Il DDF e l’intervista programmatica di mons. Fernández
Un lettore ci scrive riguardo alle parole del neo prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede su benedizioni a coppie gay e non solo. Stefano Fontana risponde.
Ho letto l'articolo di Stefano Fontana su Fernández e non lo condivido, non perché abbia fiducia nel nuovo capo del Dicastero per la Dottrina della Fede, ma perché le affermazioni che vengono indicate come preoccupanti, in realtà non lo sono automaticamente.
Mi pare che l'articolo faccia della dietrologia che, per il momento, non è giustificata. L'unico passaggio preoccupante è quello sulla benedizione delle coppie omosessuali che non può essere accettato mai. Se le relazioni omosessuali sono un male (o un disordine) non possono essere benedette e qui mi spingerei anche a clamorose azioni di protesta, qualora fosse effettivamente permessa la loro benedizione.
Per onestà bisognerebbe attenersi ai fatti ed alle parole pronunziate, non fare dei processi alle intenzioni nascoste.
Cordiali saluti,
Silvio Ciccarone
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Caro Ciccarone,
grazie delle sue osservazioni sul mio articolo. Nell’intervista rilasciata a InfoVaticana e che io ho commentato, ci sono affermazioni di diverso tenore. Sono d'accordo con lei che la dichiarazione circa la volontà di approvare, a certe condizioni, la benedizione delle coppie omosessuali è assolutamente indubitabile. E infatti vi ho dedicato un congruo spazio. Ma ciò non significa che altre affermazioni, condotte con una retorica più sottile, non siano sufficientemente chiare e che le mie valutazioni siano "dietrologia" o processo alle intenzioni. A proposito del sinodo tedesco, mons. Fernández avrebbe potuto essere apodittico: ne bloccherò il proseguimento, non approveremo nessuna delle loro richieste, stanno danneggiando la Chiesa... invece ha menato il can per l'aia, cosa che ho cercato di mettere in evidenza, ma senza dietrologie. Sul tema ha venduto fumo. La stessa cosa vale per l’intervento sulla “dottrina”.
Cordiali saluti,
Stefano Fontana