I cristiani siriani guardano con ansia al futuro

I cristiani siriani attendono con trepidazione di sapere che futuro li aspetta sotto Hayat Tahrir al Sham (HTS), il gruppo islamista che ha guidato l’offensiva contro il regime di Bashar al Assad alla fine di novembre. Nel sermone pronunciato il 1° gennaio durante la messa celebrata nella cattedrale greco-ortodossa di Damasco, il patriarca greco-ortodosso di Antiochia, Yohanna X, ha inviato al leader dell’HTS, Ahmed al-Sharaa, alias Abu Mohammad al-Jolani, un messaggio con cui ha manifestato la propria disponibilità a collaborare. In questa nuova fase della storia della Siria, ha detto, “appare fondamentale l’elaborazione di una ‘Costituzione moderna’ che favorisca la partecipazione di tutti alla sua stesura, superando la logica delle dialettiche tra minoranze e maggioranza su base settaria. La nostra croce continuerà ad abbracciare la mezzaluna della tolleranza in questa terra e ad abbracciare in essa ogni anima tollerante che cerca di piacere al Signore”. “Sono passate epoche ed epoche – ha aggiunto – regni e imperi si sono susseguiti. La radice della nostra permanenza in questa terra è sempre stata la fede che abbiamo udito dalla bocca degli Apostoli”. Yohanna X ha poi ricordato in particolare la partecipazione del Patriarcato greco ortodosso di Antiochia ai tentativi di matrice nazionalista che, dopo la fine dell’Impero Ottomano, hanno cercato di instaurare in Siria “una sovranità politica araba basata sulla collaborazione fraterna fra cristiani e musulmani, emancipata da ogni ingerenza di matrice neo-coloniale esercitata da potentati esterni”. Il 1° gennaio, secondo informazioni diffuse dal “Comando generale siriano”, il nuovo organismo appena costituito, il leader di HTS, Ahmed al-Sharaa, ha incontrato dei rappresentanti delle comunità cristiane presenti in Siria.