è anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale, che mercoledì sera ha presieduto il momento di preghiera alla Festa degli italiani tenuta al Passeio Marítimo de Algés. L'arcivescovo di Bologna, inviato speciale del Papa nella missione della Santa Sede che punta ad allentare le tensioni russo-ucraine, ha detto che la preghiera che si innalza dai giovani di Lisbona è una «speranza che finisca quanto prima quella enorme mostruosità».

Dovrebbero essere 65mila i pellegrini italiani a Lisbona, una percentuale consistente dei 300mila totali che si sono registrati. Si fa notare, tuttavia, l'assenza a Lisbona di chi ha la responsabilità ecclesiastica di qualche realtà associativa di studenti cattolici proprio nel giorno in cui nel programma della Gmg c'era l'incontro del Papa con i giovani universitari all'Universidade Católica Portugesa. 

In quello che è stato il primo appuntamento della giornata di ieri, tra le testimonianze di quattro giovani pronunciate di fronte al Papa non è passata inosservata quella del ventinovenne seminarista Tomás Virtuoso che ha sottolineato come «non è possibile un’autentica ecologia integrale senza Dio» perché «non può esserci futuro in un mondo senza Dio». Parlando della Laudato si’, il ragazzo ne ha rimarcato la sua finalità a «respingere il progresso tecnologico che non abbia una forte radice etica e spirituale, che non assicuri il rispetto dell’inviolabile dignità della persona e di tutto il creato» ed ha concluso il suo intervento riaffermando la certezza che «Cristo, Dio vivo e vero, è la risposta a un mondo che cerca un senso tra le gioie e i dolori del tempo presente». 

Francesco ha citato il passaggio sull'ecologia integrale nel suo discorso, invitando i giovani a coltivare una «fede credibile attraverso le scelte» e ricordando loro che «se la fede non genera non fa lievitare la pasta del mondo». «Non basta che un cristiano sia convinto, deve essere convincente; le nostre azioni sono chiamate a riflettere la bellezza, gioiosa e insieme radicale, del Vangelo», ha detto il Papa utilizzando parole che riportano a quelle del beato Rosario Livatino secondo cui «quando moriremo nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti ma credibili».

Il Santo Padre poi si è spostato a Cascais nella sede di Scholas Occurrentes, il progetto educativo che lanciò da vescovo di Buenos Aires e che ha poi trasformato in fondazione di diritto pontificio. L'incontro si è svolto nella forma di un dialogo con alcuni giovani ed ha visto anche l'inaugurazione di un murales di oltre tre chilometri concluso con la pennellata finale del Papa. 

Nel pomeriggio il ritorno a Lisbona, nel centrale parque Eduardo VII, per la cerimonia di benvenuto con i giovani partecipanti alla Gmg. Sulla Colina do Incontro è andata in scena l'esaltazione della cultura lusitana, tra tappeti di fiori ed il coro di cante alentejano. La Croce e l'icona della Madonna hanno fatto il loro ingresso, portati da alcuni volontari, nella cerimonia come simboli delle Gmg. Il discorso di Francesco sembra tratteggiare l'idea di Chiesa che vorrebbe vedere anche al prossimo Sinodo sulla sinodalità. Il Papa, rivolgendosi ai giovani in quanto «allergici alle falsità e alle parole vuote» ha detto che  «nella Chiesa c'è posto per tutti» chiedendo alle centinaia di migliaia di presenti di ripetere la parola "tutti". «Il Signore non punta il dito, ma allarga le braccia: ce lo mostra Gesù in croce» ha insistito Bergoglio, affermando che «Lui non chiude la porta, ma invita a entrare; non tiene a distanza, ma accoglie».

Oggi aprirà la giornata con la confessione di alcuni volontari, mentre dalla capitale già in questi giorni sono arrivate le immagini dei tanti giovani che si accostano al sacramento della penitenza dietro ai confessionali mobili installati per l'evento. 



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