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Rifugiati

Il Ciad vara la sua prima legge in materia di asilo

Il governo ciadiano ha adottato una normativa che garantisce a rifugiati e richiedenti asilo protezione, libertà di movimento, diritto al lavoro e all’istruzione

Migrazioni 30_12_2020

Il 2020 si chiude con una buona notizia per i profughi africani che hanno cercato rifugio in Ciad e che in futuro si rivolgeranno al governo ciadiano per asilo. Il direttore dell’ufficio dell’Unhcr per l’Africa Occidentale e Centrale Millicent Mutuli ha annunciato il 23 dicembre che il paese ha adottato la sua prima legge in materia di asilo. La legge, che rispetta gli standard internazionali stabiliti dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, i suoi protocolli e la Convenzione sui rifugiati adottata dall’OUA nel 1969, garantisce ai rifugiati e ai richiedenti asilo protezione, libertà di movimento, il diritto di lavorare, assistenza sanitaria e accesso all’istruzione scolastica. Con l’approvazione di questa legge, il Ciad diventa uno dei primi paesi dell’area a mantenere l’impegno, assunto durante il Global Refugee Forum svoltosi a Ginevra lo scorso anno, di rafforzare la protezione legale, fisica e materiale dei rifugiati e dei richiedenti asilo. La nuova normativa inoltre  orienterà la creazione di un sistema nazionale di asilo efficiente che sarà realizzato sotto la direzione dell’Asylum Capacity Support Group. Il Ciad è uno dei paesi africani con più profughi. Attualmente offre protezione a più di 915.000 persone, tra rifugiati, richiedenti asilo, sfollati e cittadini ciadiani di ritorno. I rifugiati provengono in gran parte dal Sudan, in fuga dal Darfur, la regione occidentale del paese in cui nel 2003 è scoppiata una guerra civile non ancora del tutto risolta: sono 372.000. Altri rifugiati, nell’ordine di alcune decine di migliaia, provengono dalle regioni nord orientali della Nigeria in cui operano i jihadisti Boko Haram. Gli sfollati sono poco più di 200.000, quasi tutti profughi a causa di conflitti e violenze. Il direttore regionale Mutuli si è congratulato con il governo ciadiano per il suo impegno a tenere aperti i confini del paese per chi è in cerca di rifugio.